Ieri, 2 maggio, è stata la Giornata Mondiale dei Blogger; una delle tante strane ricorrenze – è il caso di ripetersi – messe insieme da chi ha compilato questo calendario internazionale che occupa tutti i giorni dell’anno persino con assegnazioni multiple (due o più dediche citate) dato che i giorni sono solo 365. Non riesco a immaginare come gli interessati – singoli individui o gruppi – abbiano festeggiato la ricorrenza; forse mettendo in rete nuovi pensieri, forse inventando una rubrichetta nuova di zecca, forse ancora lasciando tutto come prima; credo sia quest’ultima la soluzione più praticata. Si, perché avendo dato un’attenta scorsa al web, per cercare di farmi un’idea (limitata, data la mole dei contenuti in rete) su quanti siano i blogger che si occupano di turismo e di viaggi, sono arrivato alla conclusione che le presenze sul web hanno, grosso modo, le seguenti caratteristiche: a) ci sono siti di viaggi che in pratica sono riviste vere e proprie, con tanto di direttore responsabile, redazione, grafici, webmasters ecc.; b) ci sono altre presenze in rete che vorrebbero essere considerate siti ma di fatto non lo sono perché troppo statiche: pochi nuovi contributi immessi e distanziati nel tempo; c) alcune presenze sono graficamente molto belle ma povere di contenuti; d) le donne blogger superano di gran lunga gli uomini; e) ci sono infine presenze che definire professionali è perlomeno azzardato; meglio catalogarle nella categoria dei comunicatori entusiasti.
La parola blog nasce dall’unione e contrazione dei termini inglesi web (rete) e log (ceppo, ciocco e anche diario di bordo, registro; ma anche, quando inteso come verbo, accedere, collegarsi). Chi può essere considerato un blogger? La persona che crea i contenuti e controlla la piattaforma sulla quale li pubblica; chi invece scrive su un blog che non è il suo, viene semplicemente considerato un web writer. Si pubblica in rete per pura passione, per il desiderio di vedere la propria firma circolare; ancora pochi sono quelli che affrontano il web con l’intenzione di creare un’attività vera e propria che risulti alla fine anche remunerativa; quando però si raggiunge una forte riconoscibilità in rete si hanno allora buone probabilità di diventare influencer, posizione questa che attira la pubblicità e genera guadagno. Molti blogger di successo hanno scelto, per così dire, un settore specifico (lifestyle, fashion, food, travel ecc.) per soddisfare le curiosità e influenzare, appunto, gli acquisti dei loro lettori. Sono molti i personaggi del web che sono emersi in questi ultimi tempi e altri se ne aggiungeranno. Tornando al settore turistico, le sorprese positive non sono poche: colleghe e colleghi che pubblicano diari di viaggi “anche” avventurosi, danno informazioni dettagliate su ciò che è possibile trovare in una certa zona, su come affrontare i possibili imprevisti e via dicendo. Molti purtroppo non ce la fanno a mantenere i “ritmi” d’uscita necessari per la continuità; rimane evidente comunque la voglia di “fare”.
Curiosità finale: le motivazioni a scrivere, per diventare blogger. In questo caso ho scelto stralci (reali) scritti da donne presenti in rete. Anzitutto la chiarezza delle scelte che si fanno: “Avere troppi interessi è un mio grande problema, perché mi piace tutto e non so mai scegliere”; passione certa, obiettivo incerto, in questo caso. Poi una scrittrice di lungo corso: “A distanza di anni, oggi sono soprattutto orgogliosa di essere parte di una rete che crede nella sorellanza fra donne”. Rimarchevole è l’uso del termine sorellanza, segno di femminilità volitiva! C’è poi chi mette in chiaro cosa voglia dire essere blogger: “Leggo tantissimo e scrivo ancora di più, curo il mio blog personale e ho sempre la testa persa in mille progetti e fantasie per il futuro”. Solo fantasie, il blog? No, anche concretezza: “Nel mio blog al femminile condivido strategie per vivere, lavorare e viaggiare leggera”. Ma non basta; questa ragazza va più a fondo delle cose: “Scrivo di minimalismo, slow living, viaggi esperienziali, gestione del tempo e tecniche per vivere più in armonia: dall’organizzazione quotidiana al diario della gratitudine”; insomma: chi legge questo blog accantona ogni problema! Altro particolare non trascurabile: molte donne viaggiano in solitudine per scelta: “Viaggio da sola perché è una dimensione che mi fa sentire libera e responsabile di me stessa”. La conclusione è una vera e propria confessione: “Sono chi non avrei mai immaginato di essere, faccio quello che non avrei mai immaginato di fare, penso quello che non avrei mai immaginato di pensare”. Come dire: sono nata blogger.
del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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