Viaggi d’autore è l’appuntamento editoriale, a cura di Anna Maspero e degli autori di guide specializzati nelle diverse destinazioni, che nasce dalla collaborazione di Latitudes con l’editore Polaris, la “stella guida del viaggiatore” dal 1989. Da oltre 20 anni pubblica guide che si leggono come dei veri e propri libri, capaci di raccontare, incuriosire ed emozionare. Polaris è anche narrativa di viaggio e saggistica, con una serie di collane prestigiose per venire incontro a esigenze diverse e specifiche: “Le Stelle”, “Per le Vie del Mondo”, “Percorsi e Culture”, “Libri Fotografici” e “Polaris Romanzi”. Grandi viaggiatori, reporter, giornalisti e scrittori, tutti viaggiatori per vocazione, sono gli autori d’eccezione che vi condurranno su Latitudes alla scoperta di paesi e luoghi straordinari.
Perché visitare l’Islanda di Massimo Cufino

Inutile perdere tempo per trovare risposte troppo complesse quando si valuta l’Islanda come destinazione per il prossimo viaggio. Quella sperduta isola nel nord dell’oceano Atlantico, decisamente più vicina alla Groenlandia che al continente europeo, deve essere visitata da coloro che amano la natura. Solo nelle loro menti, infatti, gli strepitosi paesaggi islandesi, sospinti dal vento incessante, entreranno prepotentemente e vi imprimeranno immagini indelebili. Come spiegare cos’è l’Islanda? L’Islanda è la grande bellezza della natura, è l’insieme di coste meravigliose, campi di lava scuri, spiagge chilometriche, cascate spettacolari, vulcani minacciosi, villaggi isolati e ghiacciai maestosi. L’Islanda è una tavolozza di colori, ora freddi ora caldi: il verde dei prati, l’azzurro del mare, il bianco dei ghiacciai, il nero dei campi di lava, le tonalità di ocra, marrone e giallo con cui gli incredibili fenomeni del sottosuolo tinteggiano le pareti delle montagne. L’Islanda è lo stupore delle fumarole e dell’acqua sulfurea delle pozze circondate dalla neve, è il suono delle tante specie di uccelli che affollano isolotti e promontori, è la fantasia di Jules Verne che scelse il vulcano della penisola occidentale come ingresso nelle viscere della Terra.
L’Islanda è lo spirito di avventura che ci fa sentire esploratori quando si individua il tratto giusto dove guadare il fiume con il fuoristrada, quando si parte a caccia di balene (fotografica, beninteso), quando si cammina sacco in spalla per giorni e giorni nell’altopiano interno. L’Islanda è dove la Natura è di casa, dove è protagonista nel bene e nel male. Se in molte zone del pianeta l’uomo può illudersi di essere più forte e di poterla dominare, lì ci si rende conto che la realtà è esattamente l’opposto: la Natura è sovrana e ha potere di vita e di morte, è ammaliatrice e regala emozioni uniche, è bellissima e attira con viste mozzafiato, è sincera e ricorda quanto possa essere drammaticamente fatale. L’Islanda è un misto di emozioni. È la sensazione di libertà sull’orlo di una falesia a picco sul mare; è l’energia delle sferzate del vento che ci investono di continuo e ci ricaricano della stessa energia; è il non sentirsi soli anche se attorno non c’è nessuno. Ma soli non siamo: c’è la Natura. L’Islanda è il luogo dove si riacquista la vera proporzione tra Uomo e Natura.
Sei luoghi da non perdere
Landmannalaugar: un’area raggiungibile solo in estate e con un 4×4, una zona che offre possibilità di trekking di vari livelli ma soprattutto scenari da favola.

Krafla: il campo di lava, ancora fumante, di questo vulcano è tagliato da un sentiero circolare, da percorrere come dannati in un girone dantesco.

Fjallsárlón: nominiamo questa laguna glaciale a rappresentanza della categoria, per la felicità di qualsiasi fotografo.

Jökulsárgljúfur: un canyon dal nome impronunciabile, da gustare preferibilmente a piedi, con scorci altamente spettacolari e 4 cascate, tra cui la Dettifoss, la cascata con la maggior portata d’acqua d’Europa.

Edifici con tetto in torba: non sono luoghi, ma meritano comunque la nomination perché ricordano l’Islanda di un tempo non poi così lontano.

Látrabjarg: in estate, le sue alte scogliere a picco sul mare sono prese d’assalto da migliaia e migliaia di uccelli marini che vi giungono per nidificare.

Itinerari
La costa sud / Interesse: natura / Durata: 3 gg / Mezzo: auto / Tappe principali: Seljalandsfoss e Skógafoss, Dyrhólaey, Vík, Fjaðrárgljúfur, Skaftafell, Jökulsárlón, Höfn.
Il nord / Interesse: natura / Durata: almeno 4-5 gg / Mezzo: auto / Tappe principali: Jökulsárgljúfur, Krafla, Mývatn, Húsavík, Akureyri, Siglufjörður.
I fiordi occidentali / Interesse: natura / Durata: almeno 3 gg / Mezzo: auto / Tappe principali: Patreksfjörður, Látrabjarg, cascata Dyniandi, Ísafjörður.
La penisola di Hornstrandir / Interesse: natura / Durata: almeno 3 gg / Mezzo: piedi (a/r con traghetto)/ Tappe principali: non ce ne sono, si fa trekking in mezzo al nulla, infatti non ci sono strade neppure sterrate e solo uno o due rifugi, per cui è obbligatorio portarsi la propria tenda e tutto il necessario. Si cammina senza incontrare nessuno se non uccelli e qualche volpe artica.
Circuito classico / Interesse: natura, geologia, cultura, relax / Durata 3-4 gg / Mezzo: auto / Tappe principali: Reykjavík, Circolo d’Oro (Þingvellir, Geysir e Gullfoss), Laguna Blu, Reykjanes.
Quando andare
La Corrente del Golfo influenza non poco il clima islandese. Le estati sono fresche e gli inverni relativamente miti considerata la latitudine. Protagonista indiscusso è senz’altro il vento, praticamente sempre presente negli spazi aperti che caratterizzano il paese. Le giornate estive sono davvero lunghe, con la luce solare presente per quasi 24 ore nel mese di luglio. Al contrario, in inverno è il buio che riempie buona parte della giornata. La quasi totalità dei turisti visita l’Islanda in estate, quando ci sono molte ore di luce, si percorrono le piste interne, le precipitazioni sono minori e i musei sono tutti aperti. Nel resto dell’anno si incontrano più difficoltà sia negli spostamenti sia nel trovare aperti alberghi e musei; il paesaggio, però, è comunque straordinario, assumendo un sapore ancor più selvaggio.
Leggi l’articolo: Islanda, esperienze e conoscenze di Federico Formignani
Bibliografia
Jón R. Hjálmarsson – Atlante leggendario delle strade d’Islanda – Iperborea
Oddný Eir Ævarsdóttir – Terreni – Safarà Editore
Jón Kalman Stefánsson – Paradiso e inferno – Iperborea
Guðrún Eva Mínervudóttir – Il circo dell’arte e del dolore – Scritturapura
Kristín Marja Baldursdóttir – Il sorriso dei gabbiani – Elliot Edizioni
Filmografia
Grímur Hákonarson – Rams – Storia di due fratelli e otto pecore – 2015
Dagur Kári – Virgin Mountain – 2017
Rúnar Rúnarsson – Volcano – 2011
Gudmundur Arnar Gudmundsson – Heartstone – 2016
Ágúst Gudmundsson – La risata del gabbiano – 2001
Infoutili
Per acquistare la guida dal sito dell’Editore Polaris
Biografia
Massimo Cufino è nato e vive in grandi città e, forse per contrapposizione, è attratto dalla natura selvaggia e dagli spazi sconfinati, un richiamo che influenza molte sue scelte. Ha visitato Europa, Africa, Americhe e Asia in solitaria, in compagnia di amici e come accompagnatore di gruppi. Da diversi anni si dedica a tempo pieno ai viaggi, in varie forme: ha firmato reportage per riviste di viaggio, scritto guide turistiche, programmato e accompagnato viaggi organizzati.
Testo e foto di Massimo Cufino | Riproduzione riservata Latitudeslife.com
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