Veneto a colpi di pedale sul mare 

23 Spiagge e vita da spiaggia: bagni, giochi, relax, chiacchiere a gogò. Ma non è tutto. Da scoprire ci sono le bellezze del litorale Veneto e le meraviglie dell’entroterra e della Laguna. Il mezzo migliore per queste scoperte è la bicicletta

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Sono diversi gli itinerari possibili con la bicicletta: lungo le strade litorali che attraversano le più rinomate località o lungo le strade minori e quelle sterrate che portano alla scoperta di luoghi nascosti, quasi isolati dalla realtà tumultuosa dei centri per le vacanze. Tutti gli itinerari, comunque, sono stati studiati e resi migliori e sicuri anno dopo anno, grazie a un ottimo servizio di programmazione e assistenza che si avvale di personale qualificato.

Per scoprire quanti e quali siano gli itinerari ciclabili che completano per i più sportivi una vacanza indimenticabile, si può seguire l’itinerario inverso rispetto a quello affrontato in precedenza: vale a dire da sud verso nord. Rovigo, Adria, Delta del Po, Chioggia, litorali di Pellestrina e Venezia sino a Cavallino Treporti. Quindi la ciclovia attraversa le celebri spiagge venete di Jesolo ed Eraclea tra camping e hotel. Superata Caorle, si può deviare verso le zone rurali dell’interno per concludere poi a Bibione e lungo la foce del Tagliamento. La gita (tappe a piacere in funzione del tempo a disposizione) non presenta particolari difficoltà altimetriche. I tragitti di mare vengono soddisfatti da servizi puntuali ed efficienti. Per godere appieno delle pedalate è sufficiente essere in buona salute e prendere tutto con calma, con i giusti tempi.

Tragitto iniziale

Rovigo, zona del Delta, Adria. In tutto 50 chilometri, scorrevoli e facili. Capoluogo un po’ decentrato quello del Polesine, ma interessante per ciò che ha da mostrare: il centro storico, le torri del castello medievale, e l’interessante Museo dei Grandi Fiumi. La pedalata ha inizio seguendo la pista ciclabile del Canale Adigetto. Oltre il Canalbianco, si passa per Pontecchio Polesine pedalando lungo gli argini e si raggiunge Crespino. La zona è ricca di vegetazione e per tale motivo ospita una ricca avifauna; il tratto interessato va da Villanova Marchesana e Papozze. Da questa zona, dove il Po di Goro – puntando verso sud – si stacca da Po di Venezia, iniziano le meraviglie del Delta, ideale per la nidificazione di Aironi cinerini e Falchi di palude. La meta di questa prima tratta (Adria) è ormai vicina; dall’argine una strada conduce nella cittadina veneta riattraversando il Canalbianco. Antico porto fluviale, Adria ha un interessante Museo Archeologico Nazionale.

Seconda tratta 

Questo secondo tragitto è interamente dedicato ad una totale immersione nel Parco Naturale del Delta del Po. Lungo l’ormai “amico” Canalbianco, lasciando Adria, si raggiunge Porto Viro in compagnia delle molte imbarcazioni che scivolano lungo il canale. Qui si sale sull’argine del Po in prossimità della conca di navigazione che collega il ramo principale del grande fiume (Po di Venezia) con il Po di Levante. Da Villaregia – campi coltivati e le prime valli da pesca – si incontrano diverse idrovore messe per le operazioni di bonifica e oggi utili per il controllo idraulico della zona, tra fiume e mare. Con la bici si pedala sino a Porto Levante dove un servizio di barche attraversa il fiume, dalle parti di Albarella. La strada delle “valli” (valle Sagreda, valle Capitania) è popolata da colonie di fenicotteri rosa. Si arriva al fiume Adige; prima di attraversarlo si può deviare verso la foce visitando Rosolina Mare e il Giardino Botanico di Porto Caleri. Superato il fiume, il panorama cambia. La terra detta del “Dogado” (dei Dogi) conserva scampoli degli antichi boschi (bosco Nordio). Superato il ponte sul fiume Brenta, si raggiunge Chioggia. In tutto: 75 chilometri di media difficoltà.

Terza tratta

Si potrebbe dire che questa terza tappa sia sospesa tra “cielo e mare” o, ancora, tra “mare e laguna”. Infatti attraversa la laguna dal basso verso l’alto lungo le terre emerse di Pellestrina e del Lido di Venezia. Prima di lasciare Chioggia, città raccolta e storicamente interessante con i suoi canali e i bellissimi palazzi, ci si può concedere una nuotata nella grande spiaggia di Sottomarina. Quindi è il momento, con la fedele bicicletta (che può anche essere presa a noleggio!) di imbarcarsi vicino al ponte di Vigo di Chioggia sul Canale della Vena. Con mezz’ora di navigazione, si raggiunge Pellestrina e si imbocca la Ciclovia delle Isole. Una deviazione consigliata, lasciato il traghetto, può essere quella di raggiungere Ca’ Roman nell’estremo sud dell’isola, interessante sito naturale, lungo i murazzi che proteggono l’isola dalle mareggiate; occorre però essere ciclisti esperti perché il percorso è a ridosso dei massi di contenimento delle rive. Ripreso il tragitto verso nord, si attraversano gli abitati di Pellestrina, Portosecco e San Pietro in Volta. Raggiunta Santa Maria del Mare, il solito ferry boat conduce sulla vicina isola del Lido.

Dopo la località detta degli Alberoni, si incontra Malamocco, borgo di case antiche. Sempre lungo il percorso pedonale e per biciclette dei murazzi, si raggiungo le spiagge del Lido di Venezia, caratteristiche per le capanne colorate della spiaggia. Uno sguardo i palazzi liberty del Lido lo meritano di sicuro, poi ci si imbarca a San Nicolo e, tramite ferry boat, si raggiunge Punta Sabbioni. Interessante una piccola meta finale: Lio Piccolo, antico luogo immerso nel cuore della Laguna nord. In tutto: 24/25 chilometri, tutti pianeggianti, quindi facili.

Quarta tratta

L’inizio della quarta tappa è a Cavallino Treporti e costeggia la laguna, lungo i canali che formavano la Litoranea Veneta, un’antica via d’acqua che collegava l’emiliana Comacchio alla friulana Grado. Era un tragitto di trasporto di merci e di uomini e tutti pagavano a seconda del percorso che dovevano fare; una lapide posta sul casello del dazio lo ricorda. La via è pianeggiante e sinuosa dato che segue le anse del fiume Sile. Raggiunta la chiesa di San Giovanni Battista, la più antica del basso Piave, si è già a Jesolo, del quale costituisce il centro astorico.

In direzione sud ci sono le spiagge, proseguendo verso il Piave si giunge a Cortellazzo, dove il fiume sacro alla patria sfocia in mare. Attraverso un ponte di barche si passa sull’altra sponda in un punto in cui le rive hanno molte reti a bilanciere per la pesca. Quindi, giunti a Eraclea Mare, anch’essa dotata di una spiaggia molto frequentata, ci si può riposare nell’ombrosa pineta e nell’oasi naturalistica detta Laguna del Mort. In località Torre di Fine è visibile una monumentale idrovora, testimone della grande opera di bonifica di queste terre. Proseguendo sulla destra, si supera un ponte che conduce alla strada per Caorle. In totale sono 45 chilometri facili da percorrere.

Quinta tratta

Caorle merita in primo luogo una visita al centro storico. Il Duomo è dell’XI secolo ed è affiancato da un campanile in stile romanico di forma cilindrica. Nel vicino lungomare c’è il suggestivo Santuario della Madonna dell’Angelo. Per la gioia di chi pedala, è preferibile che la pista ciclabile sia “quasi” perfetta! E questa di Caorle lo è; giunti a Falconera, il panorama mette in mostra i famosi e tipici “casoni” dei pescatori della laguna. La bellezza dei luoghi ha attratto lo scrittore americano Ernst Hemingway, che qui ha ambientato il suo romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Un’altra caratteristica di questa ciclovia è l’incontro continuo con i fiumi della zona; ora è la volta del Livenza che viene superato grazie a un caratteristico ponte a bilanciere. Dopo pochi chilometri, per chi ama le attività agricole, si può fare una sosta presso Ca’ Corniani, un borgo rurale con una grande azienda agricola attiva dalla fine del settecento.

A San Giorgio di Livenza si svolta verso est fino a Marango, dove i fiumi Loncon e Lemene sfociano in laguna nel bosco delle Lame. Quindi la pedalata prosegue attraversando Concordia Sagittaria, paese di origine romana; la meta intermedia è Portogruaro, città d’arte e di vino. A Concordia si può visitare il Museo Nazionale mentre una sosta in osteria consentirà di degustare gli ottimi vini del Lison Pramaggiore. Non è esclusa dalla pedalata una variante per chi ama le spiagge naturalistiche: il luogo in questione è in Valle Vecchia, dopo aver costeggiato la laguna di Caorle. Un terzo percorso si spinge fino a Bibione, una delle spiagge più famose d’Italia. Questa è l’ultima destinazione dell’itinerario sospeso fra le terre e le acque del Veneto.

Lunghezza di questa tappa: 54 chilometri privi di difficoltà.

Varianti pedalabili, sempre fra terra e mare

Quelli indicati sono percorsi ciclistici collaudati e tradizionali; da sud a nord (naturalmente anche viceversa) attraverso fiumi, lagune, città, paesi e zone naturalistiche di assoluto interesse. Ciò non toglie che le località della Riviera Veneta dispongano di altri interessanti itinerari strettamente collegati al luogo e alle immediate vicinanze geografiche. Sono molte le possibili varianti e alcune si sovrappongono ad altre “piste” illustrate in queste pagine; ma ciascuna di esse possiede sempre caratteristiche proprie e irripetibili. Ecco una scelta in proposito, questa volta seguendo la direttrice nord-sud.

Bibione

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Bibione non è solo spiaggia, moderni hotel ma è anche luogo ricco di pinete, dune, strade sterrate e bracci di laguna che la cingono da ogni lato, di fiumi che la lambiscono. I percorsi che toccano la spiaggia o che si inoltrano nella campagna, da vivere e conoscere a piedi o in bicicletta sono diversi. Questi i più noti:

L’Itinerario “Terzo Bacino e Casoni tocca San Michele al Tagliamento. Qui si trovano casoni perfettamente conservati, dove i pescatori e i cacciatori del Novecento si ritrovavano per le battute di caccia e pesca.

Interessante è anche l’Itinerario “Brussa e Vallevecchia” che inizia dalla spiaggia della Brussa, un fazzoletto di spiaggia “selvaggia” dove la natura incontra il mare. Si prosegue poi per la Vallevecchia e si raggiunge il Castello di Brussa, in un panorama costantemente verde.

La passeggiata “Lungofiume” costeggia il fiume Tagliamento, percorrendolo da una sponda all’andata e dall’altra al ritorno. Interessante l’Isola dei Picchi (boscaglia e vegetazione marittima).

L’itinerario “Faro e Pineta” si concentra nel cuore della pineta di Bibione; di fatto è una splendida passerella in legno percorribile da tutti. Visitato il Faro, si continua verso la strada interna alla pineta che porta al Sesto Bacino, un po’ più impegnativo ma anche il più affascinante e naturale.

L’Itinerario “L’anello di Cesarolo” è un lungo passaggio tra le zone meno battute ma sorprendentemente coinvolgenti di Bibione, Cesarolo. Le vie interne di questa località di campagna mostrano la vita agreste e tranquilla di un tempo.

Una bella pista ciclabile interna, infine, collegata alla “Passeggiata Adriatico”, attraversa Bibione parallela alla spiaggia. Pedalata dopo pedalata, è il modo migliore per scoprire la vita pulsante della città, brulicante di negozi e locali, in tutti i momenti della giornata.

Jesolo, cattedrali, abbazie e monumenti

Percorso: Concordia, Portogruaro, Abbazia Benedettina di Summaga, Sesto al Reghena, S.Donà di Piave, Chiesanuova. A Concordia Sagittaria, interessante è la Cattedrale che risale al 1466 ed è in stile tardo gotico., mentre la Torre Campanaria è dell’XI secolo. Diversi i luoghi d’interesse di Portogruaro: la Pescheria con la Loggia e l’Oratorio, i mulini sul Lemene edificati nel 1477, quindi il Duomo di Sant’Andrea con il campanile romanico pendente. Da vedere anche il Museo Archeologico e l’Abbazia Benedettina di Summaga (1211). A San Donà di Piave da visitare il Museo della Bonifica, recentemente ampliato, ove sono raccolti numerosi reperti della scomparsa Heraclia. Merita una passeggiata anche il vasto parco fluviale che si sviluppa dal Ponte della Vittoria sino al Taglio di Intestadura.

Jesolo, dal mare alla laguna veneta

In totale, circa 60 chilometri che permettono di vedere: castelli, edifici storici, panorami vari, birdwatching, flora e fauna locale.

Percorso: Caorle (partenza dalla Chiesa della Madonna dell’Angelo), Porte di Brian, Torre di Fine,  Cortellazzo, Fiume Piave, Jesolo Paese, Fiume Sile, Porte del Cavallino, Valli della Laguna Nord,  Treporti, Lio Piccoli, Mesole, Ca’ Savio Lunghezza.

Caorle – tutti itinerari facili, con strade ciclabili asfaltate, sterrate o a fondo ghiaioso. Caorle e la sua Laguna; Eraclea Mare e Cortellazzo; Brussa, Concordia Sagittaria e Portogruaro; San Gaetano; Ca’ Corniani e il fiume Livenza.

Cavallino Treporti – I percorsi più frequentati sono i seguenti:

La Via Delle Tre Acque – Il percorso tocca fiume Sile, mare Adriatico e laguna Nord che si fondono e regalano scorci unici con le più disparate sfumature di azzurro. E un itinerario ad anello, per la maggior parte lontano dal traffico e di facile percorribilità.

La Via Degli Orti Della Laguna – Il percorso parte dal ponte sul Canale Pordelio e attraversa il centro storico di Treporti con i suoi due campanili per andare alla ricerca, tra orti e giardini, di scenari incantevoli.

La Via Delle Fortificazioni – Un percorso storico, che lega le fortificazioni appartenenti al periodo 1845-1920 (Batteria Amalfi e il Forte Treporti, a Punta Sabbioni).

Dopo le fatiche (relative!) della bicicletta, un bel bagno nelle acque dell’Adriatico completa la giornata e arricchisce la vacanza.

Testo di Federico Formignani Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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