Il Veneto è la regione italiana con il più alto numero di terme. Il bacino termale della zona di Abano è da molti anni famoso nell’intera Europa. Ma anche le altre stazioni termali della regione hanno una “storia” e un’attualità di notevole rilievo e importanza

Vogliamo ricordarli quali e quanti siano gli istituti termali della Regione? Alcuni sono più importanti di altri (area di Abano); tutti hanno tuttavia sviluppato, sulla scorta di passate esperienze e nelle diverse provincie, una loro identità e presenza nel territorio (Recoaro, Caldiero, Bibione ecc.). Sono comunque nell’insieme debitori del passato, degli insediamenti termali che partono dall’antichità e hanno avuto sviluppo e diffusione attraverso i secoli. Questa realtà pone i complessi termali veneti all’avanguardia per affidabilità e frequentazione. Ogni istituto termale è debitore ad una specifica epoca storica che lo caratterizza. Rifacendosi all’antichità, possiamo ricordare come Talete – forse il primo filosofo della storia umana – definisse l’acqua come elemento rigeneratore dell’intero cosmo, quello che i Greci chiamavano Archè. L’acqua è sempre stata considerata come elemento sacro dall’umanità: il fiume Giordano nell’Asia Minore, il Nilo in Africa, il Gange in India ed altri ancora. Le immersioni, le abluzioni, i riti religiosi nelle diverse acque dei fiumi e nei mari, hanno assolto anche il compito di curare mali corporei ed alleviare disagi spirituali. Nella Grecia delle origini, i templi votivi venivano quasi sempre edificati nei pressi di sorgenti d’acqua.
Le Terme del padovano
Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Teolo, Galzignano e Arquà Petrarca sono i centri del bacino euganeo che vantano una tradizione risalente addirittura all’antica Roma. Infatti, nella Roma delle origini esistevano piccoli bagni pubblici, i balnea, dove era possibile rinfrescarsi e lavarsi; durante il I secolo a.C. viene realizzata la prima stazione termale prendendo spunto dalle abluzioni che già venivano praticate nella zona dei Campi Flegrei, in Campania. L’idea vincente è stata quella di far passare il calore prodotto dal fuoco attraverso le pareti o i pavimenti; dapprima nelle laconica (piccole stanze) quindi entro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare; procedimento chiamato ipocausto (hypocaustum). A Roma erano le Aquae Albulae ad essere rinomate per le loro proprietà curative; con l’estendersi dei domini territoriali, si scoprono altri luoghi ricchi di acque termali: Bracciano e Chianciano – non molto lontane dalla città – quelle del nord (area di Abano) e quelle del sud (Stigliano in Basilicata e Termini Imerese in Sicilia). Ma i luoghi per lungo tempo e di preferenza frequentati dall’alta società romana sono stati quelli del golfo di Napoli: Baia, Pozzuoli, Ischia, Pompei; per non parlare delle località termali realizzate nelle terre conquistate in Europa: Bath in Inghilterra, Luchon nei Pirenei francesi, Aix-les-Bains in Provenza, Baden in Germania. È ad ogni modo nella Roma Imperiale che la pratica del bagno termale diviene un fenomeno sociale; famose le Terme di Caracalla e quelle di Diocleziano.
Abano Terme

È una delle località termali più rinomate d’Europa. Il nome deriva dal greco aponos (senza dolore). Famosi personaggi dell’antica Roma conoscevano e apprezzavano le acque di Abano e le consideravano sacre perché il luogo era anche sede di oracoli divinatori. Dopo il periodo d’abbandono del medioevo, la metà del 1500 ha visto diverse azioni di “recupero”: il Collegio dei Medici si era reso conto di come le varie terme della zona fossero in rovina, coperte di terra e vegetazione, gli edifici impraticabili. L’università di Padova ha avuto grande merito nel risollevare le sorti delle terme: sia materialmente che didatticamente, con la partecipazione e l’insegnamento di famosi cattedratici, tra i quali Gabriele Falloppio. Verso la metà del Settecento diviene operativa una commissione scientifica che si occupa delle cure termali, presieduta dal medico più famoso del tempo: Giovanni Battista Morgagni. Persino Carlo Goldoni, l’illustre commediografo, sfrutta il momento di popolarità delle cure termali, mandando in scena la commedia in musica “Le Terme di Abano”! Luogo celebre, Abano, per un’altra impresa celebre, agli inizi del Novecento: qui infatti Gabriele D’Annunzio (9 agosto 1918) ha preso il volo con altri nove aeroplani verso Vienna, per il lancio dei famosi volantini che invitavano gli austriaci alla resa, con un messaggio scritto dallo stesso poeta e tradotto in tedesco da Ugo Ojetti. Oggi Abano vive stagioni sempre affollate di devoti alle terme. Dalla clientela aristocratica e sofisticata del XIX e XX secolo, si è passati a frequentazioni di un pubblico appartenente ai differenti strati sociali. Allo stesso tempo anche l’offerta turistica è cresciuta, con offerte e pacchetti ad hoc per ogni esigenza. Come quelli del sito Voyage Privé ad esempio.
Montegrotto Terme

Claudio Claudiano, poeta di lingua greca e latina, nato ad Alessandria d’Egitto, racconta di un “lago” di forma rotondeggiante, ampio un paio di chilometri quadrati, che sorgeva dalle parti di Montegrotto. Questo lago generava potenti esalazioni sulfuree, considerate un dono divino. Quando i Romani arrivano in zona (II secolo a.C.) non tardano a trasformare Montegrotto in una grande località termale. Il periodo di splendore non dura all’infinito: all’inizio del VI secolo d.C. Cassiodoro, segretario del re Teodorico, denuncia il degrado in cui versano le strutture e ne sollecita il pronto restauro. Segue una fase di abbandono, dovuta soprattutto alle invasioni barbariche ma anche ad eventi climatici e idrografici negativi. Grazie al diretto interesse della Serenissima, a partire dal 1400 le Terme riprendono ad essere luogo di cura e di mondanità.
Si entra nel Rinascimento e le cure termali guadagnano una fama ancora maggiore, grazie soprattutto allo sviluppo della stampa che permette una rapida diffusione di come le terme siano strutturate e dei tipi di cura che vi si possono praticare: ad esempio malattie della pelle trattate con acque sulfuree, problemi ginecologici con bagni salso-iodici, eccetera. Il Settecento porta la convinzione generalizzata dell’enorme progresso tecnologico e scientifico delle terme, che non vengono più considerate semplici luoghi di incontro e svago, ma finalmente come veri e propri presidi medici; viene praticata la talassoterapia per le forme ghiandolari e ossee della tubercolosi. Nel Novecento vengono realizzati vari apparecchi per cure intestinali o ginecologiche e si creano i primi apparecchi per sfruttare le proprietà dei vapori delle acque. Montegrotto, al pari di Abano, cresce in popolarità e acquisisce col tempo una affezionata clientela.
Battaglia Terme

È, per importanza, la terza località termale dei Colli Euganei, già nota agli antichi Romani. Nel medioevo, con i lavori di scavo per l’apertura di un canale navigabile, si scoprono le proprietà benefiche delle acque e fioriscono, con l’arrivo della gente, lo sviluppo di attività commerciali e artigianali. Una “prescrizione” medica del Cinquecento delle terme di Battaglia, indicava un ciclo di cure di dodici giorni, con due applicazioni al giorno di un’ora e mezza ciascuna. Nel Settecento le località vengono raggruppate sotto l’etichetta di “Acque, Bagni e Fanghi termali”, che possono essere calde, caldissime, fredde; per balneazione o da bere; ci sono poi le cure con i fanghi. Va infine ricordato che quando si parla di Terme Euganee, non ci si riferisce ad una singola località né ad una specifica fonte, ma ad un comprensorio che una mappa della metà del Settecento indica come “Balnea” e che comprendeva, oltre ad Abano, Montegrotto e Battaglia, i centri minori di Galzignano Terme, Teolo, Arquà Petrarca e alcuni altri per un totale di tredici comuni. Il complesso delle Terme Euganee del padovano fa parte del Parco Regionale dei Colli Euganei. Al suo interno è possibile praticare diversi itinerari a piedi, in bicicletta, a cavallo. Nel resto della Regione Veneto vi sono altre consolidate realtà termali; a cominciare dal
Parco Termale del Garda di Colà Lazise (Verona)

In località Colà, un paio di chilometri all’interno di Lazise sul Garda, c’è questa SPA naturale di circa 13 ettari immersa nel verde; non mancano laghetti, piscine con idromassaggi, fontane e cascate con acque termali calde (dai 33 ai 39° centigradi) provenienti da falde sotterranee profonde un centinaio di metri. Sono acque ricche di bicarbonato, calcio, magnesio, con significative presenze di silicio e altri minerali. Qui vengono curate le malattie artro-reumatiche, la riabilitazione motoria e le affezioni dermatologiche. Questa sorgente termale è stata scoperta solo nel 1989; il riconoscimento ufficiale delle proprietà terapeutiche dell’acqua (1996) ha consentito di avviare, nel 1997, l’attrezzato centro termale.
Terme di Caldiero (Verona)

Questo piccolo paese a poca distanza da Verona, possiede ambienti naturali particolari che, da sempre, hanno permesso la crescita di un insediamento termale antico e ancora funzionante. I Romani avevano dato un nome a queste terme: “Terme di Giunone o della Bellezza”; segno evidente che le proprietà curative dovevano essere più che valide. Due sono le vasche più famose delle terme di Caldiero: il Bagno della Brentella, piscina in pietra a forma circolare racchiusa da un muro e il bagno della Cavalla, vasca semicircolare senza recinzione. Il valore terapeutico delle acque di Caldiero (magnesico-solforose) è l’ideale per diversi trattamenti curativi; la temperatura in superficie è di circa 30 gradi.
Recoaro Terme (Vicenza)

Parlando di terme venete, sicuramente il giusto contraltare della padovana Abano è la vicentina Recoaro, immersa nella verde “Conca di Smeraldo”, situata a sua volta ai piedi delle Piccole Dolomiti. Recoaro è ricca di acque bicarbonato-alcaline (ben nove tipologie diverse) ed ha cominciato ad essere sfruttata per trattamenti e cure sin dalla fine del 1600 come la “miracolosa Acqua di Sant’Antonio” scoperta dal vicentino conte Lelio Piovene. La Repubblica di Venezia ritiene da subito che le acque di Recoaro rappresentino un bene inestimabile e per tale motivo le pone sotto tutela, dichiarandole “uniche”. Il primo centro termale viene costruito verso la fine del 1700 mentre al 1800 risalgono i primi hotel e alberghi per fornire ricettività e comodità alle molte persone che ricorrevano alle cure termali. La fama di Recoaro si estende a tutta Europa e attrae una clientela internazionale, specie nella fascinosa Belle Époque con le sue costruzione (ville, hotel) in stile Liberty; gli stabilimenti termali odierni sono quattro. Recoaro viene considerata un’elegante e signorile Ville d’Eau (città d’acqua) ben rappresentata dalle Fonti Centrali, un vasto complesso che risale alla fine dell’Ottocento. Molte le terapie praticate da medici preparati e accompagnate da specifici trattamenti estetici. Tantissime sono le possibilità di svago, che spaziano dalle escursioni a piedi o in mountain bike lungo i sentieri di montagna, non escludendo lo sci d’inverno e le scalate d’estate. A Recoaro 1000 ci sono quindici chilometri di piste da discesa e oltre venticinque per lo sci di fondo.
Terme di Salzano (Venezia)

A una trentina di chilometri da Venezia, Padova e Treviso si trovano queste terme, attive dal 1982. L’acqua che sgorga da questo territorio, a una temperatura di 18° circa, è un’acqua oligominerale contenente bicarbonato; è alcalina e leggermente terrosa, adatta per balneoterapia, fangoterapia, idroterapia (con applicazione di varie tecniche); quindi per cure idropiniche, inalatorie; seguono i trattamenti di massoterapia, fisiochinesiterapia. Vengono curate inoltre le patologie artroreumatiche, quelle dell’apparato gastroenterico e si effettua riabilitazione motoria.
Terme di Bibione (Venezia)

Il moderno stabilimento di Bibione Thermae, compreso nella famosa pineta e affacciato sull’ampio arenile dell’Adriatico, è abbastanza recente: risale infatti all’anno 1996. Queste sono terme aperte tutto l’anno, affidate a personale specializzato a sua volta affiancato da medici che sono in grado di assicurare adeguati trattamenti di tipo terapeutico ed estetico. Le acque sgorgano da una profondità di oltre 400 metri, a una temperatura di 52°. Il complesso dispone di saune, solarium, palestre attrezzate ed è seguito da esperti che consigliano gli adeguati esercizi fisici dei clienti, in funzione delle cure che stanno seguendo. L’impianto più caratteristico dello stabilimento termale è la grotta, un ambiente saturo di vapori creati naturalmente da una cascata di acqua. Il tutto in una località che vanta un rapporto privilegiato con lo sport e l’attività fisica: dal nuoto al tennis, al beach volley, agli sport acquatici come il windsurf o le immersioni.
Testo di Federico Formignani| Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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