Quant’è complicato essere rimborsati!

Cerchiamo di fare chiarezza sui diritti di rimborso per i viaggiatori in questo periodo, in cui viaggiare è praticamente impossibile.

Foto di Yong Wang da Pixabay

Mentre è entrato in vigore il Decreto del Governo soprannominato dallo stesso Presidente del Consiglio “Resto a casa”, la situazione dei diritti di rimborso per i viaggiatori che avevano in programma viaggi in questo periodo, rimane piuttosto complicata e difficile da decifrare. In effetti negli ultimi 10 giorni sono già stati varati un decreto legge e un altro DPCM, e la situazione non è facile. Quindi l’Unione Nazionale Consumatori ha realizzato un vademecum allo scopo di chiarire in quali casi le spese di viaggio sono rimborsabili, e dunque quali sono i diritti del viaggiatore. A dire il vero il vademecum non è tanto più chiaro dei decreti, ma abbiamo comunque tentato di riassumerlo e di chiarire qualche punto.

I casi di rimborso

Innanzitutto chiariamo quali sono i casi in cui i soggetti hanno la possibilità di rimborso del biglietto.
Hanno questa possibilità tutti i viaggiatori nei confronti dei quali è stata disposta una quarantena domiciliare con sorveglianza attiva da parte dell’autorità sanitaria competente. Hanno questo stesso diritto i soggetti appartenenti alle zone rosse (che dal Decreto Ministeriale di stanotte di fatto non esistono più, perché si sono estese a tutta Italia). Hanno il diritto di rimborso i soggetti risultati positivi al Covid-19. Anche i soggetti che hanno programmato viaggi con partenza o arrivo nelle zone rosse, hanno diritto al rimborso. Chi avrebbe dovuto viaggiare per partecipare a iniziative di qualsiasi natura (concorsi pubblici, manifestazioni, procedure di selezione pubblica e via dicendo), che sono state sospese o rinviate, ha diritto al rimborso. In ultimo, hanno diritto ad essere rimborsati anche i viaggiatori che hanno acquistato in Italia un titolo di viaggio che ha come destinazione Stati esteri in cui sia impedito o vietato l’arrivo a causa della situazione d’emergenza dettata dal virus.

Cosa dobbiamo fare per essere rimborsati

Tutti i viaggiatori che rientrano nelle precedenti categorie, devono comunicare alla compagnia, entro 30 giorni, che rientrano in una di queste situazioni. A questo punto la compagnia, entro 15 giorni dalla comunicazione del viaggiatore, deve procedere al rimborso, oppure all’emissione di un voucher (del valore del rimborso) da utilizzare entro un anno dall’emissione.

Pacchetti turistici

Analogamente a chi ha acquistato un titolo di viaggio, anche chi ha acquistato un pacchetto turistico e si ritrova nei casi sopra riportati, ha diritto al rimborso. Così come la compagnia di viaggio, l’organizzatore turistico ha la possibilità di effettuare il rimborso entro 14 giorni, oppure offrire al viaggiatore un pacchetto sostitutivo della stessa qualità (e quindi dello stesso costo), o ancora erogare un voucher di pari valore rispetto al pacchetto originale, da utilizzare entro un anno dalla sua emissione.

E chi non rientra in queste categorie?

Visto il nuovo DPCM del 10 marzo, probabilmente molte cose cambieranno, e la stragrande maggioranza dei viaggiatori italiani avrà il diritto di rimborso, senza contare il fatto che il Decreto Ministeriale obbliga a non muoversi dalla propria abitazione, o per lo meno dal proprio comune di residenza, se non per motivi certificati e gravi di lavoro o di salute.
Chi però non rientra nei casi sopracitati, si deve avvalere delle regole già preesistenti riguardanti il diritto di rimborso, contenute in particolare nel Codice civile e nel Codice del Turismo.

A cura di Stefano Ghetti|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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