Un viaggio interattivo nella cultura etrusca al MAEC di Cortona

“Luci dalle tenebre” è il titolo della rassegna del Museo Accademia Etrusca di Cortona (AR) che dovrebbe aprire i battenti a maggio, fino a novembre.

Foto di vidalouca1970 da Pixabay

I curatori, Donati, Bruschetti e Mascelli spiegano che la luce “è l’elemento fondamentale dell’appuntamento. Essa è analizzata nella storia e nell’arte, nella religione e nella filosofia, quale elemento essenziale della vita dell’uomo. La luce come illuminazione degli spazi, dunque, ma anche dell’animo. La Cultura, in fondo, è essa stessa un faro nella tenebra”.

Dovrebbe: considerata la situazione il condizionale è d’obbligo. Tuttavia, aderente al motto “dall’oscurità alla luce”, il MAEC non si ferma. Anzi, continua a postare sulla sua pagina Facebook i pezzi, unici, del patrimonio storico-artistico in esso conservato.

In ottemperanza alle disposizioni governative il museo rimane chiuso, i nostri canali social no. E proprio attraverso quelli raccontiamo la ricca collezione di un museo le cui origini risalgono al 1726” spiega il Lucumone (re nella civiltà etrusca, in questo caso presidente) dell’Accademia Etrusca professor Luigi Donati.

Un avviso che il MAEC pubblica sulla sua pagina ufficiale di Facebook già da lunedì 9 marzo:

In questi giorni il MAEC è chiuso, continueremo a raccontarlo attraverso limmagine di un’opera, un oggetto o un luogo #MuseiChiusiMuseiAperti

Promessa mantenuta. Quotidianamente, infatti, contenuti multimediali accompagnano l’inter-nauta alla scoperta della cultura rinchiusa in Palazzo Signorelli, sede storica del Museo.

E i video sono un’altra opportunità, semplice ma diretta e coinvolgente, di riscoprire ciò che Cortona offre. Fra le voci narranti l’Assessore alla Cultura Francesco Attesti che, dalla pagina Facebook del MAEC, lancia anche “Pillole di Storia” brevi footage dedicati ad un luogo o ad un manufatto di particolare interesse.

Lampadario Etrusco

Parlando di luce nell’oscurità, ruolo importante nella collezione cortonese lo riveste sempre il lampadario etrusco, chicca che non sfugge ai visitatori impressionati dalla fattura e dalla perfezione di un oggetto di 25 secoli fa.

Non se conosce bene l’origine. Tuttavia, la ricercatezza artistica e la sua superba bellezza farebbero pensare ad un uso legato al sacro, dunque all’illuminazione di cerimonie religiose.

Vero che il MAEC, sin dalle sue origini, non si concentra sul solo mondo dei Tirreni (come i greci chiamavano gli etruschi), ma il mistero che ammanta l’antichissima civiltà italica fa sì che alcuni reperti assumano un valore ancora maggiore.

Accanto al lampadario, infatti, è possibile scorgere la Tabula Cortonensis uno dei tre manufatti – con la Tabula Capuana e la Mummia di Zagabria –  al momento in nostro possesso che testimonino l’uso della lingua etrusca. Nel caso della Tabula Cortonensis si tratta di un linguaggio “amministrativo”. Il documento si compone di 7 parti (l’ottava è andata irrimediabilmente perduta), redatti fronte-retro (faccia A, faccia B) per regolare la vendita di un terreno nei pressi del Trasimeno, lago non distante da Cortona e sul confine fra le attuali province di Perugia e di Arezzo.

Una sala del MAEC di Cortona

Ulteriori perle da visitare restando a casa sono i tumuli di Camucia, anch’essi parte della collezione museale ma non posti sotto teca.

Si tratta infatti di antichissime tombe, alcune decorate con raffinati bassorilievi, ammirabili oggi in un attrezzato parco archeologico.

La nostra collezione non si limita però al periodo etrusco. Disponiamo infatti di reperti greci, romani, egizi fino al Rinascimento e al Barocco” continua il Lucumone Donati, mentre Facebook propone nuovi contenuti.

Come altri borghi dell’Italia centrale Cortona ha una rassegna annuale storico-culturale particolarmente ricca. La mostra che dovrebbe aprire i battenti a maggio è infatti uno degli eventi che promuovono il MAEC di Palazzo Signorelli.

Ad esempio, il primo dell’anno, fra manufatti etruschi e sale rinascimentali si è tenuto l’annuale appuntamento “Colazione al Museo”. Iniziare l’anno degustando le prelibatezze del territorio aretino e toscano, immersi in 3000 anni di storia.

Curiosità del 2020 il main theme di “Colazione al Museo”: l’ “Uovo di Capodanno”. Simbolo di rinascita, l’uovo è estrapolato dal tradizionale contesto pasquale e servito secondo le ricette della tradizione toscana… ed etrusca! Un evento del quale certamente vi parleremo… nel 2021!

Informazioni sul sito del MAEC di Cortona

testo di Marco Petrelli|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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