
“Agli italiani piace perché ricorda loro un po’ Venezia” sorride Marion, per il paragone fra Grimaud e la città lagunare. Impossibile, infatti, mettere sullo stesso piano le due località ma, in fondo, la ragazza non ha tutti i torti: ponti, colori, vie strette bordo mare, via vai di barche possono rammentare calli e canali veneziani. Marion lavora all’ente turistico e ogni settimana lancia su Instagram un contenuto diverso: Natale, Happy New Year, San Valentino. In fondo ogni ricorrenza può essere quella giusta per visitare la “petit Venice”. Noi vi consigliamo di farlo in un week end.
Quando andarci

Affascinante a dicembre come a luglio, Grimaud dà il meglio di sé in primavera e in tarda estate. Ideale per un fine settimana sulla Costa Azzurra: elegante e deliziosa, conserva fra le tinte pastello dei suoi edifici la calma, gli aromi mediterranei e il senso di rilassatezza di un angolo di Provenza a due passi dalla mondana Saint Tropez…
L’arrivo in Costa Azzurra
Il volo da Roma a Nizza è durato poco più d’un ora. Le autostrade francesi sono tutt’altro che veloci, con i limiti che cambiano ogni 5-10 chilometri e gli autovelox in agguato. In un paio d’ore, però, siete in vista di Saint Maxime elegante località nota per la sua spiaggia su un mare cristallino. Lo stomaco brontola ma non è proprio fame, più voglia di qualcosa di buono per citare un famoso spot…

E allora la fila allo shop de La Tarte Tropézienne è d’obbligo. Ricordatevi infatti che siete nel Golfo di Saint Tropez, laddove “BB” scoprì e lanciò nell’Olimpo culinario internazionale il dolce alla crema del pasticcere polacco Alexandre Micka, la Trapezienne appunto. La soffice pasta da brioche vi ha fatto aumentare l’acquolina. E allora, proseguendo lungo la Avenue Charles Degaulle, passata una vecchia e quasi scomparsa insegna muraria del Ricard, potete deliziare lo stomaco a La Crêperie Bretonne. Squisitezza in riva al mare… che si paga un po’ cara, ma tant’è!
Basta scuse e dritti a Grimaud, distante appena 12 km

Paese o “porto”? Siete arrivati e vi si apre di fronte un ameno borgo di 4 mila anime nella campagna del Var. Case di pietra costruite attorno al suggestivo Château de Grimaud, una meta di grande interesse per i turisti ma che sembra aver nulla a che fare con Venezia. Dove sono canali e barche? Congratulazioni: siete a Grimaud paese. La “petit Venice” è a valle ed è un complesso privato. Negli Anni Sessanta, infatti, la laguna ai piedi del borgo fu bonificata dall’architetto Francoise Spoerry, sostenuto da investimenti di privati desiderosi di accaparrarsi un angolo di paradiso a due passi da Saint Tropez.
Erano gli anni immediatamente successivi all’esplosione della Costa Azzurra quale punto di riferimento del jet set internazionale. E se Brigitte Bardot era stata capace di trasformare un paesino di pescatori nella mecca della mondanità, simile operazione poteva essere condotta anche a 10 minuti di distanza, sfruttando la posizione di borghi quasi spopolati e dimenticati.

Vero che la Costa Azzurra fosse già nota all’aristocrazia europea sin dall’Ottocento. Vero anche che gli zar usassero soggiornarvi per lunghi periodi (ancora oggi Mosca e Nizza sono collegate da un treno settimanale), ma l’esclusività della Belle Epoque aveva ben poco a che vedere con quella della seconda metà del Novecento.
E’ l’esclusività è business nonché, nel caso di Port Grimaud, accessi regolamentati durante l’anno per non violare la quiete dei fortunati residenti e dei proprietari degli yacht ormeggiati lungo le banchine.

L’auto si lascia in un grande parking esterno. Attraversato a piedi il ponte che collega la strada al cuore del paese, vi si para davanti qualcosa di superbo. Le case, in stile provenzale, si affacciano direttamente sul canale e sui moli ai quali sono attraccati natanti di ogni classe e stazza. Potete così osservare il classico fuori bordo biposto con sedili bianchi che fa tanto Anni Sessanta e il più celebre Riva Aquarama, con la sua colorazione mogano-tek, scivolare sull’acqua e accostare un vecchio schooner sul quale la storia corre lungo il sartiame, gli alberi, la velatura…
Alle spalle degli edifici più esterni si estendono invece la Plage sud e la spiaggia centrale: esci di casa e ti ritrovi sulla sabbia. Ti volti verso ovest e, superato con lo sguardo Port Cogolin, scorgi Saint Tropez sullo sfondo.
Port Grimaud: il sogno di ogni fotografo

Un paradiso, Port Grimaud, che si gira nell’arco di una mattinata, a meno che siate appassionati di fotografia. E lì il risultato è oltre ogni aspettativa. Una giornata di sole è sufficiente a regalarvi un bagaglio di scatti di una coloratissima e particolarissima cittadina, prezioso bagaglio di ricordi per quando sarete rientrati. E vi terra inchiodati per ore alla ricerca di nuovi, suggestivi soggetti da immortalare.
Se voleste poi soggiornare nessun problema. Di strutture ce ne sono, ma dalla clientela molto selezionata, coerentemente allo spirito “anti-turismo di massa” che ha animato la costruzione di Port Grimaud. I proprietari, inoltre, affittano le loro prestigiose abitazioni… ai fortunati che possono permettersele.
Per trascorrere una notte a prezzi più accessibili consigliata è la vicina Cogolin, anch’essa divisa fra borgo e porto ma un pelo meno chic , servita da un centro commerciale e da ristoranti dai quali si può uscire sazi e con una modica spesa.
Una porzione di moules et frites e un calice di chablis è un modo veloce e piacevole per concludere la giornata.
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testo di Marco Petrelli|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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