Atteggiamenti intelligenti per chi può o deve viaggiare al tempo del coronavirus. Bombardati da raccomandazioni e numeri del contagio che terrorizzano, cercheremo di fare ricorso all’arma migliore di cui disponiamo: la ragione.

Attualmente, con frontiere chiuse, voli annullati, hub in via di sbarramento e stazioni ferroviarie deserti, sono in pochi quelli che si muovono. La maggior parte dei connazionali sono praticamente costretti a far ritorno in patria dai paesi in cui lavoravano, studiavano o viaggiavano. Per loro e per tutti noi, ecco 5 misure razionali e intelligenti per far sopravvivere l’arte di viaggiare.
1-Premessa
Il coronavirus è molto contagioso, ma è un essere vivente che per vivere ha bisogno di un ‘corpo’, speriamo non il nostro, ma è così. Quindi nell’aria aperta non ci sono colonie di virus che cercano la nostra bocca e il nostro naso. Ci deve essere a portata di mucosa un infetto che ci tossisce in faccia e ci contamina;
2- comportamenti
Bisogna addestrare il subconscio a quelli che nelle sale operatorie vengono definiti “automatismi corretti” ovvero deve essere automatico lavarsi le mani con acqua calda e sapone (contando fino a 20) se si va in bagno, si viaggia in aereo, in treno o sui mezzi pubblici.
3- Sopravvivenza del virus: punto chiave.
Si diffondono notizie inquietanti di gente che lava la suola delle scarpe e il piumino perché il virus sopravviverebbe ore. Dunque, come detto sopra, il virus ha bisogno di un organismo vivo per vivere e riprodursi, di cellule viventi da contaminare. Sulle superfici inerti, sopravvive ma con una carica virale molto bassa che non è dimostrato sia in grado di infettare. Inoltre nessuno va a leccare l’asfalto o le maniglie delle porte. Gli scienziati hanno effettuato esperimenti sulla sopravvivenza del virus su cartone, plastica e acciaio: su tutte queste superfici la carica virale si dimezza in poco tempo e decade dopo qualche giorno. Quindi, ancora vale la norma di lavarsi le mani per 20 secondi, tecnica che abbatte il virus.
4- Toccarsi, naso, bocca e occhi

A mio avviso la comunicazione che circola è mal formulata. Bisognerebbe dire non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche o mentre si viaggia e si circola fuori casa. Ma ancora, questo vale fino a che non si riesce a lavarsi bene le mani. Appena eseguito il lavaggio, ci si può toccare la faccia, anche perché è impossibile, a meno di non legarsi i polsi, non toccarsi naso, bocca, occhi.
5- Mascherine

Uno studio su di un paziente cinese che non sapendo di essere infetto, ha viaggiato per più di 1 ora su di un autobus ha dato i seguenti risultati: ricostruiti i contatti si è appurato che quasi tutti i passeggeri senza mascherina, seduti fino a 4 metri di distanza, sono stati infettati, tutti coloro che indossavano la mascherina, no. Quindi, la protezione serve eccome. Ma il soggetto dello studio aveva tosse intensa e ha sparso i virus per un raggio che arrivava a 4 metri. Invece chi è positivo, ma asintomatico, senza tosse o raffreddore, sembra sia meno capace di infettare altre persone. Nel dettaglio , le mascherine chirurgiche senza filtro, dovrebbero essere indossate solo dai sospetti o certi infettati . La mascherina con filtro serve per i sani perché il filtro protegge dai virus e quindi chi è già infetto non deve usarle perché immette all’esterno i suoi virus. E se le mascherine non si trovano? I virologi dicono di usare un foulard o una sciarpa di tessuto da mettere davanti al naso/bocca: protegge a sufficienza ma va lavato dopo l’uso.
Testo di Giulia Corsi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Magazine 135 Marzo 2020
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