L’emergenza coronavirus influirà anche sulle vacanze estive degli italiani. Al momento tanti sono i dubbi. Ipotesi dello sviluppo del “turismo di prossimità”.

Il lockdown, misura adottata dal governo per contenere la diffusione del coronavirus, è stato prorogato fino al prossimo 3 maggio. Per gli italiani, quindi, si prospettano altre tre settimane di sacrifici scandite da paure e incertezze sul futuro. Poi, a meno di gravi imprevisti, si passerà alla cosiddetta “fase 2” nella quale ci saranno sì meno restrizioni ma resteranno in vigore regole ferree per il contenimento dell’infezione. Tra queste, ad esempio, vi sarà l’obbligo del distanziamento sociale.
Tre organismi, il nuovo comitato diretto da Vittorio Colao, gli scienziati e i tecnici del governo stanno lavorando in coordinamento tra loro per far ripartire le attività nella massima sicurezza. La “fase 2”, ovviamente, dipenderà dalla curva epidemica e sarà graduale e potrebbe essere diversificata da Regione a Regione. Oggi, quindi, si stanno studiando le disposizioni che cittadini e attività commerciali dovranno rispettare in un prossimo futuro. Di certo c’è ancora poco perché la valutazione degli esperti, già complicata, è resa ancora più difficile dalle tante incertezze legate al coronavirus.

Qui tralasciamo le possibili norme che riguardano negozi, uffici e mezzi di trasporto e invece, considerando che siamo un travel magazine, ci dedichiamo agli scenari per le vacanze. Sarà possibile effettuare un viaggio? E se sì, dove sarà possibile andare? Ovviamente queste domande ancora non hanno una risposta precisa. L’incertezza di questi tempi è davvero alta. Inoltre non va dimenticato che anche se si entrerà “nella fase 2”, l’attenzione resterà alta per scongiurare il riattivarsi di focolai di coronavirus. Purtroppo si uscirà dall’incubo solo quando si troverà un farmaco o un vaccino efficace.

Cosa accadrà in estate? Di sicuro la prossima sarà una stagione diversa. Per il resto, non mancano i dubbi. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in un’intervista rilasciata al quotidiano Bild ha consigliato agli europei di non prenotare le vacanze a causa della pandemia di coronavirus. Pandemia con la quale dovremo convivere anche nei prossimi mesi: “Vi consiglio di aspettare. Al momento nessuno può fare previsioni affidabili per luglio e agosto”, ha dichiarato ancora al quotidiano tedesco. Sembra quasi un addio alla possibilità di viaggiare. Anche perché, non dimentichiamolo, che quella attuale è una emergenza mondiale. Se in Italia la situazione coronavirus dovesse migliorare, potrebbe non essere così in altri Paesi. Massima cautela, quindi.

Ma non è detto che gli italiani dovranno restare a casa nella bella stagione. Il sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lorenza Bonaccorsi, ha lasciato aperto uno spiraglio. “Andremo al mare questa estate. Stiamo lavorando per far sì che possa essere così”, ha dichiarato il sottosegretario durante un’intervista a RaiNews24 . “Ci stiamo lavorando – ha precisato – dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento”.

Una possibilità reale? Sì, se gli italiani manterranno un comportamento adeguato alla situazione e rispetteranno le regole. La Bonaccorsi ha spiegato che sono allo studio misure per consentire lo sviluppo di un “turismo di prossimità” che favorisca i borghi rispetto alle aree più affollate. Da queste parole si evince che almeno per il prossimo futuro non si potranno raggiungere mete lontane o gremite di turisti. Prendere il bene dal male. Potrebbe essere questa la filosofia per i prossimi mesi. Vacanze sì ma vicino casa. Un modo che potrebbe permettere agli italiani di scoprire località che non conoscono situate in prossimità della propria città di residenza. Perché l’Italia è ricca di tesori.

Gli esperti starebbe già pensando a come fare per evitare contatti troppo ravvicinati per quanti desiderano andare al mare. Tre metri di distanza tra un ombrellone e l’altro, barriere di plexiglass, accessi scaglionati ai lidi e igienizzazione dei locali: queste sono solo alcune delle misure ancora in fase di studio. Questo sulla terraferma. Più difficile capire cosa ideare per chi entra in acqua.
Le barriere in plexiglass, come riportato dal Messaggero, sarebbero box quadrati trasparenti di 4,5 metri per lato, realizzati con pareti di plexiglas e profili in alluminio, con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza. Un problema è il costo per installare una simile struttura. Tante saranno le norme che i gestori dei lidi dovranno rispettare per quanto riguarda il livello igienico-sanitario nell’ottica del piano di contrasto al virus. Innanzitutto gli ingressi in spiaggia potrebbero essere scaglionati in base alla fascia d’età ed alla prenotazione obbligatoria. Poi si potrebbe provvedere all’installazione di igienizzanti nei bagni, al bar, nelle docce. I bagnanti poi dovranno indossare le mascherine anche all’aria aperta. Bisognerà anche capire se le norme saranno uguali in tutta Italia e se ci saranno eccezioni che varieranno da Regione a Regione.

Antonio Capacchione, presidente del sindacato balneari, in merito all’apertura estiva prospettata dalla Bonaccorsi ha affermato: “Le soluzioni si possono trovare: dal distanziamento degli ombrelloni alla sanificazione delle attrezzature alla certificazione medica ma ora è prematuro perché dobbiamo dare tempo agli scienziati di conoscere le dinamiche della malattia”, ed aggiunge che “per la ripresa delle attività serve un’ordinanza nazionale e non tante ordinanze regionali che sia fatta sulla base di protocolli concordati con i rappresentanti del settore”.

Ma scienziati ed esperti sono più cauti sulla possibilità che gli italiani possano trascorrere qualche giorno di relax lontano, almeno relativamente, da casa. “Pensare di programmare vacanze al mare quest’estate al momento è una possibilità da dimenticare“, ha dichiarato soltanto un paio di giorni fa il Prof. Mario Schiavina, ex direttore dell’Unità operative di Pneumologia e Terapia intensiva respiratoria del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. “Questo virus ha una contagiosità eccezionale: anche quando ci saranno zero positivi e zero morti occorrerà sempre un grandissimo controllo perché tutto può ancora essere sotto traccia ed esplodere alla prima sciocchezza, come assembramenti o avvicinamenti di persone”.

Come riporta Il Sole 24 Ore, un segnale in vista di una strana estate in spiaggia arriva dalle Regioni Liguria e Abruzzo. A Pasquetta i governatori Giovanni Toti e Marco Marsilio hanno firmato ordinanze ad hoc per permettere, tra le altre cose, lo svolgimento dei lavori di manutenzione degli stabilimenti balneari, pur con tutte le sicurezze del caso. L’ordinanza della Liguria estende la riapertura alle attività di manutenzione straordinaria degli stabilimenti balneari, i piccoli lavori di manutenzione edile privata e pubblica e le attività dei cantieri nautici necessarie alla consegna. Le darsene, inoltre, potranno svolgere i controlli ai natanti.
Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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