Torino magica

Sulla parete del Duomo che guarda verso piazzetta Reale, nel quadrante di una meridiana, sono raffigurati i segni zodiacali, immagine singolare per un edificio sacro. In via Reiss Romoli si trova il Mufant, il primo museo-lab italiano dedicato all’immaginario fantastico e alla fantascienza. Mentre nel quartiere Borgo Crimea, dietro a un maestoso cancello, ecco Villa Scott, indimenticabile set di “Profondo Rosso” di Dario Argento.

Dal Sacro Graal a De Chirico

Benvenuti a Torino, non la classica capitale sabauda ma la città misteriosa e magica. E proprio “Torino magica” è il titolo del libro di Vittorio Del Tufo (Neri Pozza, pp320, 13,50 euro) già disponibile in libreria. Una guida colta e curiosa che ci accompagna alla scoperta dell’anima arcana e segreta del capoluogo piemontese. Tra fatti, aneddoti, leggende e citazioni colte ci ritroviamo sulle tracce del Sacro Graal e delle Grotte Alchemiche, tra i volumi di storiche librerie esoteriche come l’Arethusa di via Giolitti, e nel cuore delle architetture geometriche e stranianti di piazza Vittorio Veneto che diedero a Giorgio De Chirico l’ispirazione per la sua pittura metafisica.

I luoghi bui della città enigma

Ci sono i luoghi bui come piazza Carlo Alberto dove Friedrich Nietzsche piombò in una follia furiosa e irreversibile o l’albergo Roma dove Cesare Pavese si suicidò nel 1950. E quelli luminosi come Palazzo Carignano dove nacque il Regno d’Italia e si insediò il primo Parlamento della storia nazionale. C’è, soprattutto, una Torino ricca di simboli, archetipi, memorie e storie. Una città che Del Tufo definisce un enigma: “e tale resterà per sempre: come le città invisibili di Calvino, che prendono forma dall’umore di che le guarda, e restano invisibili, appunto, agli occhi di chi non sa guardarle”.

Testo di Ilaria Simeone|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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