Arrivare a Venezia dalla Laguna in houseboat è un’esperienza unica e, in tempi di distanziamenti sociali, anche sicura. La vera essenza del viaggio però non è Venezia, ma scoprire e vivere con lentezza le isole meno conosciute della Laguna. Testo e foto di Eugenio Bersani
A Venezia bisogna arrivarci in barca e non dalla terraferma: solo così si può tentare di comprendere la vera essenza della città lagunare. Bisogna attraversare tutta la sua immensa laguna, quell’umido universo terracqueo che ha plasmato nei secoli la convivenza fra uomo e natura. E’ un territorio liquido, popolato da una ricca avifauna e da una rigogliosa vegetazione.
Il Sile è la strada maestra che porta a Venezia: si navigano le placide acque del fiume che si dilatano nella laguna e poi si costeggiano dolcemente tutte le isole dai nomi più o meno famosi; fra queste, Murano, Burano, Torcello e Sant’Erasmo. Un viaggio quieto, un poco ipnotico che porta alla meta anelata, San Marco. In verità solo all’arrivo nella grandiosa, dorata piazza, si fa largo un’idea: la vera essenza del viaggio è proprio la navigazione, lo scoprire le isole della laguna, quelle meno battute dal turismo di massa che sta strozzando Venezia.
Arrivare in houseboat
Il mezzo migliore per esplorare la laguna è l’houseboat, slow per eccellenza, facilissimo da condurre e per il quale non è necessario avere nessuna patente nautica. Non a caso è definita barca dislocante lenta: non supera i 10 km/h e, nonostante la sua notevole massa, è di facile manovrabilità. Si parte da Casier e si scivola sul Sile, il più lungo fiume di risorgiva d’Europa. L’argine è costeggiato da una bella pista ciclabile e, prima di sfociare nella Laguna di Venezia, bagna deliziosi borghi poco noti, come Casale e Quarto d’Altino.
La natura

La natura è rigogliosa ed offre riparo ad una fauna ricca e inaspettata; folaghe cigni e germani, ma anche superbe cicogne che si alzano in volo al passaggio del silenzioso house boat elettrico. Sulle rive occhieggiano qua e là splendide ville di gusto neoclassico, che non impallidiscono affatto al confronto con le celebri sorelle del vicino Brenta. Prima di sfociare in Laguna, ecco la sola chiusa del nostro viaggio, quella di Pontegrandi; il passaggio avviene automaticamente: la barca entra dentro la chiusa ed in pochi minuti si trova al livello di Venezia.
Scoprire la laguna

Da questo punto in poi la vegetazione cambia decisamente e si comincia a percepire l’atmosfera e il profumo del salmastro. Da qui fino a Chioggia si contano oltre 500 kmq di acqua e terra con un nome proprio per ogni cosa: paludi, ghebi, rii e canali oltre a barene e bricole. Ci si abitua presto ai nomi per noi nuovi, ma antichi di secoli e usati dai pescatori che qui vivevano e dai naviganti che da qui partivano per l’Oriente. Dopo poche ore il mondo della laguna diventa familiare e il lento incedere della barca trasmette una calma profonda.
San Francesco del Deserto

L’isola di San Francesco del Deserto appare oltre una barena popolata da una folta comunità di folaghe rumorose. Qui è sbarcato San Francesco nel 1220 di ritorno dall’Oriente e dalla Terra Santa, come racconta Fra Felice, che vive sull’isoletta con altre sette confratelli. L’isola convento accoglie i turisti per una visita ma, appena chiusa la porta del convento, Fra Felice si rimette i guanti da lavoro e corre a curare l’ampio orto di fronte alla chiesa. Con l’houseboat si può attraccare e passare la notte in santa pace.
Burano e Mazzorbo

Tutt’altra cosa invece è Burano, la nostra tappa successiva, l’isola colorata per eccesso. Assai famosa per le tipiche case dipinte a tinte vivaci e per la tradizione dei merletti, ai quali è dedicata un’apposita scuola museo situata nella piazza del paese a ridosso della chiesa di San Martino.
I più golosi devono assaggiare il tipico dolce di Burano, il bussolà di biscotto a forma di ciambella e giallo di uova, farina e burro, quasi un pane tostato a ciambella. Carmelina Palmisano con il marito, prepara in Via Galuppi 355 (la via principale) da oltre quarant’anni questi deliziosi dolcetti.
Un ponte pedonale unisce Burano con l’adiacente Mazzorbo da sempre l’orto di Burano e di Venezia. Qui è stata realizzata una tenuta La Venissa con orti pubblici comunali dove si coltiva la dorona, un vitigno della laguna veneta. Dentro la vigna murata si trova il rinomato (e caro) ristorante omonimo.
Torcello

L’isola di Torcello, più antica di Venezia, era un tempo un popoloso e ricco centro che si sviluppava attorno alla splendida Cattedrale bizantina di Santa Maria Assunta. Proprio dietro la cattedrale ci sono delle banchine di approdo per l’houseboat e da qui si può cominciare a visitare l’isola.
Murano

Poco distante da Venezia è universalmente nota per i suoi maestri vetrai. Nel periodo medievale a seguito di ripetuti incendi nelle fonderie di vetro di Venezia le autorità decisero di spostare sull’isola di Murano tutti le attività che avessero forni continuamente accesi. Oggi Murano è costellata di negozi e botteghe di artisti vetrai; da anche visitare il museo del Vetro e la bella Basilica di Santa Maria e Donato.
Venezia

Arrivare a Venezia dalla laguna è un’esperienza assoluta. È vero che, salendo su uno dei tanti traghetti comunali, si percorrono i più noti canali della città, ma avvicinarsi e attraccare alla città lagunare con la propria barca è un vero privilegio. Non c’è un simile punto di vista su San Marco da nessun altro accesso. Ecco la piazza infinita e porticata, tutta d’oro nella luce del mattino che si avvicina in tutta la sua magnificenza. Era così che la Serenissima introduceva a Venezia i vips dell’epoca.

Questo era il percorso che le autorità veneziane facevano fare alle barche degli ospiti importanti, così che la vista sulla Piazza San Marco, sul Palazzo Ducale e la Basilica li folgorasse all’istante. Così che non sfuggisse ad ambasciatori e principi la grandezza della Repubblica.
Il percorso è semplice ma da togliere il fiato: doppiando ad una ad una le isole di santo Spirito, San Clemente, la Grazie e tenendo sulla sinistra la Giudecca e sulla destra San Giorgio, si entra nel grande palcoscenico liquido la cui estensione a terra è la Piazza San Marco. Con l’houseboat non si possono percorrere i canali interni della città di Venezia, quindi si prosegue sulla Riva degli Schiavoni e si procede verso Sant’Elena; infine, si ormeggia all’Isola della Certosa. Da qui si possono prendere i vaporetti del trasporto pubblico consegnandosi ai percorsi tradizionali del turismo di massa.
Sant’Erasmo

Certo Venezia è spettacolare, ma chi l’ha già vista preferisce tornare presto alla proprio barca e andare all’avventura in cerca di approdi più tranquilli. In 45 minuti di navigazione verso la laguna Nord si trova l’isola di Sant’Erasmo, con non più di 550 abitanti, considerata l’orto della Serenissima. In effetti per estensione ed orografia ha tutte le caratteristiche di un territorio agricolo. Qui si coltiva il carciofo violetto di Sant’Erasmo un presidio slow food che ogni anno è festeggiato a maggio; una tradizione che viene ripetuta da secoli.
La vita nella laguna veneta

C’è voluta però la determinazione di un francese delle Ardenne Michel Thoulouze (un passato da AD e magnate delle TV francesi) per riportare la coltura della vite nella laguna veneta. Michel produce Orto, un vino bianco con uvaggio di Malvasia e Fermentino nella sua tenuta che già nel Settecento produceva vino per le tavole dei Dogi.
Produce inoltre le Magnum una serie limitata affinata sul fondo della Laguna che è una cantina naturale perfetta, senza ossigeno, luce e a temperatura costante. Nella sua villa settecentesca oggi ospita celebri chef italiani e francesi che qui vengono a rigenerarsi e ad ispirarsi per le proprie creazioni. Michel accoglie gruppi per la degustazione dei propri vini ed ha un facile approdo vicino alla sua cantina.
Il miele di barena

Altra unicità di Sant’Erasmo è il miele di barena (i terreni tipici delle lagune periodicamente sommersi dalle maree) dove fioriscono i limonium una specie floreale che predilige suoli ricchi di sale. Il miele che si raccoglie vicino alle barene ha un sapore ruvido e salmastro che ben si sposa con i taglieri di formaggi.
Lo produce Mara La Rosa col figlio Marco; li vedi aggirarsi per l’isola con un ape car dipinto giallo e nero in onore delle produttrici alate. La nipotina di Mara ha ispirato una leccornia inventata dalla nonna per lei: il nocciomiele, una pasta di millefiori e crema di nocciola.
La meta dei bikers

L’isola infine è lo spazio perfetto per bikers tranquilli e per passeggiate corroboranti. Sant’Erasmo è la meno nota e forse più intensa e bella tra le isolette lagunari; regna una vera atmosfera lenta e a tratti magica. Come magico è questo viaggio lento nella Laguna Veneta sull’houseboat, che riserva notti blu per osservare i carri celesti nelle oscurità lagunari, rischiarate solo dal bagliore lontano di Venezia.
Houseboat costi ed info

Houseboat è una compagnia che affitta imbarcazioni fluviali anche con motore elettrico. Nasce da un’idea di Bruno Moretti, architetto giramondo che ha importato in Italia il concetto delle barche fluviali, che in Francia e nord Europa funzionavano da decenni; ha inoltre trasmesso questa passione al figlio Carlo, che ha preso le redini dell’azienda.
Le houseboat si possono guidare senza patente perché sono lente e facili da condurre: anche chi non le ha mai guidate dopo il mini-corso di tre ore diventa pilota. Non c’è pericolo di perdersi: sicurezza è garantita da un monitoraggio GPS ed una assistenza 24/24h.
L’organizzazione prevede per i più insicuri un servizio skipper. I pacchetti vacanza prevedono gruppi da due a dieci persone. La soluzione più amata è quella per famiglie e gruppi di amici, ma ci sono opzioni per crociera di gruppo di barche; da considerare anche la più economica cabin charter, da condividere con altri croceristi. Attualmente ci sono quattro itinerari: Laguna di Venezia da noi raccontata, ma anche la Litoranea Veneta, Magico Friuli e riviera del Brenta.

Info utili
Come arrivare
Alla Base di Casale sul Sile si può arrivare in auto, treno e anche aereo; in auto: A4 Torino Trieste uscita Quarto d’Altino; in treno: la stazione più vicina è quella di Treviso e poi 10 minuti di taxi; in aereo: L’aeroporto di Venezia è a 21 km e quello di Treviso è a 6 km
Quando andare
Le houseboat navigano dal 4 aprile al 31 ottobre
Dove dormire
Tutte le barche offrono la possibilità di dormire a bordo in camere attrezzate, i locali servizi igienici, la cucina completa ed equipaggiata, il riscaldamento, l’acqua calda ed altre funzioni di base. Alcune barche di alta gamma che navigano in Italia sono protette da un sistema di tracciamento satellitare remoto per aumentare il grado di sicurezza degli ospiti e da un sistema di controllo del fondale che avvisa il pilota in caso di avvicinamento al basso fondale. Tutte le barche vengono ripulite e completamente sanificate all’arrivo alla base.
Dove mangiare
Burano: Osteria ai pescatori, Via Galuppi 371 sulla strada principale in un ottima posizione; cucina casalinga poco curata. Linguine al nero di seppia senza sapore e fritto misto molto moscio. Non vale i 50€ del conto.
Sant’Erasmo: Al Bacan, Via dei Forti 24; bellissima la posizione con vista sulla laguna. Ottimi gli antipasti di pesce e il fritto misto. Buono lo sformato di carciofi violetti presidio slow-food. Prezzo 40€
Elettricità
Sulla barca prese elettriche 220 volt
Abbigliamento
smart casual e maglioncino per la sera.
Shopping
Il bussolà biscotto a forma di esse della signora Carmelina Palmisano in Via Galuppi 355 Burano
Orto il vino di Michel Thoulouze da acquistare(25 €) presso la tenuta Via de le Motte, 1, Sant’Erasmo
Miele di barena (20€ 400gr) prodotto da Maria La Rosa di Miele del doge Via de le Motte, 96
Linkutili
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