Finita l’estate l’isola d’Elba si accende di colori iridescenti, dal foliage cangiante, al mare più verde, ai tramonti dai toni più accesi. Tutto ridiventa a misura d’uomo e godibile. Sull’isola si va per il mare, il windsurf e gli altri sport d’acqua, il trekking e le passeggiate fra natura e siti culturali. Rimane ancora qualcosa di inaspettato da svelare: le Terme Isola d’Elba, con preziosi fanghi naturali e una bella storia da raccontare.

Elba: il bello del fuori stagione
Quando l’estate finisce le località più affollate dei nostri mari riprendono a respirare, come se dopo una corsa faticosa finalmente il loro cuore ritrovasse il ritmo giusto. Questo vale ancor di più per le isole preferite dai vacanzieri. L’Elba è da sempre una star dell’estate italiana. Tuttavia la sua vera essenza si scopre da settembre alla primavera inoltrata, quando con calma è possibile godere di tutte le sue meraviglie e regalarsi momenti piacevoli e rigeneranti. Il mare è invitante, le spiagge deserte, l’acqua è tiepida quasi fino a novembre; spesso già da aprile si può fare il bagno e praticare sport come windsurf, kite, canoa, snorkeling, diving.

Chi ama camminare non ha che l’imbarazzo della scelta, con una rete di sentieri ben segnati che raggiungono punti suggestivi dell’interno e della costa, fra foreste, coltivi, antichi casali. La storia s’incontra in tanti luoghi, dai ritrovamenti preistorici al medioevo, fino alle vicende tormentate di tempi più recenti, con il breve, indimenticato e celebrato esilio di Napoleone a dominare la scena. La schietta cucina elbana, con tanto pesce a disposizione, si arricchisce di funghi e primizie e fa emergere appieno tutta la tempra dei vini isolani.
Lo stagno miracoloso
Tutto questo e molto di più offre l’isola. Ci sono anche aspetti poco noti che sfuggono al turista da spiaggia e ombrellone e invece valgono il viaggio, anche soltanto scegliendo di rimanere nei pressi del bel capoluogo. Per esempio, le Terme Elbane: la loro nascita si deve a Ernesto Somigli, un intraprendente medico isolano, che negli Anni Cinquanta cominciò ad interessarsi della zona paludosa presso le cosiddette Antiche Saline, nella periferia di Portoferraio.

Notò che i braccianti si cospargevano da capo a piedi col fango della palude, ricco di minerali ferrosi, e che dopo qualche giorno di queste cure naturali non avvertivano più i dolori articolari e muscolari causati da fatiche e intemperie. Anche i cavalli infortunati, provenienti dalla Tenuta Reale di San Rossore, dopo un paio di settimane di passeggiate nella palude tornavano in perfetta salute. Studi successivi dimostrarono scientificamente le proprietà curative del limo; così nel 1963 venne aperto lo stabilimento delle Terme San Giovanni, oggi Terme Isola d’Elba.
Benessere dal mare
Nella rada di Portoferraio, di fronte alla Darsena Medicea, sono circondate da un grande parco di eucalipti, palme e tamerici. La loro particolarità è di avere un bacino naturale da cui si prelevano limo, acqua salsoiodica, piante e alghe marine. I trattamenti talassoterapici si avvalgono dunque di tutto ciò che il mare mette a disposizione per la salute e il benessere.

Il fango termale è indicato per la cura dell’artrosi, dei reumatismi, della psoriasi, per gli inestetismi cutanei e la cellulite. L’acqua salsoiodica viene utilizzata per bagni termali e cure inalatorie ed è un vero toccasana per le vie respiratorie. Le alghe e le piante marine che crescono spontaneamente nel bacino delle terme, arricchiscono i bagni termali e gli idromassaggi, esaltando l’azione dell’acqua salsoiodica. Nell’Area Wellness è possibile godere di massaggi, rituali di bellezza, percorsi benessere, trattamenti del viso e del corpo. Oppure accedere alla Haloroom, la Stanza del Sale, in cui in una sola seduta hai i benefici di tre giorni di mare.

Terme e natura
Le Terme Isola d’Elba sono aperte tutto l’anno e le cure, convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, cominciano nel mese di maggio e terminano all’inizio di dicembre. Quindi c’è ancora tempo per uno stacco rigenerante, magari soggiornando strategicamente all’Hotel Airone, nei pressi della struttura.
La laguna da cui si alimentano le terme è in realtà uno specchio d’acqua collegato al mare, che si trova in località Antiche Saline. Si tratta di una zona umida di elevato valore naturalistico, con un habitat palustre tipicamente mediterraneo. Il paesaggio ricorda la Camargue, e lo stagno costituisce un particolare ecosistema marino ricco di pesci, crostacei, molluschi e una trentina di specie di avifauna, sia stanziale sia di passo. Birdwatcher e appassionati di ambienti naturali possono approfittare di questo laboratorio di biologia a cielo aperto.
Portoferraio spirito mediterraneo

La stessa Portoferraio, avvolta da una palpabile allure mediterranea, al contrario di quanto spesso pensano quelli che sbarcano e imbarcano in tutta fretta, merita di essere visitata con attenzione. La capitale dell’Elba sorge su uno sperone roccioso che delimita un’ampia rada. Proprio qui, sulla spiaggia delle Ghiaie, sarebbe approdato Giasone alla ricerca del Vello d’oro. Il cuore storico della città pulsa nelle tortuose viuzze alle spalle del porto, tra piazza Cavour e piazza della Repubblica, nei vicoli e sulle scalinate che s’inerpicano verso le imponenti fortificazioni medicee.
Fu Cosimo de’ Medici, nel 1548, a blindare il principale porto elbano con un massiccio complesso che comprende i forti Falcone e Stella, edificati sui rilievi che dominano la città, e l’ottagonale Torre della Linguella. Qui si trova il Museo Civico Archeologico che custodisce reperti dal periodo arcaico all’epoca romana, rinvenuti nell’Arcipelago Toscano. All’estremità opposta del golfo, lungo la strada per Porto Azzurro, la Villa romana delle Grotte (I secolo a.C.) è una grande residenza signorile risalente all’epoca augustea.
Il culto di Napoleone

Portoferraio reca tuttora il sigillo di Napoleone: i pochi mesi in cui il grande condottiero ed imperatore soggiornò esiliato sull’isola, diventandone il reggente, furono un periodo di grandi riforme e di rilancio economico e culturale per l’Elba. L’itinerario napoleonico parte dalla Villa dei Mulini, residenza ufficiale di Bonaparte e oggi imperdibile museo, situata sulla cresta tra i forti Stella e Falcone. Prosegue con il Teatro dei Vigilanti, ricavato da una chiesa sconsacrata e inaugurato nel gennaio del 1815; da non perdere anche il piccolo ma interessante Museo dei Cimeli Napoleonici, adiacente alla Chiesa della Misericordia. Appena fuori città, Villa San Martino fu invece la residenza estiva dell’imperatore.
A piedi per riempire cuori

Una nuova possibilità per vivere Portoferraio e i dintorni è il Cammino della Rada, un panoramicissimo itinerario pedonale costiero che collega la Torre del Martello alla millenaria, spettacolare Rocca del Volterraio. Un semicerchio perfetto che tocca gli ambienti e i contesti più belli della baia. A qualche chilometro dal capoluogo, sulla costa occidentale vale la pena di visitare il promontorio dell’Enfola, con la sede del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e le testimonianze dell’antica tonnara.

Vi si respira un’atmosfera particolare che narra di un’altra isola, un mondo ormai perduto ancora vivo nel ricordo degli anziani. Poco distante un approdo caldamente raccomandabile ai cuori romantici. Il piccolo borgo di Viticcio, una terrazza di casette tradizionali ornate di fiori ed agrumi a picco sul mare. Sullo sfondo l’inconfondibile profilo di Capraia, grande nave di roccia alla deriva nell’orizzonte.
Dove dormire e mangiare
L’Hotel Airone pensato per coniugare vacanza attiva e relax ed è perfetto anche per famiglie con bambini. A disposizione la spiaggia privata, la grande piscina con scivoli e acqua bassa, i corsi di nuoto, la Scuba Baby School, il ristorantino Peter Pan. Per gli sportivi pista di pump track e ciclabile all’interno di un grande parco con palme, tamerici, pini ed eucalipti, ideale anche per fare jogging lungo il percorso salute; sono a disposizione anche campi da tennis e calcetto e il diving affacciato sulla spiaggia. Località San Giovanni, Portoferraio.
Ristorante Le Antiche Saline. Il vasto patrimonio delle produzioni elbane trova qui adeguato risalto. Il ristorante gode di una vista magnifica sulle fortezze medicee di Portoferraio e propone una cucina mediterranea di alto livello, con antipasti di terra e di mare, primi di pesce, grigliate a km zero, freschissimi prodotti di stagione. Raggiungibile anche via mare. Località San Giovanni, Portoferraio.

La Tonnina prende il nome da una tipica e rara preparazione del tonno, conservato sotto sale. Le conserve di mare infatti sono alla base delle proposte di questo piacevole bistrot, proprio nella suggestiva Calata Mazzini. A sostenere i piatti freddi curatissimi, vini elbani di qualità. Calata Giuseppe Mazzini, 13, Portoferraio.
Osteria portuale Molo G: una singolare collocazione, all’interno del cantiere navale Esaom, per un locale tutto da scoprire. Anche qui conserve di mare, ma spazio ad antipasti e primi con pesce freschissimo, per una carta tanto circoscritta quanto intrigante. Via Giuseppe Caccio, 24, Portoferraio.
Info Utili
Per maggiori info visitare il sito di VisitElba.
Testo di Teresa Scacchi, foto Marco Tenucci|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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