Norvegia, avventura tra i fiordi

Lungo i fiordi della costa occidentale della Norvegia, tra paesaggi spettacolari e villaggi che sembrano disegnati, per ammirare la natura intatta che popola queste insenature profonde e selvagge.Testo e foto di Enrico Barbini

Norvegia del Nord © Photo Enrico Barbini

La notte polare a queste latitudini ti avvolge anche alle 10 del mattino. La luce crepuscolare che inonda le acque del fiordo è punteggiata qua e là dalle luci di bordo dei pescherecci in navigazione. Siamo in barca, su una goletta a vela, per l’occasione spinta da un silenzioso motore elettrico che consente di controllare la velocità più agevolmente e soprattutto, privo di rumore, così non spaventa i giganti del mare che abitano queste acque: orche e megattere. Nel cielo, sterne, stormi di gabbiani artici e solitarie aquile dalla coda bianca, volano incessantemente in cerca di cibo.

I fiordi: esplosione di natura

Ci troviamo lungo la costa occidentale della Norvegia, la regione dei fiordi all’interno della fascia artica. Ognuna di queste insenature, che possono raggiungere anche centinaia di chilometri di lunghezza, è un trionfo della natura, al punto che alcune sono patrimonio dell’Unesco. Hanno pareti spesso dritte e ripide, ricoperte da lussureggiante vegetazione in estate e innevate in inverno.

La temperatura del mare, comunque fredda, è mitigata dalla corrente del golfo, nonostante i venti gelidi in superficie che spesso accompagnano consistenti nevicate. Protetti da una tuta termica, dal ponte dell’imbarcazione osserviamo quanto avviene intorno a noi. Lo sguardo e l’obiettivo si soffermano su una scena di quotidiana vita marinara.

La vita su un peschereccio

Un peschereccio poco distante sta issando a bordo le reti. Il carico dev’essere abbondante considerando il volume che affiora dalle acque. Il fianco della nave da pesca s’inclina leggermente a tribordo. Stormi di gabbiani, in parte illuminati dalle luci dell’imbarcazione, si affollano tutt’intorno cercando di approfittare della possibilità di accaparrarsi un facile pasto.

Quando si pensa alla Norvegia in inverno, di solito la mente va alle aurore boreali, ma la Norvegia è molto di più. Anche perché in caso di maltempo, le aurore difficilmente si rendono visibili, ma non per questo vengono meno i motivi d’interesse sia turistico che fotografico.

Verso le Lofoten

Il nostro viaggio inizia nella cittadina universitaria di Tromso, tra le più importanti della Norvegia del nord, situata 350 km oltre il circolo polare artico. Località prescelta per l’alta possibilità di osservare le aurore boreali; si presta inoltre come base di partenza anche per altre esperienze, come la navigazione nei fiordi alla ricerca dei cetacei.

Con un’autovettura a noleggio è possibile poi puntare verso sud e raggiungere gli arcipelaghi delle isole Vesterålen e le Lofoten. Entrambi famosi per la natura spettacolare e i caratteristici villaggi di pescatori con le tipiche casette rosse, conosciute come Rorbu, in norvegese, abitazioni su palafitte costruite in legno e dipinte solitamente di rosso; qui è anche possibile alloggiare: molte sono state ristrutturate e riconvertite ad uso turistico e dotate di tutti i comfort (connessione wi-fi compresa). Centri come Nusfjord e Reine sono vere icone delle Lofoten e costituiscono un’irresistibile attrattiva fotografica ed esperienziale.

Il Polar Light Center

A proposito di esperienze: se avete voglia e sufficiente curiosità di approfondire i fenomeni delle northern lights (le luci del Nord o aurore boreali) è consigliata una puntata a Laukvik, un piccolo centro delle Lofoten alla cui periferia è possibile visitare il Polar Light Center. Si tratta della casa-laboratorio di Rob Stammes, un immigrato olandese che da molti anni si è trasferito in quest’angolo di Norvegia affascinato proprio dalla meraviglia della danza degli Dei, come molti definiscono le aurore boreali.

Questa passione l’ha portato a trasformare la sua abitazione in una vera e propria stazione di osservazione e rilevamento delle tempeste solari che sono all’origine dei meravigliosi fenomeni notturni osservabili nei cieli di queste latitudini. Rob e sua moglie Theresa, accolgono con squisita ospitalità i visitatori ed organizzano anche conferenze con tanto di proiezioni di spettacolari fotografie nella sala centrale della loro casa.

Un contatto diretto

Rob vi mostrerà le sue complesse attrezzature per il rilevamento delle tempeste solari e risponderà con piacere alle vostre domande e curiosità. Potrete anche lasciare il vostro numero di telefono e Rob, per il periodo del vostro soggiorno in Norvegia, provvederà ad inviarvi gratuitamente degli sms in cui vi terrà costantemente aggiornati sulle previsioni delle aurore boreali e della loro intensità così da non perderne nemmeno una. Ovviamente bisogna avere anche un po’ di fortuna perché in caso di cielo nuvoloso o di bassa intensità delle tempeste solari, che determinano le aurore, il fenomeno si manifesta in maniera blanda.

Il Museo dello stoccafisso

Tra le altre curiosità delle Lofoten bisogna segnalare il villaggio di Å che ha il nome più corto al mondo (una sola lettera appunto); ospita inoltre il Museo dello stoccafisso, scritto in italiano perché la conoscenza e la diffusione di questo alimento nel resto del mondo ha origine antichissima grazie ad un commerciante veneziano, tale Pietro Querini, che nel 1432, dopo un naufragio proprio al largo delle isole Lofoten, ebbe modo di apprezzare le qualità gastronomiche di questo pesce ed impararne la lavorazione. Il procedimento di essiccazione al vento è rimasto immutato da allora, tanto che vicino alle abitazioni dei pescatori di solito sorgono rastrelliere di legno o metallo dove i merluzzi vengono esposti ai venti artici fino a quando saranno pronti per la consumazione o esportazione.

Proprio il vento, in pratica sempre presente, determina mutevoli condizioni metereologiche in quest’area geografica generando contrasti e giochi di luce che possono ispirare anche il fotografo più distratto. Gli spunti sono davvero numerosi. Si va dai paesaggi dalle cime innevate, alle geometrie colorate delle case, alle imbarcazioni dei pescatori o ai ritratti degli stessi pescatori intenti alla lavorazione delle reti e del pescato.

Alla scoperta delle aquile di mare

Altra opportunità che merita di essere vissuta è quella del safari fotografico alle aquile dalla coda bianca o aquile di mare. Numerosi centri a Svolvaer e in altri comuni della costa, organizzano escursioni in gommoni opportunamente attrezzati per osservare da vicino questi magnifici rapaci che nidificano sulle scogliere. Impressionante la velocità e precisione delle loro picchiate quando si lanciano su un’aringa o altro pesce a loro gradito.

La Norvegia ha zone rurali in prossimità delle coste in cui è facile imbattersi in pescatori od agricoltori che affiancano con disinvoltura trattori o altri macchinari agricoli alle reti da pesca e tante aree disabitate molte delle quali adibite a parchi naturali.

Esperienza con gli animali

All’interno di uno di questi, il Salangsdalen Polar Park di Bardu, è possibile vivere altre straordinarie esperienze e riuscire ad avvistare e perfino avvicinare alcuni esemplari della fauna artica: renne, alci, linci e lupi. I lupi del Polar Park vivono liberi su un’area di alcuni ettari che comprende una collinetta boscosa. Seguono i loro naturali ritmi di vita e si procurano il cibo cacciando, ma hanno acquisito una certa familiarità con possibili visitatori umani; si viene ammessi in piccoli gruppi, previo briefing che spiega il rigoroso comportamento da tenere e accompagnati dagli addetti del parco.

Nonostante ciò, mentre si cammina sui sentieri naturali e capita di trovarsi all’improvviso a tu per tu con i lupi che spuntano diffidenti e minacciosi dagli alberi, si avverte una emozione fortissima accompagnata da una dose di timore indotto anche dai negativi luoghi comuni che aleggiano intorno a questi magnifici animali.

Conoscere i lupi

Eppure, guidati da loro infallibile istinto, i lupi dopo un periodo di studio più o meno lungo, possono perfino entrare in sintonia e interagire con i visitatori; si lasciano talvolta persino accarezzare o si siedono al fianco dei loro nuovi amici umani, salvo poi riprendere poco dopo i loro rituali di branco tra simili.  

Si torna a casa con gli occhi e il cuore pieno d’immagini meravigliose e un forte desiderio di tornare. Magari per vivere nuovamente l’emozione delle luci delle aurore che sembrano danzare nel cielo stellato, riempiendo gli sguardi, accarezzando la nostra anima e accompagnando i nostri sogni. 

Info Utili

Per maggiori informazioni visitare il sito dell’ente turistico novergese.

Come arrivare

L’aeroporto di Tromsø è collegato quotidianamente con quello di Oslo da diversi voli, della durata di un’ora e mezza circa. La città è abbastanza piccola e il servizio pubblico è efficiente, per questo non è necessario affittare un’automobile per muoversi in loco. Vi occorrerà invece un mezzo autonomo nel caso vogliate esplorare i dintorni del centro abitato, decisamente meno serviti.

Quando andare

Quest’area della Norvegia si presta ad essere visitata in ogni stagione. L’estate e l’autunno, caratterizzati da un clima relativamente mite, rappresentano il periodo migliore per dedicarsi al trekking e all’esplorazione delle meraviglie naturali della zona. In inverno, invece, è l’aurora boreale a richiamare la maggior parte dei turisti.

Clima

Il clima è tipico del Nord Europa. Anche nella bella stagione le temperature di rado superano i 15-18 gradi. In inverno fa piuttosto freddo, ma non immaginatevi di dover affrontare le condizioni impossibili della tundra siberiana; infatti la presenza del mare a pochi chilometri di distanza smorza abbastanza il gelo.

Dove dormire

Il Thon Hotel Polar offre sistemazioni standardizzate ma di ottima qualità. Situato in pieno centro e a due passi da una fermata dell’autobus, rappresenta una valida soluzione ad un costo contenuto. Per chi desidera una vista particolarmente spettacolare, consigliamo invece lo Scandic Ishavshotel, situato proprio sul porto, di fronte alla Cattedrale dell’Artico.

Dove mangiare

Molti sono i ristoranti di pesce della città, ma uno spicca senza ombra di dubbio per qualità del servizio e del menù. Il Fiskekompaniet, con le sue diverse proposte di mare e la sua ricca cantina non vi deluderà.

Altre info

Fuso orario: +1

Documenti: carta d’identità valida per l’espatrio.

Lingua: norvegese, ma l’inglese è parlato perfettamente ovunque.

Valuta: corona norvegese. 1€ corrisponde a circa 9,5 NOK.

Elettricità: 220 volt. Prese di tipo Schuko (tedesco).

Telefono (prefisso e copertura mobile): +47. Copertura mobile, sia voce che dati ovunque.

Testo e foto di Enrico Barbini|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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