Natale senza Mercatini. L’unico, si spera

Ne abbiamo piene le tasche di questo Covid che si diverte a ingarbugliare – come mai negli ultimi anni – la vita degli italiani, degli europei, di tutti insomma.

Mercatino di Natale a Bardolino
Mercatino di Natale a Bardolino, Lago di Garda ©Lucio Rossi

Con la sua invadenza, se ne vanno anche molte certezze: il lavoro, la scuola, i trasporti, persino la possibilità di venire curati in maniera adeguata; se poi la mettiamo sul frivolo – dato che il genere umano ha bisogno anche di quello – aggiungiamo che non ci si diverte più: niente stadio, discoteca, teatro, piscina; niente aperitivi pranzi e cene in compagnia, niente feste e riunioni conviviali; aboliti anche i chiacchiericci frivoli che in tali occasioni ci si scambia.

Il Natale in arrivo ci priverà dunque dei famosi e adorati Mercatini; non sono stati vietati in maniera esplicita da uno dei ricorrenti DPCM, ma saranno le stesse amministrazioni regionali a bloccarli, dato che il pericolo Covid sono gli assembramenti, tipici di queste manifestazioni nate nelle città dai climi freddi e anno dopo anno presenti un po’ dappertutto, in Italia e in Europa.

Uomini e donne in tali occasioni diventano bambini come i figli e i nipoti che tengono per mano; sanno perfettamente cosa si trova tra le bancarelle e le casette di legno illuminate a giorno e unite da filari di luci sospese, ma ogni cosa sembra nuova e genera allegria e stupore: alberi di natale, oggetti degli artigianati locali, giocattoli, cappelli e borse e capi di vestiario da polo nord; e poi ancora addobbi natalizi e statuette per il presepe. Il tutto avvolto dai persistenti odori di cibi cotti e vin brulé o da quelli dolciastri di torroni e canditi.

foto mercatini a Bardolino

Mercatini Europei

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Un mercatino di Natale in nord Europa Foto di Dar1930 da Pixabay

Gli ultimi anni sono stati dei Natali all’insegna dei viaggi all’estero per conoscere i mercatini di città e paesi più freddi rispetto ai centri delle nostre regioni settentrionali. Le tipiche casette di legno offrono un’ampia scelta di cibi, bevande e oggetti d’artigianato legati alle tradizioni locali.

Che bello allora andare per mercatini stranieri, a partire da quello di Strasburgo, dal 1570 il più antico di Francia; occupa l’intero centro storico, specie la splendida piazza della cattedrale, ed è famoso per i tradizionali biscotti bredle e il cioccolato buche de Noël. Un salto di lato ed eccoci a Vienna, nella Rathausplatz, alla ricerca di statuette del presepe, oggetti in vetro e ceramica, bigiotteria varia.

Poi c’è Salisburgo il cui mercatino tradizionale si svolge ai piedi della fortezza di Hohensalzburg; qui, oltre agli oggetti dell’artigianato, riscuotono grande favore gli ottimi prodotti da forno.

In Germania, paese nel quale la tradizione dell’Avvento è molto sentita, si impone una visita al mercatino di Francoforte, uno dei più antichi, quindi a Norimberga e ad Amburgo.

A Norimberga è d’obbligo assaggiare gli omini di prugna, le salsicce e il panpepato; ad Amburgo furoreggiano le sculture in legno e il pan di zenzero.

Non mancano i mercatini di Olanda e Belgio: nella piazza Vrijthof di Maastricht imperversano le giostre, le piste di pattinaggio e una grande ruota panoramica, mentre a Lovanio, nella centrale Ladeuzeplein, si gustano le cialde tradizionali e golosi cioccolatini.

Mercatini italiani

Una foto della passata edizione dei mercatini a Santa Maria Maggiore

Il piccolo Comune montano di Santa Maria Maggiore in Val d’Ossola, ha inviato un comunicato (accorato, nella sua semplicità) per dire che il mercatino di Natale non si farà.

Purtroppo non sarà l’unico; mancheranno anche quelli famosi dell’Alto Adige: da Bolzano, il più longevo e grande d’Italia nato attorno a piazza Walther, a quelli di Merano, Brunico, Vipiteno e Bressanone, insieme a Trento, Riva del Garda e Rovereto.

Mercati famosi per i presepi, le sculture in legno, le ceramiche fatte a mano, le candele, gli oggetti in pelle; famosi anche per le spezie, i dolci appena sfornati, le robuste bevande di vino caldo.

Mancheranno anche altri comuni d’Italia (impossibile citarli tutti) entrati nel circuito in questi ultimi anni: Aosta con i suoi chalet di legno e il presepe vivente nel Castello di Bard; i vari negozi d’antiquariato dell’antico Borgo degli Stracci di Torino; le botteghe storiche di via Zena a Genova e il villaggio di Natale di Finale Ligure.

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Il mercatino di Natale lungo i Naviglio a Milano ©Eugenio Bersani

Milano non è da meno con il villaggio nei Giardini di Porta Venezia, gli stand di piazza Mercanti e con la tradizionale fiera degli Oh Bej Oh Bej. Si passa poi a Verona con la stella cometa di piazza Bra e la fiera di Santa Lucia, mentre a Bologna ci si raccoglie attorno alle bancarelle in Strada Maggiore e a Firenze in piazza Santa Croce tiene banco il mercatino in stile tedesco.

Nel resto d’Italia il Natale assume colori più “locali” che altrove: dal mercatino delle Strenne di Perugia alla simpatica vecchina a bordo di una scopa in piazza Navona a Roma, per finire con il famosissimo mercatino di Natale di via San Gregorio Armeno a Napoli. Qui il presepe, oltre ai personaggi storici, include anche le fattezze di uomini e donne della cronaca di tutti i giorni.

Libertas Dicendi n°287 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com 

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