Il Palau Güell a Barcellona è una delle opere giovanili di Antoni Gaudì. Restituita al suo splendore originario dopo un accurato restauro terminato alcuni anni fa, è completamente visitabile e presenta numerosi elementi che diventeranno tipici dello stile del grande architetto catalano.
In Carrer Nou de la Rambla, nel vivace quartiere barcellonese del Raval, si trova un bellissimo gioiello di architettura modernista: si tratta di Palau Güell, la residenza dell’industriale Eusebi Güell i Bacigalupi, costruita fra il 1886 e il 1890. La dimora è stata progettata in tutti i suoi dettagli da Antoni Gaudì, all’epoca appena trentaquattrenne, e sarà una pietra miliare nella storia della lunga collaborazione fra i due personaggi.
Eusebi Güell, mecenate dall’approccio rinascimentale
Eusebi Güell era un ricco industriale nei settori tessile, vinicolo e dei materiali da costruzione, nonché un influente politico conservatore. Nel 1878 si recò a visitare l’Esposizione Universale di Parigi e restò colpito da una vetrina che esponeva i prodotti della Guanteria Comella di Barcellona. Tornato a casa, Güell si informò su chi fosse l’autore di quello straordinario oggetto e conobbe così Antoni Gaudì.
Güell era un appassionato di arti e già patrocinava alcune istituzioni locali. La sua attività mecenatistica con Gaudì fu profondamente diversa dalle altre e durò per tutto il corso della sua vita. Güell, quasi come un signore rinascimentale, commissionava delle opere all’architetto lasciandogli ampia libertà creativa, affinché potesse sviluppare la sua arte.
Queste opere, tutte recanti il nome di Güell, saranno l’ingresso di una tenuta, le cantine di Sitges, la residenza in centro città, la cripta della colonia tessile di Santa Coloma de Cervellò e il famoso parco, nato come un’utopica città giardino.
La sfida dello spazio e della luce
Güell aveva ereditato un palazzo sulla Rambla ed aveva iniziato a comprare alcuni terreni circostanti per poterlo ingrandire. Palau Güell nasce per essere l’espansione della casa paterna e doveva essere sia un posto adatto alle esigenze della suo numeroso nucleo familiare (avrà dieci figli, di cui la maggiore, Isabel, studiava organo e composizione), sia adatto alle esigenze mondane richieste dal suo ruolo eminente.
Lo spazio a disposizione non era grandissimo: la casa stessa, situata in una strada secondaria e incassata in mezzo ad altri palazzi, non era particolarmente luminosa. Perciò Gaudì dovette adottare alcune soluzioni per usare in maniera innovativa lo spazio e la luce.
Una soluzione originale
L’ambiente principale della casa è rappresentato dal grande salone centrale, attorno al quale si sviluppano tutte le altre stanze. Il salone, teatro di concerti e della celebrazione della Messa domenicale, si sviluppa in altezza su quattro piani, utilizzando i vari livelli per allocare l’organo, i musicisti e il coro.
Così lo spazio è sfruttato in maniera ottimale e, allo stesso tempo, la musica giunge grandiosa da ogni parte. La copertura del salone è una cupola parabolica che, attraverso numerose aperture circolari e un grande oculo centrale, illumina l’ambiente e, di riflesso, le stanze circostanti.
Un altro espediente utilizzato sia nel piano principale che nel piano delle camere da letto è la presenza, negli ambienti disposti lungo il lato di una delle facciate, di un’arcata di colonne che divide lo spazio principale della stanza da quello di una galleria. La galleria corre senza interruzioni sul lato e, essendo completamente finestrata, è inondata di luce. Gli archi ripidissimi e la luminosità creano l’illusione ottica di spazi ampi, nonostante la galleria sia larga solamente un metro.
L’uso innovativo di materiali tradizionali
Lo stile di Palau Güell è permeato dalle due correnti che avranno maggiore influenza sulle sue opere giovanili: l’architettura moresca e quella neogotica. Questi modelli vengono completamente rielaborati con una creatività immaginifica unica, dando vita ad un insieme visivo molto ricco ed esuberante, a tratti stravagante.
Gaudì disegna ogni particolare del palazzo: i caminetti, i mobili, i dettagli architettonici, i fregi e le vetrate. Molto spesso questi elementi recano immagini simboliche, come lo stemma e la bandiera della Catalogna, la fenice, l’unicorno. Simboliche sono anche alcune figure umane rappresentate nelle vetrate o in alcuni pannelli decorativi; fra questi, la Santa Isabella (Isabel era il nome della moglie e della figlia maggiore di Güell) o personaggi shakespeariani.
Per la loro realizzazione Gaudì utilizza i materiali tipici della tradizione catalana, come il legno, il ferro battuto, la ceramica e il vetro e si avvale della collaborazione dei migliori artigiani dell’epoca. Non mancano gli omaggi al suo mecenate, come l’uso della pietra calcarea proveniente dalle sue cave di Garraf e le tappezzerie (oggi perdute) realizzate nella manifattura tessile di Santa Coloma de Cervellò.
Gaudì, attraverso i materiali tradizionali, talora reinventa tecniche millenarie, come il mosaico. A Palau Güell si trova infatti una delle prime applicazioni del trencadis, il mosaico realizzato con cocci irregolari di ceramica, ricavati dai materiali di scarto delle manifatture. Lo si può ammirare in diciannove coloratissimi comignoli della terrazza. Nel ventesimo e nella guglia centrale alta 15 metri, posta in corrispondenza della cupola del salone, l’architetto elabora un’ulteriore variante: il trencadis realizzato con pietre irregolari.
Le forme della natura
Buona parte dell’ispirazione di Gaudì proviene dalla natura. Le decorazioni si rifanno ampiamente al mondo vegetale e animale. Tuttavia, ancora una volta, si nota una spinta ulteriore che consacra la sua originalità: le forme della natura sono direttamente presenti nell’architettura.
Gaudì dissentiva dall’architettura tradizionale, basata sulle forme della geometria euclidea, asserendo che tali forme siano ideali, ma non presenti in natura.
Perciò in Palau Güell gli archi che incorniciano le porte di ingresso sono archi catenari, la cupola della sala centrale è una parabola ed i capitelli delle scuderie hanno la forma di funghi. Gaudì porterà questa ricerche alle estreme conseguenze nella Casa Milà, dove mancano completamente le linee rette.
Questo continuo riferimento alla natura è una costante nello stile dell’artista e ha una spiegazione nella profonda fede che permeò tutta la sua vita e nella continua ricerca delle espressioni del sacro. Ricerca che raggiungerà il culmine con la Sagrada Familia.
Infoutili
Palau Güell si trova in Carrer Nou de la Ramba, 3-5.
È aperto dal martedì al sabato con orario 10:00-13:30 e 14:00-18:00 (orario estivo 10:00-14:00 e 16:00-20:00).
Biglietto di ingresso: 5 Euro.
Il biglietto comprende l’audioguida; a causa della pandemia di Covid, l’audioguida può essere scaricata dal sito www.palauguell.cat o dalla app di Palau Güell e fruita con il proprio smartphone.
Testo e foto di Maria Ilaria Mura |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
I nostri blogger in viaggio
Maria Ilaria Mura
Nata in Sardegna, vive a Londra da sei anni. Dopo la laurea in Lettere e molti anni di lavoro nel marketing ha deciso di dedicare la fase matura della sua vita alle cose che ama di più: i viaggi. Nel 2008 ha fondato e diretto Prama Turismo, il DMC di riferimento per il turismo culturale in Sardegna. Ha coordinato il progetto delle audioguide di Cagliari sul sito cagliariturismo.it. Ora va alla ricerca di posti insoliti in tutto il mondo, costruisce percorsi e racconta ciò che scopre su magazine di viaggi e cultura.