India, arte e cultura in digitale al MAP

Tanti gli appuntamenti in programma al Museum of Art & Photography (Map) per conoscere l’arte e la cultura dell’India.

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Un opera in mostra al MAP – Leading the family charge, Jim Corbett Park – ©Rakesh Sahai

Far conoscere l’arte e la cultura dell’India al mondo intero. È questo l’obiettivo della fondazione del Museum of Art & Photography (Map) a Bangalore, la capitale dello stato di Karnataka. Il grande spazio espositivo sarà inaugurato in digitale sabato 5 dicembre con la presentazione di un programma virtuale di eventi di una settimana dal titolo Art (is) Life.

Sarà come essere dentro lì: le mostre e gli eventi saranno visitabili comodamente da casa in qualsiasi momento.

La galleria custodisce oltre 18 mila opere d’arte, provenienti prevalentemente dall’India, risalenti dal X secolo ad oggi. In particolare i capolavori includono opere pre-moderne, moderne e contemporanee, fotografia, arte popolare e tribale, tessuti, artigianato e design.

Le aree del Map

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Mumbai, India ©T. S. Satyan (1923-2009)

Il Map ha sede in un edificio di cinque piani che comprende gallerie d’arte, un auditorium, una biblioteca d’arte e di ricerca, un centro educativo, una struttura specializzata di ricerca e conservazione, nonché una caffetteria.

La piattaforma digitale del museo presenterà modi unici di interagire con la collezione, in particolare mostre curate, risorse educative per bambini, webinar e procedure dettagliate, nonché una libreria completa di articoli e video.

Tanti gli appuntamenti da non perdere fin dall’inaugurazione. In occasione dell’inaugurazione, spettacoli innovativi di musica, danza, poesia e tecnologia, realizzati da noti professionisti indiani. Inoltre da non perdere il tour virtuale attraverso la costruzione del Map.

Ogni giorno si celebrerà uno dei sei dipartimenti della collezione del museo, inclusa una performance su commissione.

Gli eventi si svolgeranno per due volte così che il pubblico da casa possa partecipare nonostante i diversi fusi orari. Il programma lancerà anche i primi cinque episodi di Museums Without Borders, video-collaborazioni con 50 istituzioni internazionali tra cui il British Museum. Si tratta di un’interessante alternativa alle mostre in galleria: il pubblico può scoprire nuove narrazioni e fare confronti in un unico luogo.

Gli appuntamenti in calendario

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Kabul, Afghanistan ©Sebastião Salgado

Il secondo giorno sarà dedicato alla cultura popolare e vedrà la partecipazione dell’attore e regista teatrale Lillete Dubey.

Inoltre il primo episodio del Museum Without Borders confronterà le stampe del XIX secolo con un’iconografia simile di Krishna e Radha.

A presentare il terzo giorno, dedicato al folk e all’arte tribale, sarà l’autore Devdutt Pattanaik. Shubhasree Pirkayastha esplorerà i punti salienti della collezione d’arte indigena.

La seconda puntata del Museums Without Borders avrà come protagonisti due artisti indigeni che arricchiscono le collezioni: l’indiano Jangarh Singh Shyam e il canadese Kenojuak Ashevak.

Tema del quarto giorno, presentato dallo storico William Dalrymple, sarà l’arte pre-moderna. In agenda una performance speciale con Madhu Nataraj, fondatrice e direttrice di Stem Dance Kampni, e Natya Institute of Kathak & Choreography.

Il quinto giorno, presentato da Ritu Kumar, vedrà come protagonisti il tessile e il design. Il musicista Rajeev Raja e la sua band risponderanno a Krishna Pichwais con un brano musicale jazz-fusion. Vaishnavi Kambadur di Map esplorerà il lavoro all’incrocio tra artigianato e design.

Il giorno seguente, dedicato all’arte moderna e contemporanea, spettacolo con i ballerini della Attakkalari Dance Company. Inoltre il direttore del Map, Kamini Sawhney, illustrerà i punti salienti della collezione, rivelando come le pratiche artistiche tradizionali dell’India, i miti e le leggende ispirino i professionisti moderni e contemporanei.

Il settimo appuntamento, focalizzato sulla fotografia, vedrà la partecipazione dell’artista di teatro Ram Ganesh Kamatham. Nathaniel Gaskill di Map accompagnerà i visitatori virtuali in un viaggio attraverso le fotografie che arricchiscono la collezione.

Perché scoprire l’India al Map

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Elephant Fair, Bihar ©Dieter Ludwig

Il fondatore e amministratore fiduciario del museo, Abhishek Poddar, si è detto molto soddisfatto per la creazione dello spazio espositivo che racconta l’India.

La nostra visione di Map è raggiungere persone di ogni estrazione sociale e rendere la collezione disponibile al mondo. Allora perché dovrebbe aspettiamo che venga fuori un museo fisico? Il lancio digitale è il prossimo passo organico per Map, raggiungendo la nostra agenda di inclusione e accessibilità.

Lo stesso Poddar ha sottolineato anche quanto sia importante per i centri culturali reinventarsi sempre, ancor di più in tempi difficili come questi. Il lancio digitale di Map segna la nascita di un nuovo museo in una nuova era.

Info utili

Il programma dettagliato del museo è degli eventi è consultabile sul sito ufficiale.

Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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