Uganda: viaggio attraverso i parchi nazionali

L’Uganda è il quadro di un pittore che si è avvalso di una tavolozza dai mille colori. Colori che riflettono una biodiversità straordinaria e che attira viaggiatori da tutto il mondo. Dal caos vegetale della foresta del Bwindi a Jinja, la ridente cittadina sulle rive settentrionali del lago Vittoria: un tuffo nelle bellezze che costellano i parchi di questo paese.

Testo e foto di Marco Santini

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Safari al Queen Elizabeth National Park ©Marco Santini

Un saluto ai leoni e ai gorilla di montagna

È uno dei paesi più sicuri dell’Africa centro-orientale, la “Perla d’Africa”, come lo definiva Winston Churchill, e nonostante la capitale sia Kampala, la prima tappa obbligatoria è Entebbe, dove si trova il principale aeroporto dell’Uganda. La fortunata posizione della città, sulle sponde settentrionali del lago Vittoria, concede agli hotel del posto una vista straordinaria sulle acque del lago.

Dopo aver trascorso qui una notte, si può compiere un lungo ma emozionante viaggio in jeep fino all’Isasha Wilderness Camp nel settore Isasha del Queen Elizabeth Park. Il campo è uno più belli del paese, offre dieci tende in stile Meru confortevoli e spaziose, disposte lungo il fiume Ntungwe. Un luogo idilliaco circondato da un territorio perfetto per gli amanti del safari classico.

La zona è popolata da numerosi animali, tra cui i leoni che si arrampicano sugli alberi per godere di un punto di vista privilegiato. Spingendosi più a sud ci si inoltra nella Foresta Impenetrabile del Bwindie. In piccoli gruppi, è possibile visitare la giungla e osservare i gorilla di montagna, che trovano qui un posto sicuro in cui vivere.

Infatti, si tratta di una razza a rischio d’estinzione e per questo l’UNESCO ha dichiarato questo parco patrimonio dell’umanità.Queste escursioni hanno un costo elevato, ma l’incontro con i maestosi mammiferi ne vale sicuramente il prezzo.

Dal parco di Kibale a quello delle cascate di Murchison

A questo punto ci si può lasciare alle spalle il Parco Elisabetta e viaggiare in direzione nord-ovest per raggiungere un altro famoso parco nazionale: quello del Kibale.

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Africa, Uganda, trekking nella Kibale Forest alla ricerca degli Scimpanzé ©Marco Santini

Di piccole dimensioni, comprende diversi habitat (dalla foresta pluviale alla prateria), ma la sua peculiarità è rappresentata dalla presenza degli scimpanzé.

Per quanto l’ambiente sia selvaggio, si possono intraprendere camminate di due o tre ore non troppo impegnative alla ricerca di questi affascinanti primati. Nel momento in cui si incontrano gli animali, è necessario rispettare delle norme comportamentali chiarite prima dell’inizio dell’escursione. Per quanto gli scimpanzé siano abituati ad essa, la presenza umana deve mantenersi discreta e rispettosa.

A malincuore si lascia questo universo verde per rimettersi in marcia. Ci sono 350 chilometri da percorrere per raggiungere il più vasto parco nazionale dell’Uganda, quello che ospita le cascate Murchison, da cui prende il nome. In quest’area è possibile vedere moltissimi animali, attirati anche dalle acque del Nilo Bianco, che divide in due la regione e forma la cascata.

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Africa, Uganda, le Murchison Falls lungo il fiume Fiume Nilo ©Marco Santini

Oltre la ricca fauna, la zona si caratterizza per la forte presenza umana. Si scorgono colline terrazzate e campi coltivati a cassava, sorgo, papaya e bananeti, regalando un’esplosione di colori. Proseguendo lungo le piste di terra rossa che tagliano il cuore dell’Africa si arriva allo Ziwa Rhino Sanctuary.

In quest’area protetta vivono e si riproducono i rinoceronti, ormai in via d’estinzione a causa del crescente bracconaggio. Chi decide di trascorrere del tempo qui, ha la possibilità di conoscere chi si occupa con grande cura del santuario e, nel caso lo si voglia, di offrire il proprio contributo per qualche giorno.

Alle sorgenti del Nilo

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Africa, Uganda, un villaggio vicino alla Kibale Forest ©Marco Santini

Dopo aver salutato questi imponenti mammiferi,  siaffrontano altre 4 ore di viaggio in macchina. Ore che passeranno in fretta, con gli occhi incollati al finestrino: per tutto il percorso scorrono le immagini di villaggi e splendidi paesaggi. Lasciandosi alle spalle le meraviglie di questa terra, ma portando con sé le esperienze accumulate, si arriva alla meta finale.

Jinjia è sulle sponde settentrionali del lago Vittoria: dove nasce il maestoso fiume Nilo, il nostro viaggio termina. Qui il lago diventa fiume, percorre placido qualche chilometro e poi giunge alle prime rapide, dove si prepara a percorrere i 6500 chilometri che lo dividono dal Mediterraneo, nel quale potrà riposare.

Il viaggiatore, invece, può recuperare energie all’Haven Eco River Lodge. Circondato dalla foresta, è un luogo ideale per godersi l’eco del battito del cuore africano lasciatosi alle spalle.

Africa, Uganda, Jinja, The Haven Lodge
Africa, Uganda, Jinja, The Haven Lodge ©Marco Santini

Una meta (quasi) moderna

Questo e molto altro può offrire l’Uganda. Il quadro dai mille colori che raggruppa diversi habitat e numerose razze di animali, popolato da persone ospitali e pronte a condividere con chi è di passaggio.

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Africa, Uganda, Jinja, il nuovo ponte sul Nilo ©Marco Santini

È un paese che si sta trasformando, la rete stradale non è ancora molto efficiente e le nuove strutture alberghiere sono poche. L’Uganda, però, sta provando a superare il doloroso passato di dittature sanguinose, guerre civili e difficoltà economiche e continua a investire per avvicinarsi a una maggiore modernità.

A questo punto non rimane che annoverare tra le prossime mete questa parte dell’Africa, la quale inizia a luccicare come una pietra preziosa che riprende il suo splendore dopo un lungo periodo di trascuratezza.

Infoutili

Informazioni: sul sito dell’agenzia governativa dedicata alla promozione del turismo in Uganda

Come arrivare: Con Turkish Airlines, la compagnia che vola in più paesi al mondo, via Istanbul. Di gran lunga l’operativo più efficiente, rispetto ad altri percorsi si risparmia qualche ora, si vola davvero bene grazie ad una flotta modernissima.

Quando andare – Clima: I periodi migliori per la visita vanno da fine maggio all’inizio di ottobre e da dicembre a marzo. Non fa mai freddo, tranne sul Ruwenzori, mentre, durante le stagioni più umide il caldo si fa sentire. Abbigliamento da safari, colori neutri, qualche capo con maniche o gambe lunghe ma leggero, una felpa, giacchino leggero impermeabile per le foreste dove può piovere in qualsiasi momento.

Viaggio organizzato: Il viaggio Journeys&voyages

Dove dormire:

A Jinja

The Haven Eco River Lodge: Se c’è un posto per mettersi tranquilli a guardare il fiume che scorre, il volo degli uccelli e il mutare del cielo è sicuramente questo. Tutti i cottage hanno una terrazza sul prato e guardano le rapide. Valido il ristorante.

A Ziwa Rhino Sanctuary

Amuka Safari Lodge: Semplice ma confortevole. Nel cuore del santuario dei rinoceronti. E’ il posto giusto dove s’incontrano, viaggiatori, volontari e ranger. Buono il ristorante. 10 Chalet con bagno privato.

Murchison Falls National Park

Baker’s Lodge: Non l’unico nel parco, ma certamente quello con l’atmosfera migliore. Intimo, buon ristorante, cottage ampi e dotati di ogni comfort. Ampia piscina.

Kibale Forest

Primate Lodge: In posizione ideale, nel cuore della foresta, a due passi dal Visitor Center dove partono i trek. ) cottage nella foresta. Atmosfera autentica, lontani dal mondo per sentirsi figli di Tarzan senza rinunciare ad un certo comfort. Permessi per le escursioni alla ricerca degli chimpanzè: 150 US$ per persona, per trek.

Queen Elisabeth National Park

Ishasha Wilderness Camp: Forse il safari camp più bello dell’Uganda e sicuramente uno dei più ricchi d’atmosfera. Grandi suites in cotone con ampie zanzariere e tetto in giunco intrecciato, spazio, privacy, attenzione per ogni dettaglio da parte dei bravissimi manager e di tutto lo staff. Location superlativa: le zone di maggior interesse del parco sono immediatamente intorno al lodge.

Bwindi Impenetrable Forest

Buhoma Lodge: Uno dei pochi lodge all’interno del parco, a pochi passi dal punto di ritrovo dove partono le escursioni alla ricerca dei gorilla. 10 chalet in posizione panoramica, intimo e tranquillo, comfort senza lusso sfrenato, buona cucina. I permessi per avvicinare i gorilla costano 600 US$ per persona e vanno richiesto con ampio anticipo

Fuso orario: 2 ore in più rispetto all’Italia, una quando da noi è in vigore l’ora legale

Documenti: Passaporto valido per almeno 6 mesi e visto (50US$) da richiedere on line al sito https://visas.immigration.go.ug E’ obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla e una copia scansita del libretto con la data della vaccinazione va allegata alla richiesta di visto insieme alla copia del passaporto, la foto, e il pagamento della tassa.

Vaccini: Per entrare in Uganda è obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla. E’ consigliabile proteggersi dalla malaria portando vestiti con maniche e gambe lunghe, facendo uso dei prodotti repellenti e, soprattutto, dormire SEMPRE con la zanzariera ben chiusa. Va evitato l’uso di acqua non purificata e bisogna bere quella minerale. Le condizioni igieniche nei luoghi del turismo sopra gli standard e, in generale, in tutto il paese sono buone.

Lingua: La lingua ufficiale è l’inglese

Religione: 33% cattolica, 33% protestante, 18% animista, 16% musulmana

Valuta: Lo Scellino ugandese. Conviene portare con sé dollari USA di piccolo taglio e cambiare solo quanto necessario nelle banche o nei negozi cambia valuta. Le carte di credito sono accettate in tutti i lodge e, in generale, per tutti i servizi legati al turismo.

Telefono: Per chiamare l’Uganda bisogna comporre lo 00256 seguito dal prefisso del distretto senza lo zero più il numero. Per chiamare l’Italia, basta comporre lo 0039 più il numero. La copertura di telefonia mobile è ben distribuita e funziona con ragionevole affidabilità.

Testo e foto di Marco Santini|Riproduzione riservata Latitudeslife.com

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