Viaggiare, studiare e lavorare nel Regno Unito dopo Brexit

Brexit avrà effetti su numerosi settori. Cambridge Assessment English fornisce preziose informazioni su chi desidera studiare o lavorare nel Regno Unito.

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Studenti a un seminario di una università inglese

Brexit è cosa fatta. L’uscita del Regno Unito dalla Ue avrà ripercussioni su diversi settori tra cui quello economico, degli scambi commerciali, del turismo e del mercato del lavoro.

A partire dal 1 gennaio 2021 studenti e lavoratori che vorranno trasferirsi Oltremanica dovranno non solo richiedere un visto ma anche dimostrare la propria conoscenza della lingua inglese. Chi non è esperto in materia potrebbe incontrare qualche difficoltà a districarsi tra le nuove leggi. Ma non bisogna spaventarsi.

Perché chi ha dubbi al riguardo può rivolgersi a Cambridge Assessment English, ente che da oltre 80 anni opera come certificatore della lingua inglese nel Regno Unito, che ha stilato un piccolo vademecum con le nuove regole dedicato proprio a chi ha voglia di trasferirsi nel Paese per motivi di studio o di lavoro. 

I viaggi

La Brexit avrà conseguenze, come è ovvio che sia, sulla libera circolazione. Viaggiare da e verso la Gran Bretagna sarà diverso. Non servirà un visto per una vacanza ma non si potrà soggiornare per più di tre mesi continuativi fino a un totale di 180 giorni. Fino all’ottobre 2021 si potrà viaggiare sia con la carta d’identità che con un passaporto valido per sei mesi: dopo quella data sarà necessario un avere un passaporto biometrico.

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La tessera sanitaria europea non sarà più valida: per questo i turisti dovranno avere l’assicurazione di viaggio con copertura sanitaria privata. Il roaming gratuito non verrà più garantito dalla Ue. Ristabiliti il duty-free e i limiti a quante sigarette o alcolici si possono importare senza tasse. Il governo britannico ha eliminato il duty-free su abbigliamento, accessori e prodotti elettronici e non prevede più rimborsi dell’Iva per acquisti fatti in Gran Bretagna.

Studiare nel Regno Unito

Gli studenti che vogliono iscriversi a un corso di grado inferiore a quello universitario sono tenuti a presentare un visto apposito e un certificato di conoscenza della lingua inglese. Per ottenere quest’ultimo documento è necessario superare un esame incluso nella lista Secure English Language Test (Selt).

Tra questi figura lo IELTS for UKVI: l’International English Language Testing System for UK Visas and Immigration, che può essere sostenuto presso un qualsiasi centro esami autorizzato. Per il superamento dell’esame è necessario raggiungere un livello QCER pari almeno a B1 per ciascuna abilità, ossia almeno un punteggio da 4.0 a 5.0.

Università

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Professore e studenti a una lezione universitaria

Gli studenti Ue, a partire dal settembre 2021, dovranno quindi pagare rette universitarie più elevate se vorranno studiare in Gran Bretagna. Si calcola che i costi per le rette possano raddoppiare se non triplicare rispetto a quelle attuali di 9.250 sterline all’anno. 

Non va dimenticato che la Gran Bretagna ha deciso di uscire dal programma Erasmus: di conseguenza gli studenti europei non potranno più optare per un periodo di studio o uno stage nel Regno Unito.

Gli studenti che vogliono iscriversi a un corso universitario o di grado superiore hanno a disposizione due possibilità. La prima è affidarsi a uno degli istituti sponsor riconosciuti per il visto: noti come Licensed Sponsors, queste ostrutture hanno facoltà di scegliere i parametri di valutazione delle competenze linguistiche. 

La seconda è conseguire la certificazione Cambridge English C1 Advanced o la C2 Proficiency, da sempre valide e riconosciute per le ammissioni o per il rilascio del visto. Attenzione però. Perché in alcuni casi per presentare domanda di iscrizione a un corso universitario di primo livello potrebbe essere sufficiente l’attestato IELTS.

Lavorare nel Regno Unito

Un esame SELT riconosciuto vale anche per i cittadini dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo (SEE) e svizzeri che sono interessati a lavorare nel Regno Unito. Così come per gli studenti, anche in questo caso, è consigliato il test IELTS, nel quale si deve ottenere un livello pari almeno al B1 in ciascuna abilità.

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Un meeting di lavoro in un ufficio londinese

Ci sono, però, delle eccezioni. Il test SELT, infatti, non è necessario per i cittadini di un Paese a maggioranza anglofona, per i lavoratori già in possesso di un titolo accademico conseguito in lingua inglese e se il livello è già stato raggiunto in occasione di una precedente domanda di immigrazione accettata.

In ogni caso è sempre consigliabile consultare il sito UK Visas and Immigration per ottenere informazioni complete e aggiornate in quanto i requisiti possono variare a seconda della tipologia del visto.

Professionisti sanitari

Il capitolo del lavoro nel mondo sanitario è decisamente delicato vista l’alta presenza di personale straniero tra dello staff del National Health Service (NHS). Secondo una ricerca condotta nel gennaio 2020 dalla House of Commons Library, il 13,8% del personale non è britannico.

Tra le oltre 200 registrate, quella italiana è al settimo posto, con più di 6.500 operatori sanitari impiegati. In considerazione di ciò, in termini di visti e certificati linguistici esistono delle regole specifiche per il settore.

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Una classe di studenti provenienti da vari paesi del mondo

Gli operatori sanitari sponsorizzati come medici, dentisti, infermieri e ostetrici non devono necessariamente essere in possesso di attestato SELT, a meno che non venga espressamente richiesto dal datore di lavoro.

professionisti sanitari non sponsorizzati, invece, possono possono ottenere un normale attestato IELTS o sostenere un OET (English language test for healthcare professionals), una prova specifica per il settore sanitario. 

Le parole di Nick Beer

“Con l’avvio di Brexit, certificazioni e test diventano alleati fondamentali per chi sogna un percorso di studi e una carriera oltremanica. I cittadini UE, SEE e svizzeri potranno tranquillamente continuare a studiare, lavorare e vivere nel Regno Unito, perché oltre che a garantire le capacità del singolo, i nostri attestati rappresentano la prima scelta per gli istituti di istruzione superiore e sono riconosciuti nel mondo del lavoro in tutto il mondo”, ha spiegato Nick Beer, Country Head in Italia di Cambridge Assessment English. Lo stesso Beer ha garantito che Cambridge Assessment English continuerà a supportare i propri alunni “a dimostrazione che con Brexit sono cambiate le regole e le modalità, ma le opportunità continueranno a esserci”.

Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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