Dopo due anni di restauro, la Vittoria Alata tornerà in patria. Brescia celebrerà uno dei suoi simboli più importanti attraverso un programma di mostre ed eventi fotografici interamente dedicato ai patrimoni culturali e archeologici.
Patrimoni: il tema del festival
Per due anni la Vittoria Alata è stata all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per il restauro. La straordinaria statua di bronzo di epoca romana rappresenta il valore culturale e identitario del patrimonio della città.
Proprio per questo motivo, il tema scelto per la IV edizione del Brescia Photo Festival è Patrimoni. Le opere esibite nelle diverse mostre permetteranno allo spettatore di comprendere come i maestri della fotografia italiana abbiano interpretato i patrimoni culturali, archeologici e storici con i loro obiettivi.

Alfred Seiland: tra antichità e modernità
Le mostre e gli eventi saranno numerosissimi, ma l’appuntamento più atteso di questa edizione è Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020. Alfred Seiland ha intrapreso un lungo viaggio nei territori in cui si estendeva il dominio di Roma per fotografare gli edifici costruiti dai romani e cogliere le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.

Il progetto del fotografo austriaco racconta 40 paesi e i rispettivi siti archeologici attraverso fotografie a volte iperrealiste e pop, altre volte simboliste e minimali. Il denominatore comune è il contrasto tra le tracce della cultura romana e i luoghi della modernità. Parte centrale della selezione è un nucleo di 20 inediti tra cui un portfolio di 6 scatti realizzati a Brescia tra il 2019 e il 2020.
Diversi artisti, diversi punti di vista
Tutte le mostre sono davvero interessanti. Come ad esempio quella che ospita il reportage del fotografo friulano Elio Ciol. Palmira. Una memoria negata espone 20 scatti di uno dei tesori più preziosi dell’umanità, realizzati nel 2015 prima della distruzione inferta dall’ISIS.

Ancora, Roma in Africa: un viaggio fotografico racconta il viaggio dell’artista Donata Pizzi nelle città del Nord Africa, dove deserti e rovine romane si incontrano. La fotografa ha voluto utilizzare una piccola macchina panoramica con un obbiettivo standard, come se guardasse attraverso la fessura del turbante dei Tuareg.

Incantevole anche Eros, mostra che esibisce gli scatti di Bruno Cattani. Fotografando sculture all’interno dei musei, l’artista ha voluto svelare un aspetto inedito della classicità, quello degli istinti e delle pulsioni.
Quando e dove
L’evento inizierà il 26 marzo e terminerà il 18 luglio. Come anteprima del festival, a partire dalla fine di febbraio il MO.CA accoglierà una mostra omaggio che propone le opere di più dei più importanti fotografi della scena italiana contemporanea.
A sancire il termine del festival a metà luglio, sarà un evento straordinario. Verrà presentato al Museo di Santa Giulia il restauro della gigantografia riproducente la facciata della chiesa dei Miracoli di Brescia, realizzata dal fotografo bresciano Giacomo Rossetti.

Il festival avrà il suo fulcro nel Museo di Santa Giulia e si diffonderà con mostre importanti in varie sedi cittadine, come il Museo delle Armi Luigi Marzoli, il MO.CA e lo Spazio Contemporanea. Non solo in città, ma alcune iniziative verranno ospitate anche nel territorio della provincia.
Info utili
Per altre informazioni consultare il sito del Brescia Photo Festival.
Testo di Giulia Riedo|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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