Due laghi, quelli di Interlaken, un percorso su binari a scartamento ridotto ed ecco la regione dello Jungfrau, che ai treni deve la storia e il turismo, cominciato con l’arrivo della ferrovia nel 1890. Sotto la vetta dell’Eiger, che al tramonto tinge di rosa, il bianco delle nevi, i villaggi arroccati sulle pendici dell’Oberland Bernese.
Tutta la Regione della Jungfrau è un vero paradiso per gli appassionati degli sport alpini e all’aria aperta: sei impianti di risalita, il trenino per raggiungere Top of Europe, la cabinovia dello Schilthorn-Piz Gloria dove venne girato il film cult di bondiana memoria “007 al servizio segreto di Sua Maesta”.

In treno 1400 metri di dislivello in 9 km!
E per la bella stagione oltre 500 km di percorsi escursionistici trekking e nordic walking, itinerari per mountain bike per 160 km, 12 pareti per arrampicata, e proposte estreme come il river rafting, canyoning, base jumping, parapendio.
La Ferrovia della Jungfrau è una ferrovia a cremagliera che da Kleine Scheidegg sale fino allo Jungfraujoch passando per l’Eiger e il Mönch, superando un dislivello di quasi 1.400 metri su un percorso di 9 chilometri, dei quali circa 7 in galleria. Da Interlaken Ost fino allo Jungfraujoch Top of Europe si supera così un dislivello complessivo di 2887 metri, percorsi in poco più di 2 ore!
In ascensore nel cuore della montagna
All’interno della cima alpina, chiamata “Sphinx”, presso la stazione ferroviaria più alta d’Europa, un ascensore porta sulla vetta con l’Osservatorio e la celebre terrazza belvedere, dalla quale si gode la vista grandiosa sulle montagne e sul ghiacciaio dell’Aletsch.

La Regione della Jungfrau e dell’Aletsch, caratterizzate da una flora e una fauna uniche nel loro genere, sono la prima zona di tutta la Regione alpina proclamata Patrimonio Naturalistico mondiale dell’UNESCO. Altre attrattive turistiche sono il Palazzo di ghiaccio, il parco sci e snowboard e il ristorante sul ghiacciaio “Top of Europe”.
Quante storie abbiamo letto sulla salita all’Eiger? Dal treno lo vedi nella sua veste di montagna elegante, quasi amica. Entri nel tunnel che ti porta nelle sue viscere e il treno si ferma giusto al suo ombelico, alla stazione di Eigerwand, all’interno della grande montagna, dove è stata scavata una finestra verso la luce, per guardare giù, a picco dalla roccia verticale.

Ma da dentro, al riparo di un grande e spesso vetro. E mentre sei al coperto, e già senti freddo, pensi che proprio lì fuori in questo momento ci potrebbe essere un alpinista che tenta la sua salita più pericolosa, la nord. Poi si continua, sempre nel tunnel, fino alla stazione Eismeer a 3.160 metri con un finestrone da cui si domina il ghiacciaio di Grindelwald-Fisher e infine si è su, dentro il cuore di roccia, sbarcati dal treno a 3.454 metri.

In un balzo con le funivie a V
Ma dal 5 dicembre 2020 ecco il nuovo tratto dell’Eiger Express, il viaggio da Grindelwald al ghiacciaio dell’Eiger è più veloce: dura solo 15 minuti. Si può quindi raggiungere Jungfraujoch in meno tempo con due moderne funivie a forma di V con capacità aumentata. Il collegamento con i mezzi pubblici è stato migliorato e la stazione a valle è stata trasformata in un moderno terminal con negozi e ristoranti.
Insomma, giungere a questo tetto fra le nuvole sembra un sogno. Eppure è un sogno che viene da lontano. A fine Ottocento Adolf Guyer-Zeller immagina di perforare le imponenti montagne e arrivare alla cima con un trenino a cremagliera. Il magnate investe quasi tutti i suoi averi per realizzare il tratto iniziale, e portando i primi turisti raccoglie i fondi per andare avanti.
Un’utopia che si concretizza
Tuttavia finisce in bancarotta e purtroppo muore prima di veder ultimata la sua opera, così come molti operai, la maggior parte italiani, che persero la vita scavando i tunnel nella montagna. I lavori terminarono nel 1912. Da allora moltissimi turisti si inerpicano per godersi la vista meravigliosa e spiazzante della catena delle Alpi.

Velogemel, mitiche bici da neve
In inverno sono lo sky e lo snow a fare la parte più importante: 213 km di piste battute fra cu quella mitica del Lauberhorn di Wengen. Ma qui sono appassionatissimi anche di slittino, racchette da neve e fondo. E poi circolano delle strane bici con gli sci, in legno, tutte fatte a mano. Sono una vera e propria istituzione. Venivano usate normalmente dai locali; oggi sono per lo più un mezzo per gare e divertimento, ma c’è ancora la falegnameria che le produce dal 1911. Sono le mitiche Velogemel. A febbraio a Grindelwald si svolge l’annuale campionato mondiale.
Testo di Teresa Scacchi |Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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