La pandemia ha plasmato molti aspetti della nostra vita, compreso il mondo del viaggio. Forse la ripartenza del turismo sarà faticosa e destabilizzante. Ma tutto ciò non deve intimorire: anche se le modalità del viaggio saranno diverse, siamo certi che le emozioni che regala rimarranno le stesse di sempre.

Un nuovo inizio
Ormai sempre di più si profila all’orizzonte la possibilità di togliere la polvere dal nostro trolley e di salire su un aereo. In quasi tutti i paesi sta avvenendo la somministrazione dei vaccini e questo alimenta la speranza che presto potremo lasciarci alle spalle tutto questo.
Ci siamo mobilitati per trovare informazioni e fare chiarezza su come potrebbe essere il turismo post-Covid e abbiamo individuato delle tendenze e degli aspetti che quasi sicuramente si affermeranno in questa ripartenza del settore dei viaggi.
L’epoca dei passaporti sanitari
Prima di tutto un passaggio fondamentale per tutti coloro che voglio organizzare un nuovo viaggio è l’analisi delle regole d’ingresso e di uscita del paese da cui si parte e di quello in cui si arriva. Chiaramente, i vari stati non sono tutti allo stesso livello per quanto riguarda la battaglia alla pandemia e quindi vi sono misure differenti.
Abbiamo visto come molti paesi abbiano modificato le modalità d’ingresso e di uscita dai confini e allentato le restrizioni vigenti. Alcuni paesi hanno già aperto i confini ai vaccinati e a coloro che presentano il risultato negativo al tampone (ad esempio le Seychelles e recentemente l’Islanda), altri hanno introdotto delle nuove regole per tornare a una vita normale (ad esempio, l’Israele ha adottato il Green Pass, con il quale poter accedere a luoghi come scuole, cinema, teatri etc.). Recentemente la Commissione Europea ha proposto la creazione di certificati digitali in grado di attestare l’avvenuta vaccinazione o il risultato negativo al tampone.

Vediamo quindi che la tendenza generale di tutti gli stati è quella di mobilitarsi per una ripartenza del turismo, seppur mantenendo rigidi controlli alla frontiera.
Tecnologia (e non solo) contactless
La pandemia ci ha influenzato in molti modi. Tra le conseguenze più evidenti vi è quell’avversione al tatto che ha rivoluzionato la quotidianità di ognuno di noi e che non scomparirà presto. Anche dopo il Coronavirus, ci vorrà molto tempo prima di tornare a certi gesti che eravamo soliti compiere come salutare i conoscenti con i due baci o a stringere la mano alle persone.

In un certo senso, il settore del turismo può trarre dei vantaggi da tutto ciò. Avanza sempre di più la tecnologia contactless in grado di risolvere velocemente pagamenti, check-in o addirittura comunicazioni con il receptionist all’interno di hotel.
Sottolineiamo subito una cosa: anche i classici buffet negli alberghi o nelle crociere non ci saranno più, ma i clienti saranno serviti direttamente dai membri dello staff. In questo è possibile individuare un vantaggio, ossia è possibile che diminuisca lo spreco di cibo.
Nuove esigenze: isolamento e flessibilità
Per quanto riguarda le strutture ricettive, la soluzione preferita sembra essere quella offerta da portali come Air B&B. Pare, cioè, che i futuri turisti preferiranno affittare appartamenti e case piuttosto che soggiornare in strutture alberghiere. A dettare questa preferenza è la necessità di isolamento e di tranquillità.

Altra conseguenza della pandemia sono le politiche di viaggio più flessibili. I viaggiatori hanno manifestato da subito l’esigenza di flessibilità da parte di compagnie aeree, operatori turistici e alberghi. Si prevede che questa tendenza sopravviverà al Covid-19.
Aumento del prezzo dei biglietti aerei
Molte compagnie aeree aumenteranno i costi dei biglietti per recuperare le ingenti perdite provocate dal virus. Si prevede che i prezzi aumenteranno del 20-30%, ma bisogna considerare il fatto che per un anno la domanda è stata repressa e probabilmente appena si potrà, si spera presto, questa esploderà.

Testo di Giulia Riedo|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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