Comunicare l’Italia per far ri-partire il turismo

Che il turismo rappresenti un pilastro dell’economia italiana è cosa nota (generando il 13 % del PIL, secondo dati precedenti l’inizio della pandemia). Altrettanto noto è che la promozione del turismo deve passare attraverso una strategia di comunicazione efficace.

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l’Italia è in cima ai desideri del 70% degli Europei

Ma quale comunicazione può essere effettivamente in grado di far ripartire questo settore così fortemente penalizzato dalla pandemia, considerando l’attrattività di altri Paesi europei a noi vicini?

Un contributo importante ora arriva dall’indagine “Comunicazione, Media e Turismo” realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Università Cattolica insieme a Cattolica per il Turismo e Publitalia ’80Gruppo Mediaset, illustrata a inizio maggio, alla presenza del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, nell’ambito del webinar “Comunicare il turismo per la ripresa in Italia e in Europa. La notorietà e l’attrattività delle destinazioni italiane e il ruolo dei media”.

La Ricerca

L’indagine è stata sviluppata nel corso del 2020 e si è conclusa con uno studio quantitativo condotto tra marzo e aprile 2021 in Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito intervistando un campione di 6.000 persone rappresentative di oltre 300 milioni di Europei (attraverso piattaforma Toluna).

I risultati illustrano le opportunità di promozione dei territori legate sia alla produzione dei contenuti audiovisivi sia agli investimenti in pubblicità con campagne nazionali e sovranazionali.

Nonostante quindi il permanere di alcune carenze strutturali, il settore presenta un potenziale di crescita importante laddove una comunicazione strutturata e creativa può contribuire in modo significativo.

Comunicazione e media contribuiscono per oltre il 70% allo sviluppo della notorietà e dell’attrattività delle nostre mete turistiche.

Sono dunque uno strumento essenziale per riattivare nel nostro Paese i flussi di presenze sia dall’Italia che dall’estero, in particolare dai principali paesi europei.

Quali canali rappresentano il mezzo di promozione del Bel Paese? In testa si collocano gli audiovisivi con film, fiction, programmi televisivi e naturalmente l’advertising.

Cosa emerge in particolare dalla ricerca?

Innanzitutto che l’Italia è e rimane in cima alla “lista dei desideri” del 70% degli Europei quando si chieda loro quale meta sceglierebbero per un viaggio (superando altri Paesi, come Spagna e Grecia).

Una posizione di attrattività che è certamente una leva da sfruttare per il rilancio del settore e dove il communication mix – che includa non solo advertising, ma una promozione del territorio che può passare anche attraverso cinema, serialità e programmi televisivi – risulta strategico per la riattivazione dei flussi turistici sia dall’Italia sia dall’estero, per questa estate e per i prossimi anni.

Le parole di Massimo Scaglioni, coordinatore scientifico dello studio e direttore del Certa ben sintetizzano l’efficacia di alcuni mezzi e l’obiettivo dell’indagine: «Saper promuovere l’identità del proprio territorio come elemento riconoscibile in uno storytelling mediale, valorizzandone il ruolo “eccezionale” o “quotidiano”, gli aspetti ambientali e del patrimonio artistico e culturale, è una leva strategica di comunicazione con impatti economici che iniziano a essere ora misurabili.

Basterebbero alcuni esempi noti al grande pubblico di location di produzioni audiovisive che hanno creato o moltiplicato il volume di flussi turistici – dall’angolo sud-orientale della Sicilia all’angolo nord-orientale dell’Alto Adige”.

E ancora aggiunge: “Tutta questa grande ricchezza è ancora ampiamente valorizzabile attraverso un approccio comunicativo a 360°, nel quale media tradizionali e media digitali siano in grado di operare sinergicamente”.

Si ritiene, aggiunge Scaglioni che “la comunicazione del turismo passi prevalentemente attraverso i media digitali e i social media, ma le cose sono più articolate e complesse.

E quel che possiamo affermare con certezza oggi è che la rappresentazione dei territori (per esempio in film, serie e programmi tv, oltre che nella classica pubblicità, se ben fatta) si trasforma spesso in memoria condivisa e quindi in desiderio.

Ecco perché, in una fase cruciale per la ripartenza del turismo in Italia, la leva della comunicazione e dei media sarà essenziale».

Gli Italiani conoscono l’Italia?

Un altro aspetto emerso dalla ricerca è che mediamente il 40-50% degli italiani ha una conoscenza delle regioni italiane per lo più “nominale”: andare alla scoperta delle peculiarità delle singole regioni del Bel paese potrebbe essere quindi una prima leva da sfruttare per il rilancio dell’economia, fenomeno che, peraltro, sembra si stia già verificando.

Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese con un ricchissimo patrimonio culturale, paesaggistico, con strutture ricettive di qualità che può fare del turismo – rivisitato in relazione agli Obiettivi di Sviluppo sostenibile individuati dall’Agenda 2030 dell’ONU – una volta superata l’emergenza sanitaria, una reale occasione di sviluppo e crescita.

Occorre tuttavia rafforzare 4 aree: le cosiddette 4 “s”: sicurezza, sanità, servizi di trasporto e sostenibilità e migliorare al contempo la percezione qualità/prezzo.

Quattro ambiti su cui si richiedono interventi importanti e non differibili che dovranno viaggiare in parallelo con la definizione di strategie di comunicazione turistica.

Per approfondimenti: Sintesi scaricabile dal sito CERTA

testo di Licia Zuzzaro |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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