È stata inaugurata lo scorso 7 maggio all’interno del Castel dell’Ovo di Napoli, la mostra “Troisi Poeta Massimo”, esposizione fotografica e multimediale, ricca di oggetti, immagini e filmati, dedicata al grande attore e regista napoletano a quasi trent’anni dalla morte.

A cura di Nevio De Pascalis e Marco Dionisi e con la supervisione di Stefano Veneruso, la mostra è organizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con il Comune di Napoli e sarà aperta al pubblico fino al 25 luglio.
Napoli dedica, dunque, una grande mostra ad uno dei suoi figli più illustri, mostrando un lato nuovo del grande Massimo, con fotografie private, immagini d’archivio, testimonianze e locandine dei suoi film che ripercorrono la vita del Troisi uomo e attore.
Un Massimo, diventato antieroe moderno e rivoluzionario, descrive con sincerità, leggerezza e ironia, i dubbi e le preoccupazioni della sua generazione, ma si svela anche nella sua versione più poetica e profonda, piena di tenerezza e sensibilità.
Il Postino: il momento più alto della poesia di Troisi

La mostra ripercorre quindi il percorso umano e artistico di Troisi in sequenza cronologica: dagli esordi in teatro con “La Smorfia”, insieme a Enzo Decaro e Lello Arena, alle tante trasmissioni “cult” degli anni Settanta come “Non Stop”, fino ai grandi film, da “Ricomincio da tre” del 1981 a “Non ci resta che piangere”, girato con il fraterno amico Roberto Benigni nel 1984.
Filo conduttore è il lato sensibile e poetico di Troisi, che ha trovato la sua realizzazione più alta ne “Il Postino”, film del 1994 girato a Procida in cui la poesia non è solo testo, ma anche e soprattutto un modo di vivere “poeticamente”.
E infine la morte a causa di quel suo “cuore malato” di cui non parlava mai – se non per scherzarci – sopraggiunta, a soli 41 anni, il 4 giugno 1994, proprio il giorno dopo la conclusione delle riprese del suo capolavoro nonché testamento artistico.
Troisi, la figura che manca al panorama italiano
Una mostra che sottolinea, ancora una volta, quanto manchi alla scena culturale del nostro Paese un personaggio come Troisi, il cui mito si è affermato in maniera indelebile nella memoria teatrale, televisiva e cinematografica degli Italiani, anche di quelli che all’inizio non ne coglievano la comicità disarmante e rivoluzionaria.
Non sappiamo cosa avrebbe detto Massimo di quest’epoca indecifrabile ma certamente lo avrebbe fatto nel suo essere pienamente napoletano, perché, come recita Benigni in una splendida poesia dedicata all’amico Troisi: “con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino e non m’ha mai parlato della pizza e non m’ha mai suonato il mandolino”.
Infoutili
Quando: dal 7 maggio al 25 luglio 2021
Dove: Castel dell’Ovo, Napoli
Orari: Lunedì – Sabato dalle 10.00 alle 20.30; Domenica dalle 10.00 alle 18.30 (ultimo ingresso un’ora prima)
Biglietti: Intero € 5 – Ridotto € 3,50; Combinato biglietto mostra e biglietto ingresso Mann € 8,00
Contatti: info@coopculture.it
Testo di Angelo Laudiero |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.