Ryoji Ikeda in mostra ai 180 Studios di Londra

The Vinyl Factory e Audemars Piguet Contemporary presentano ai 180 Studios di Londra un solo show dell’acclamato artista multimediale giapponese Ryoji Ikeda.

Ryoji Ikeda - test pattern
Ryoji Ikeda – test pattern

I 180 Studios di Londra ospitano fino ad agosto la mostra di Ryoji Ikeda. Si tratta ad oggi del solo show più importante in Europa dell’artista giapponese. Fra le dieci opere di grandi dimensioni esposte sono presenti anche alcune premiere.

Un’esperienza fisica

Lo spazio espositivo accompagna in maniera unica il visitatore: 180 The Strand, di cui fanno parte i 180 Studios, è una costruzione brutalista nel centro di Londra.

Il percorso della mostra si sviluppa nei due piani sotterranei che, dopo essere stati accolti nell’elegante lounge del piano terra, ci proiettano in un ambiente semi-industriale.

I muri sono ruvidi, i soffitti sono supportati da architravi metalliche serrate con enormi bulloni, le tubature sono a vista e talora numerate con scritte fatte col pennarello.

Questo spazio conduce fisicamente le nostre coscienze ad affrontare la profondità delle opere di Ikeda, caratterizzate da suoni e immagini che spesso portano le nostre capacità percettive all’estremo.

L’esperienza della natura e del quotidiano

Ryoji Ikeda - data-verse trilogy
Ryoji Ikeda – data-verse trilogy

L’artista fonda la sua ricerca visiva sulla rappresentazione delle parti microscopiche della natura e della sovrastruttura scientifica che circonda la nostra quotidianità per portarci a sperimentare il mondo in cui viviamo.

Così i nove schermi dell’installazione data.scan mostrano la vastità dei dati presenti nel mondo. Sia che si tratti dei bit provenienti da computer danneggiati, o di molecole di amminoacidi, o della sequenza del genoma, ogni singolo pixel di ciascuna immagine è calcolato secondo stringenti principi matematici.

Data-verse trilogy è una premiere mondiale: per la prima volta, infatti, viene data l’opportunità unica di vedere insieme data-verse 1 (esposta alla Biennale di Venezia del 2019), data-verse 2 (presentata a Tokyo lo stesso anno) e data-verse 3, creata per questa mostra.

In questa trilogia, un’enorme quantità di dati provenienti da varie fonti, fra cui il CERN e The Human Genome Project, sono processati, convertiti, scomposti, ricostruiti e orchestrati per visualizzare e sonorizzare le diverse dimensioni che coesistono nel nostro mondo.

Quest’opera ci rende consapevoli di come la nostra esistenza sia costantemente in bilico fra l’invisibile dagli elementi impercettibili della natura, come atomi, molecole e DNA, e il visibile delle nostra esperienza diretta, rappresentato da fattori come il nostro corpo, le città, Internet, il clima, le immagini satellitari e il nostro pianeta.

Ikeda compositore

Ryoji Ikeda - data.flux
Ryoji Ikeda – data.flux

Ikeda si considera prima di tutto un musicista, e non è un caso se la mostra è coprodotta da The Vinyl Factory, che ha pubblicato alcuni dei suoi album.

La musica di Ryoji Ikeda è minimalista e unisce l’ordine di segnali sonori puliti con la casualità dei rumori. Quasi tutte le opere esposte sono accompagnate da un soundscape e il solo show dà l’opportunità unica in alcuni momenti di sentire contemporaneamente i suoni di più installazioni.

A (continuum) è un’opera totalmente stupefacente dal punto di vista sonoro: sei enormi altoparlanti direzionali SB-1 Meyer emettono continuamente la nota A (la).

L’incontro delle onde sonore nello spazio genera una colonna sonora unica per ogni visitatore, che non si ripeterà mai allo stesso modo durante tutto il corso della mostra.

spectra III, Point of No Return e test pattern

Ryoji Ikeda - spectra III
Ryoji Ikeda – spectra III

Fra le altre opere notevoli c’è spectra III, un tunnel luminoso attraversando il quale il visitatore porta i propri sensi agli estremi e Point of No Return, una UK premiere in cui siamo invitati ad osservare un cerchio nero circondato da una forte luce bianca che ne intensifica l’oscurità. Nonostante l’immagine sia immobile, osservandola sperimentiamo delle illusioni visive.

Il percorso si conclude con l’opera più nota di Ryoji Ikeda, test pattern, qui rappresentata in un nuovo allestimento site-specific. È costituita da un sistema che converte ogni tipo di dato in codici a barre e modelli binari di 0 e 1.

Come dice lo stesso artista, “test pattern è così rumorosa che è come un concerto. È molto fisica e astratta. La colonna sonora è la traduzione di dati puri, è molto brutale, molto forte”.

Infoutili

Ryoji Ikeda – 180 Studios – 180 The Strand London WC2R 1EA

Aperta fino al 1 Agosto 2021. Per la prevendita biglietti su 180 The Strand

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