Varese è sempre stata definita la provincia dei Sette Laghi. Ha in coabitazione il Lago Maggiore e quello di Lugano; gli altri sono piccoli laghi nati dal ritirarsi progressivo delle acque del Lago che porta il nome della città.
Lago di Varese

Porta il nome del capoluogo, ma per anni l’hanno chiamato lago di Gavirate, la località che insieme a Schiranna (il “porto” di Varese!) è tra le più note del bacino lacustre di quindici chilometri quadrati, dal curioso aspetto di una calzatura simile a un corto stivaletto!
Il lago di Varese era un tempo molto più vasto; ritirandosi, ha generato altri piccoli laghi che lo contornano. Non è molto profondo: al massimo 26 metri e per lungo tempo è stato un lago in sofferenza per via degli scarichi industriali che ne hanno inquinato le acque.

Ora sono completamente bonificate e prossime a migliorare ulteriormente; che siano acque buone, comunque, è certificato dall’appellativo che gli è stato dato: il lago delle anatre.
Superano di gran lunga il centinaio le specie di uccelli che frequentano le acque del lago; tra questi, oltre alle anatre, i cigni, l’airone tarabuso, quello bianco e quello rosso.
Di notevole interesse, tra i laghi di Varese e Comabbio, è la Palude Brabbia, di circa 460 ettari; una torbiera con ampi canneti, fitta vegetazione e tratti d’acqua scoperti, detti “chiari”.
Tra i pesci che abitano le acque del lago troviamo: lucci, anguille, persici reali, cavedani e altri ancora.

Le acque calme favoriscono le gare di canottaggio, con due società che organizzano competizioni nazionali e internazionali: Canottieri Varese e Canottieri Gavirate.
Il lago è una delle mete preferite degli abitanti di Varese. Qui possono riposare, veleggiare, praticare numerosi sport acquatici. Per la “montagna”, dunque, Campo dei Fiori; per il “mare”, l’amico lago!
Isolino Virginia (lago di Varese)

L’isoletta che appartiene al comune di Biandronno ospita il piccolo ma interessante Museo Ponti.
Qui sono conservati alcuni tra i reperti provenienti dagli scavi archeologici, iniziati nel 1863, che consentono di immaginare come sia stato un abitato palafitticolo, grazie alle accurate riproduzioni in archeologia sperimentale realizzate per il Comune di Varese dall’archeologo Cristiano Brandolini.
La piccola isola è raggiungibile in battello, dai moli di Gavirate e di Biandronno. Sono frequenti le visite di scolaresche e di studiosi, attratti dall’unicità dei ritrovamenti che il museo ospita.
Laghi di Comabbio e Monate

Il lago di Comabbio ha una superficie di circa tre chilometri quadrati e mezzo e una profondità massima di otto metri. Anche questo è un lago eutrofico, tende cioè a interrarsi col tempo.
Ciò non toglie che sia una conosciuta oasi ricca di fiori e piante rare, soprattutto galleggianti. A causa delle sue ridotte dimensioni, d’inverno ghiaccia molto facilmente trasformandosi in una grande pista di pattinaggio, molto frequentata dai varesini.
Migliore la situazione idrica del Lago di Monate che è alimentato da sorgenti sotterranee e ha un emissario (torrente Acquanegra) che sfocia nel lago Maggiore.
Le acque sono in genere abbastanza limpide, pur se le rive ospitano ampi tratti di canneto che si mischia a zone di fitta boscaglia.
La palafitta del Sabbione del lago di Monate è, dal 2011, nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, unitamente all’Isolino Virginia e a quella di Bodio Lomnago; antichi insediamenti di età preistorica.
Sul lago di Monate non sono ammesse imbarcazioni a motore ma in compenso si può nuotare e navigare in barca a vela.
Laghetti di Biandronno, Ganna e Ghirla

Piccoli, piccolissimi ma ben conosciuti e praticati dai lombardi.
Il primo è un bacino lacustre in via di prosciugamento che un tempo faceva parte del lago di Varese; non avendo immissari, è alimentato solo da acque piovane.
Nel 1984 è stato dichiarato riserva naturale orientata. I Laghetti di Ganna e Ghirla, situati nella stretta Valganna che conduce a Ponte Tresa e alla Svizzera, sono collegati dal torrente sotterraneo Margorabbia che diviene emissario per poi sfociare, sempre sotterraneamente, nell’adiacente lago di Ghirla.
La zona è oggi una riserva faunistica facente parte della Riserva Naturale dei due piccoli laghi.
Libertas Dicendi n°321 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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