Pietracamela, ai piedi del Gran Sasso, tra odore di castagne e piste da sci

Pietracamela ci ricorda tanto il paese di Heidi, un borgo montano appeso alle pendici del Corno Piccolo, unico della provincia teramana a far parte per intero del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

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Un gregge di pecore al pascolo nei dintorni di Pietracamela Photo by sterlinglanier Lanier on Unsplash

Tranquillo, suggestivo, con deliziose case in pietra che affacciano su stradine così strette da passarci a malapena in due e immerso in un paesaggio naturale fatto di faggete, Pietracamela è una vera sorpresa in terra d’Abruzzo, anche se quasi al confine con il Lazio.

Da quasi dieci anni fa parte dei Borghi più belli d’Italia, sarà forse per la vista che si gode da qui, sulle cime aguzze del Corno Grande, i ghiacciai in quota e una foresta abitata da specie come il camoscio, l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico.

Ha un nome bizzarro che pare derivi dall’unione di Preta, o anche masso su cui poggia il borgo, e da una seconda parte un po’ più indecifrabile che potrebbe riferirsi alla roccia che si scorge dal paese – pare proprio la gobba di un cammello – oppure a “in cacumine” che significa in sommità.

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L’orso marsicano è una presenza frequente anche in prossimità dei borghi del parco nazionale del Gran Sasso Photo by Marco Secchi on Unsplash

Nel suo passato c’è una storia fatta di pastorizia che si ritrova nei profumi e nei sapori del borgo, a cominciare dai secondi piatti di carne, dall’agnello alla brace allo spezzatino di capra per poi passare ai formaggi come il cacio marcetto; tra le specialità imperdibili, i ravioli di Pietracamela, con ripieno a base di bieta, patate e carne macinata, e i sorcetti, maccheroncini conditi con formaggio pecorino.

Come tutti i borghi nostrani, anche Pietracamela ha il suo Patrono, San Leucio, che si festeggia la seconda domenica di luglio, mentre il 16 agosto di ogni anno una folcloristica processione percorre le vie del centro fino alla Chiesa di San Rocco.

A spasso per il centro storico

Girovagando per il centro storico, in un saliscendi di viottoli dove a farvi compagnia troverete solo altri rilassati viandanti o abitanti del borgo, sarete immersi tra caratteristiche case in pietra con finestrelle in legno e chiesette in stile romanico che al loro interno conservano preziosi tesori.

Posta nei pressi della Casa Torre, antica torre di avvistamento, la prima ad attendervi è certamente la parrocchiale di San Leucio, del 1324, dove potrete ammirare un’acquasantiera cinquecentesca a catino adorna di sculture in rilievo che rappresentano animali acquatici e alcune tele del Seicento.

Seguono poi la chiesa di San Giovanni del Quattrocento, con un bel portale in pietra e la chiesetta di San Rocco, costruita nel 1530 in occasione della peste.

Ammirevoli anche la casa di Don Ioani e le caratteristiche bifore quattrocentesche con colonnine tortili che ornano la casa de “Li Signuritte”, Casa Signoretti, dove sopra l’architrave si può scorgere ancora il simbolo dei cardatori di lana.

Trekking lungo i sentieri

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Un’immagine panoramica del borgo di Pietracamela circondato dalle montagne ©Wikipedia

Da Porta Fontana parte un suggestivo sentiero che in circa 45 minuti conduce a Intermesoli, graziosa frazione a circa cinque chilometri da Pietracamela, dove a ottobre si tiene l’annuale festa della castagna, prodotto tipico locale.

Vi potete muovere a piedi lungo un percorso che si inoltra dritto nella natura e che vi farà scoprire un lavatoio pubblico, i resti della trecentesca chiesa della Madonna e del vecchio mulino presso il Rio Arno.

Tra piani erbosi, mulattiere e boschi, altri sentieri permettono di raggiungere Assergi, Tossicia, Cerqueto e la stazione sciistica di Prati di Tivo.

Gli impianti di risalita di Prati di Tivo

A sud di Pietracamela, a circa tre chilometri di distanza, muovendovi lungo una strada molto suggestiva tra i boschi di faggio dell’Aschiero, potete raggiungere Prati di Tivo, famosa stazione sciistica del Gran Sasso d’Italia.

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Un’immagine notturna di Prati di Tivo Photo by Lorenzo Lamonica on Unsplash

Siamo già a 1450 metri d’altitudine e da qui parte una buona rete di impianti di risalita (una quadriposto e una seggiovia biposto) che porta fin su ai 2000 metri dell’Arapietra.

Le piste dei Prati di Tivo si snodano per 20 chilometri in discesa e sono affiancate da una pista da sci di fondo. Se d’inverno la stazione è presa d’assalto dagli sciatori, non dimenticate che d’estate vi può regalare sentieri suggestivi ideali per il trekking che vi porteranno anche verso la cima del Gran Sasso.

Del resto, per chi ama la montagna, ce n’è per tutti i gusti: le ascensioni sul versante teramano del Gran Sasso possono essere di tipo escursionistico verso il Rifugio Franchetti e la Sella dei Due Corni, oppure alpinistico su pareti verticali e ferrate.

Tra i sentieri meno impegnativi segnaliamo l’escursione al Piano del Laghetto, che porta a quota 1650 con una camminata di mezz’ora circa; se si prosegue per il sentiero che conduce al rifugio Franchetti si raggiunge una grande croce – da qui il panorama sul Paretone, il Corno Piccolo e la Valle Siciliana è impareggiabile –, se invece si piega a sinistra, in circa 45 minuti si guadagna la Cima Alta a quota 1700.

La frazione di Prati di Tivo è dotata inoltre di ottime strutture alberghiere ed è teatro ogni anno ad agosto della festa della Madonnina.

Testo di Deborah Terrin | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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