Parco Dora di Torino, cuore verde tra arterie d’acciaio e in mezzo scorre l’acqua

Arte e spazio, moderno e memoria, colori e danze, un tutto che diventa uno, in un sincretismo perfetto che regala a questo luogo un’atmosfera unica: Parco Dora è tutto questo. Testo di Samantha Viva foto di Walter Leonardi

Parco Dora Torino ©Foto Walter Leonardi

Nella città dal profilo francese e dall’aria altolocata, in cui ogni evento sembra svolgersi davanti ad un caffè o un aperitivo, tra un’installazione artistica e un dehor, non può mancare un respiro d’oltreoceano.

Pavese che scriveva di un paese che “ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via” e trovare il gusto di tornare, avrebbe ritrovato a Torino, se fosse arrivato in questi ultimi anni, un po’ di quell’America che aveva fatto rinnegare al protagonista Anguilla, nel suo La luna e i falò.

Parco Dora Torino ©Foto Walter Leonardi

Ecco che girando l’angolo dei viali più austeri si trova un contesto metropolitano dal sapore newyorkese, dove il grigio del ferro è annientato dai colori dei murales e lo spazio è condiviso in metri cubi, sotto un cielo coperto da passatoie e scheletri di tubi, che sorvegliano silenziosi e ammirati skaters ed evoluzioni, piroette su due ruote e picnic improvvisati, tra uno scatto, un selfie e una mossa di capoeira.

I torinesi frequentano Parco Dora d’estate e d’inverno, col il bello e il cattivo tempo, e in questa zona, riqualificata e denominata Spina 3 è sorta l’idea di creare qualcosa di nuovo, spingendosi verso due parole importanti: riqualificazione e fruizione.

Il progetto di archeologia industriale è del 2004, ma è stato reso attivo e completo solo nel 2014.

Parco Dora Torino ©Foto Walter Leonardi

Il territorio è stato articolato in cinque lotti: l’area Michelin, impreziosita dalla presenza del fiume Dora e pensata come un “grande prato” è stata aperta nel 2015, nel 2012 l’area Mortara, con una vista privilegiata su tutto il parco, e già nel 2011 le tre aree ex Ingest, Valdocco e Vitali.

L’area Vitali nasceva come un susseguirsi di zone verdi, l’area ex Ingest, era progettata come un giardino pubblico con la presenza di specchi d’acqua tra le fondazioni delle vecchie ossature industriali e dei bellissimi hortus conclusus. Proprio dallo spazio dell’hortus conclusus ha preso forma poi il progetto: Orti nel Parco, per la gestione condivisa del parco.

Sfoglia la photogallery

Al centro di questo immenso progetto e sotto quelle che un tempo erano alcune parti dell’acciaieria Ferriere Fiat, sorge una grande area centrale, che con i suoi circa 89mila metri quadrati, recuperati a nuova vita, hanno ridato un volto nuovo e un’anima al vecchio capannone dello strippaggio, i cui pilastri d’acciaio alti 30 metri racchiudono scenograficamente uno spazio multifunzionale, affiancato da aiuole e dalla pedana sopraelevata che collega l’area con la zona vicina.

Come dire cuore e arterie, polmone e braccia. Un corpo che vive e respira, e che si è arricchito, qualche settimana fa di gambe nuove, ovvero il nuovo Skate Park, che ha sostituito la precedente area in legno, deteriorata per l’usura e il tempo, donando agli appassionati anche un luogo più sicuro, più silenzioso e visivamente accattivante.

Parco Dora Torino ©Foto Walter Leonardi

Ma questo cuore nuovo, che si è trasformato, come fossimo in un moderno Mago di Oz in un luogo in cui l’acciaio, freddo e scheggiato dalla forza degli ingranaggi lascia il posto al tempo, agli incontri e alle idee e dove lo spazio è dominato dal sorriso multietnico dei suoi habitué, è anche la casa degli street Artist e dei writers, che hanno dato sfogo al loro estro creativo attraverso murales, che sfilano sotto gli occhi dei visitatori, in un susseguirsi di stili e modelli svariati e diversissimi.

Col tempo queste strutture open-air hanno attirato artisti di tutto il mondo, volti noti e giovani street Artist in erba, che hanno avuto il loro momento di riconoscimento anche grazie al PicTurin del 2012 e all’evento per i 50 anni di Miky Wubik, nel 2018, durante il quale si è dipinto in tutta l’area del Parco Dora.

Parco Dora Torino ©Foto Walter Leonardi

E non manca la spiritualità, se si cammina sulla pedana sopraelevata alla fine del capannone, ecco che si raggiunge una zona di culto unica nel suo genere, il complesso del Santo Volto, dell’architetto Mario Botta di Lugano.

Una chiesa modernissima, a pianta eptagonale, con le sue braccia rivolte al cielo e la sua luce interna in uno spazio a perdifiato, ci ricorda che il dialogo e l’unione col sacro è possibile anche con parole moderne, come il volto sacro, ricavato dalla sindone, che svetta dall’abside, dietro l’altare, creato da un gioco chiaroscurale di pietre marmoree, che ci ricorda quanto sia di luce e d’ombra il nostro rapporto col divino.

Parco Dora Torino ©Foto Walter Leonardi

Anche all’esterno c’è un segno che ricorda la memoria della cultura operaia, la vecchia ciminiera delle acciaierie avvolta in una spirale d’acciaio, che al sole splende come fosse inondata di luce.

Parco Dora è tutto questo.

Arte e spazio, moderno e memoria, colori e danze, un tutto che diventa uno, in un sincretismo perfetto che regala a questo luogo un’atmosfera unica, che può rappresentare la città e il mondo, l’unione e l’approdo, la ricerca di libertà e la fuga, ma anche rifugio, per chi si sente forte come acciaio e leggero, come foglie al vento.

Testo di Samantha Viva foto di Walter Leonardi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Diritto di replica

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa mail che ci invia il comitato Dora Spina Tre di Torino:

Per quanto riguarda il parco Dora di Torino e il quartiere di Spina 3 che lo attornia, non è tutto oro quello luccica.Ci permettiamo di suggerire la lettura del sito dei cittadini che dal 2004, con un’attività continua di partecipazione dal basso, fanno proposte per il miglioramento del quartiere e del Parco Dora: www.comitatodoraspina3.it

Cordiali saluti Comitato Dora Spina Tre

In seguito alla segnalazione dei residenti della zona del Comitato Dora Spina 3, ci teniamo a precisare che nonostante il progetto architettonico miri a riqualificare l’area, come in ogni quartiere che è anche residenziale, non mancano i problemi relativi alla qualità dei servizi, alla fruizione dei beni pubblici e a tutto ciò che possa permettere una coesistenza produttiva tra ambiente, attrattiva e vita quotidiana dei residenti. Dal 2004 è attivo il sopracitato comitato, che si preoccupa di sottolineare, con proposte e iniziative dal basso, come migliorare l’area del Parco Dora e l’adiacente quartiere Spina 3; le loro attività sono visibili attraverso un sito, luogo di dialogo e partecipazione attiva.(Samantha Viva)

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.