Un viaggio alle Seychelles significa visitare almeno alcune delle isole che compongono l’arcipelago. Mahé è l’isola più grande, punto di partenza ideale per visitare le altre isole che distano poche miglia e garantiscono, ognuna, esperienze diverse e indimenticabili.

Mahé, l’isola principale e sede dell’aeroporto internazionale, è la porta d’ingresso alle Seychelles.
Una comoda autostrada conduce a Victoria, la capitale.
Sarebbe assurdo negare che, come ogni capitale, è trafficata, piena di negozi e uffici, non di rado soggetta a code e piuttosto rumorosa.
Mahé, la porta dell’altro mondo

Non si deve, però, commettere l’errore di scappare via prima possibile. Dedicare un po’ di tempo al centro della città è una buona scelta.
Abbiamo già accennato al Sir Selwyn Selwyn-Clarke Market.
Appena usciti dal mercato basta percorrere pochi passi per arrivare all’incrocio fra Albert Street e Independence Avenue. È lì che è collocato l’Lorlzoz, in creolo, più noto come clocktower.
È l’orologio simbolo di Mahé. Fu costruito nel 1903 a somiglianza del Little Ben di Londra, una torre in ghisa che si trova, tuttora, nei pressi di Victoria Station.
Sempre nei dintorni c’è il curioso Hindu Temple Arul Mihu Navasakthi Vinayagar, un tempio indù, luogo di culto della grande comunità indiana che risiede alle Seychelles.

È inconfondibile, con la sua forma a piramide tronca animata dalla multicolore varietà di piccole statue, altorilievi, incisioni di personaggi della mitologia indiana, un inno alla bellezza del creato e alla serenità della fede.
Se resta tempo, si consiglia una visita al Seychelles Natural History Museum, in Independence Avenue, alla Kenwyn House nella Francis Rachel Street, un bell’edificio in stile coloniale e al Giardino Botanico, un po’ fuori dal centro, sulla Botanical Garden Road. Ospita circa cinquecento tipi di piante, sia endemiche che di provenienza straniera.
Coloro che desiderano un po’ di movida possono andare a Beau Vallon, sul versante nord occidentale di Mahé, con locali alla moda e discoteche.
Per tutti restano le numerose spiagge, particolarmente suggestive quelle poste a sud ovest.
Praslin, ritorno alle origini

Praslin è la seconda isola per grandezza e qui l’atmosfera cambia completamente. Niente movida, niente chiasso, un traffico automobilistico ridotto, ritmi lenti.
Oltre alle spiagge, è d’obbligo una visita alla Vallée de Mai, un angolo di preistoria praticamente al centro dell’isola.
Qui tutto è rimasto com’era prima che le Seychelles fossero scoperte, nel lontano sedicesimo secolo.
E, forse, da molto tempo prima!
Con i suoi quasi venti ettari rappresenta un raro esempio nel mondo di foresta primaria, cioè pressoché uguale allo stato delle sue origini.
Il famoso e rarissimo “seme” chiamato Coco de Mer si trova, in natura, solo qui e in un’isola vicina.

Questa gigantesca noce arriva a pesare venti chilogrammi e impiega dai cinque ai sei anni per maturare sulla pianta.
Gli appassionati di snorkeling, prima di abbandonare Praslin, non possono tralasciare una visita a St. Pierre, un minuscolo isolotto distante meno di un miglio dalla spiaggia di Cote d’Or.
Ricordate le vignette, di solito corredate da barzelletta, in cui compare una minuscola isoletta con la palma al centro e un povero naufrago che ha sempre qualcosa di divertente da raccontare.

Ecco, ora conoscete St. Pierre in superficie. Per vedere cosa nasconde sott’acqua basta mettere la maschera e guardare giù.
Ah, ricordatevi di respirare, ogni tanto!
La Digue, paradiso della bici
Quarta per estensione e terza per popolazione, La Digue è ancora più rilassante di Praslin.

Si gira in bicicletta e i pochi mezzi meccanici autorizzati sono i taxi e i pick up per il trasporto delle merci.
Qui c’è la spiaggia più fotografata del mondo, Anse Source D’Argent.
Chiunque la veda per la prima volta non può fare a meno di trattenere il fiato. Enormi massi granitici di colore diverso fanno da cornice a spiagge bianchissime e a un mare che, per il suo basso fondale, cambia tonalità a seconda della brezza e delle maree.
In realtà tutta l’isola è circondata da spiagge, ma nessuna può rivaleggiare con Anse Source D’Argent.
Si arriva a piedi in pochi minuti, dopo avere attraversato in bici l’Estate Union, un parco con ingresso a pagamento, dove una rete di sentieri conduce nelle parti più interessanti.

È piacevole percorrerli in bicicletta, molto spesso all’ombra della folta vegetazione ancora presente nel luogo che, fino agli inizi degli anni Ottanta, ospitava una piantagione di cocco per la produzione di copra.
Esisteva anche una vasta area coltivata a vaniglia, di cui resta una modesta sezione ancora attiva.
Curieuse, Cousin e le altre sorelle

Con Curieuse si abbandonano le isole abitate e si entra nella natura selvaggia dell’arcipelago.
È l’isola delle tartarughe giganti, enormi animali che raggiungono il peso di oltre duecento chili.
A Curieuse ne vivono circa duecento esemplari. I primi furono introdotti dal 1970 al 1982 e, ormai da tempo, sono i padroni incontrastati, in parte riuniti nell’area intorno agli edifici del parco, in parte “a spasso” in ogni angolo dell’isola, dove si corteggiano, si accoppiano e si riproducono.
I piccoli vengono assistiti nell’apposita nursery dai ranger, che li custodiscono con la passione e l’affetto che gli infermieri di un reparto maternità dedicano ai neonati affidati alle loro cure.
Un sentiero e alcune passerelle in legno consentono di attraversare una parte dell’isola e incontrare i grossi granchi di terra e vaste porzioni di territorio occupato dalle mangrovie.
Il percorso termina nei pressi della spiaggia dove, un tempo, si trovava un lebbrosario. Ora resta solo la casa del dottore, restaurata di recente e visitabile.
Altrettanto interessante è Cousin, situata dalla parte opposta di Praslin rispetto a Curieuse.
Dal 1975 è una Riserva Naturale, gestita e protetta da Nature Seychelles, una ONG che si dedica alla conservazione ambientale e aderisce al Bird Life International, con sede nel Regno Unito.
L’isola è un santuario ornitologico per molte specie a rischio di estinzione e scrupolosamente protette.
I ranger accompagnano i visitatori a scoprire ogni particolare di questa piccola meraviglia, che non esaurisce nell’avifauna le sue attrattive.

Cousin, infatti, è uno dei luoghi di nidificazione preferiti dalle tartarughe embricate, una specie marina che arriva sulle spiagge più riparate per deporre le uova, prima di ritornare al mare.
È piuttosto probabile vederle, a debita distanza, mentre scavano la buca che sarà la loro incubatrice naturale.
Un’altra isola selvaggia e affascinante è Aride, la più settentrionale delle isole granitiche.
È raggiungibile in battello con un’avventurosa “cavalcata” delle onde fino ad atterrare sulla spiaggia.

Aride ospita una numerosa colonia di fregate, grossi uccelli con un’apertura alare di due metri e oltre i cui maschi, durante il periodo della riproduzione, gonfiano in modo spettacolare la loro sacca gulare rosso vivo per attrarre le femmine.
Aride è una riserva integrale; dal 1973 la natura è padrona assoluta e nulla viene toccato.
Oggi quasi un milione e mezzo di uccelli marini nidifica regolarmente sull’isola nel corso dell’anno e l’eccezionale presenza di lucertole, gechi e di alcune specie di innocui serpenti ne fanno uno dei territori con la più alta densità di rettili al mondo.
Anche qui i ranger accompagnano i visitatori fino alla vetta della collina da cui si può ammirare, dall’alto, il volo delle fregate.

L’Island Hopping alle Seychelles non sarebbe completo senza andare a Grand Soeur.
È privata, ma si può visitare e non esistono, al momento, strutture ricettive, ad eccezione della casa del custode e del proprietario.
L’attrattiva principale di Grand Soeur è … Grand Soeur. Misura appena 0,78 chilometri quadrati ma l’atmosfera di quest’ isola è incredibile.
Si passa da una parte all’altra in meno di cinque minuti e si arriva a una spiaggia dove il colore dell’acqua tocca tutte le sfumature dell’azzurro: dal celeste chiaro al blu profondo.
Non c’è ombra, ma anche l’implacabile sole delle Seychelles qui sembra meno feroce.
Però scotta ugualmente!
Testo di Pier Vincenzo Zoli foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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