Bruxelles in 48 ore a casa di Tin Tin

Bruxelles si sceglie perché è nel cuore d’Europa, ha una storia antica e rappresenta il continente davanti al mondo. In più, proprio per queste caratteristiche, diventa un piacevole stopover per altri viaggi.

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La Grand Place di Bruxelles ©Shutterstock

Uno dei simboli più noti è la maestosa Grand Place, con i suoi ricchi palazzi dorati, davvero imponente. Ma non appena si svolta l’angolo ci si ritrova in un mondo di fumetti, di bande dessinéés, di vecchi lp, fornitissime brasserie, e negozi second hand con capi cult. Che dire dei Lewi’s 501 in velluto a coste rosso-arancio o di un kimono originale?

Qui l’atmosfera ricorda quella di una Parigi anni ’70, qualcosa di familiare, ben poco patinato e caratteristico che si può trovare solo nelle capitali con forte personalità. Ci si immerge in un tempo sospeso fatto di fantasia.

Ad ogni angolo spuntano libri, manifesti, gadget di Tin Tin, Puffi, Lucky Luke, Gaston Lagaffe, Blake et Mortimer, Marsupilam e tanti altri personaggi.  Una grande libreria è praticamente dedicata al mondo incantato di Henry Potter con tutti gli accessori necessari per diventare un autentico maghetto.

Nel centro storico e un po’ ovunque, tante le librerie dedicate ai fumetti [foto Shutterstock]

I puffi (e non solo) ci guardano

Il Belgio, grazie alle idee e alle matite di molti disegnatori, ha dato vita a una vasta e importante produzione fumettistica tanto da essere definita Nona Arte Belga. Il vero tempio che la celebra è Il Museo del Fumetto CBBD, chiamato dai locali cébébédé (cioè CB-BD: in francese BD, letto bédé, sta per bande dessinée, ovvero “fumetto”).

E’ situato in pieno centro, in un bell’edificio Art Nouveau ideato da Victor Horta dove si trovavano i grandi magazzini di tessuti Waucquez. Vi sono conservate tantissime documentazioni dei quasi 700 artisti, davvero un numero impressionante, attivi in Belgio a partire da inizio ‘900: dalle tavole originali, a preziose ristampe dei primi fumetti, a una biblioteca con 25.000 albi, e persino la riproduzione della gabbia nella quale Gargamella ha imprigionato il primo Puffo!

Nei pressi della Stazione Centrale un enorme Puffo accoglie i viaggiatori [foto Shutterstock]

Ma Bruxelles, sorprendente e divertente, è un poco tutta un museo del fumetto a cielo aperto, con personaggi dipinti sui muri delle case o statue che compaiono all’improvviso da dietro un angolo (come l’enorme Puffo sul fungo, nei pressi della stazione). In città c’è un vero itinerario turistico chiamato Percorso del Fumetto che porta alla scoperta di 30 murales giganti con i più famosi eroi del mondo dei comics.

L’inconfondibile Tin Tin in uno dei murales del percorso Comic Book, che si snoda in particolare lungo le vie dei quartieri di Laeken e Auderghem

Museo Magritte, il pittore di nuvole, pipe e bombette

Tappa imperdibile: il Museo Magritte. Situato in un palazzo neoclassico della centralissima Place Royale, raccoglie la più grande collezione al mondo del pittore belga, protagonista del Surrealismo e dell’arte concettuale. Da conoscere attraverso tele, disegni, fotografie, sculture ma anche lavori pubblicitari e film.

Il Museo Magritte racconta la vita e le opere dell’eclettico artista maestro del Surrealismo e dell’Arte Concettuale. [foto Shutterstock]

Le opere più famose si trovano al primo piano. L’ammirazione si accende di fronte a l’Empire des lumieres, le Domaine d’Arnheim, l’Oiseau de ciel. Ma le opere di Magritte sono spesso richieste da altri musei: meglio informarsi sulla loro presenza al momento della visita. Che in ogni caso regala un’inestimabile testimonianza su vita e produzione di un genio dell’arte del XX secolo. 

I capolavori fiamminghi s’incontrano nella parte del Museo di Belle Arti dedicata all’Arte antica. Espone opere del XV-XVIII secolo e oltre alla magnifica collezione d’arte fiamminga, espone centinaia d’opere di grandi maestri come Van Dyck e Rubens. In più si trova all’interno di un bell’edificio neoclassico, progettato da Alphonse Balat alla fine del XIX secolo.

La piazza delle corporazioni e i colori del mondo

Continuiamo a bighellonare lasciandoci trasportare dal mood di Bruxelles, con solo qualche consiglio per orientarsi meglio in una città che offre molto. Fatalmente l’attenzione ritorna alla Grand Place, considerata una delle più belle piazze del mondo, Patrimonio dell’Unesco. Per ricordare di andarci se possibile al mattino quando c’è il mercato dei fiori o al tramonto quando le luci la tingono di giallo.

La Gran Place, cuore di Bruxelles, patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO

L’Hotel de la Ville, con il San Michele che domina dall’alto, è il fulcro. Di fianco, l’antica Casa del Pane, ribattezzata in seguito Maison du Roi, ospita il Museo della storia di Bruxelles. Le Case delle corporazioni raccontano la storia dei mestieri. La Casa dei commercianti, la Casa dei Bouchers, quella dei Brassers (birrai, con annesso museo), la Casa dei Duchi di Brabant, la Casa dei sarti e quella dei pittori, dove Victor Hugo visse nel 1852. 

La Grand Place è il ritrovo per i molti giovani che arrivano da ogni parte del mondo. Città cosmopolita, sede del Parlamento Europeo e di importanti istituzioni, offre interessanti opportunità di lavoro. Richiama tante gente di diverse etnie aggiungendo vitalità e allegria.

L’Ilot Sacrè e le gallerie dalla cupola di cristallo

Le gallerie commerciali coperte di Bruxelles furono fra le prime in Europa

È un’isola, ma senza acqua. Ilot Sacrè è il quadrilatero che si trova proprio alle spalle della Grand Place. Un intrico di viuzze caratteristico, con tanti tavoli di caffè, bistro, ristoranti (soprattutto in Rue des Bouchers) e negozi di souvenir. Questa parte di Bruxelles è indipendente dal resto della città e si autogoverna dal 1960, quando l’area venne rimessa a nuovo.

La componente più caratteristica sono le Saint-Hubert Galleries. Fra il 1820 e il 1880 si costruirono a Bruxelles sette gallerie commerciali coperte. Attualmente se ne conservano soltanto tre: le Gallerie di St. Hubert, le Gallerie Bortier e Northern Passage. Un tempo richiamavano artisti e letterati, di cui molti francesi, come Baudelaire, Alexandre Dumas, Victor Hugo, Apollinaire e Verlaine. Oggi ospitano in particolare negozi con prodotti di lusso. Progettate nel 1837 dall’architetto Jean-Pierre Cluysenaar, le Gallerie Saint Hubert furono le prime gallerie commerciali d’Europa.

Escogitando una soluzione architettonica raffinata ed elegante, le fece ricoprire da un’enorme cupola di cristallo, che lascia entrare la luce ma non la pioggia.  Le Gallerie Saint Hubert sono composte da tre zone: la Galleria della Regina, la Galleria del Re e la Galleria dei Principi. All’interno regna una piacevole   tranquillità e qui si possono vedere decine di vetrine,  gioiellerie, negozi di cioccolato sopraffino e d’abbigliamento. Poi ristoranti e bar, un teatro e un cinema.

Bimbi e cani che fanno pipì

Il monello Manneken Pis cambia abito sovente, ma non demorde mai dalla sua mission. Qui si ispira all’Irlanda per la recente ricorrenza del St. Patrick’s Day

Altro inconfondibile e molto amato simbolo di Bruxelles è la fontana con la statua in bronzo di un bimbo che fa pipì. Il Manneken Pis, famoso ma dalle dimensioni ridotte (circa 50 cm), spesso passa inosservato, non fosse per i capannelli e i selfie dei turisti all’angolo tra Rue de l’Etuve e Rue de Chêne. Al pargolo (l’originale in pietra pare risalga addirittura al XIV secolo) sono legate diverse leggende. Una delle più accreditate è quella che lo vuole salvatore della città, facendo la pipì sulla miccia di una bomba che avrebbe incendiato Bruxelles.

Il Manneken Pis non teme il freddo, perché possiede un guardaroba smisurato (oltre 600 abiti) conservato nel Museé de la Ville, a Maison du Roi. Qui si possono vedere i vestiti del giovane eroe, abbigliamenti regionali di piccole dimensioni o costumi, che gli vengono fatti indossare per le ricorrenze, come quello inconfondibilmente irish per S. Patrizio.

La primavera arriva nei quartieri antichi dell’ Ilot Sacrè. Le bici arrampicate sui muri della brasserie ci sono davvero; non è un’effetto ottico dell’ebrezza…

Forse per non lasciarlo solo, e all’insegna del politically correct, nella zona dell’Ilot Sacré, molto più recente, si trova la versione femminile “Jeanneke pis“ (“Jeanne qui pisse” in francese). E all’angolo tra Rue de la Vieux marché aux Grains e della Rue des Chartreux, c’è anche un cagnolino di bronzo, zampetta posteriore alzata, che fa la pipì! Si dice che tutti questi disinibiti protagonisti del centro storico cittadino in un certo senso rappresentino lo spirito d’indipendenza dei belgi.

Un salto nei nuovi quartieri, l’Atomium e il parlamento UE

Se avanza un poco di tempo si possono utilizzare i mezzi per vedere altre parti della città molto interessanti. Come il quartiere di Place du Sablon, uno dei più eleganti, con tre attrattive famose. La cattedrale di Notre Dame du Sablon, capolavoro gotico, Wittamer, la più antica pasticceria famosissima per i waffles; e Marcolini la cui Maison du Chocolat ha portato ovunque le praline di Bruxelles.

A Bruxelles le cioccolaterie sono un’istituzione. Nella foto il favo di cioccolato limited edition di Marcolini.

Arcinoto l’Atomium nel Parco Heysel. La struttura costruita per l’esposizione internazionale del 1958 è alta circa 102 metri, e rappresenta un cristallo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte. Nelle nove sfere, del diametro di 28 metri, si tengono vari eventi e mostre.

Un passaggio merita il Quartier Européen, dove si trovano il parlamento e la maggior parte degli organi istituzionali dell’Unione Europea. I grandi edifici sono circondati da tre zone verdi, ad est della città: il Parco di Bruxelles, il Palazzo del Cinquantenario e il Parco Leopold. Durante la settimana c’è ovviamente molto movimento un po’ frenetico di impiegati, funzionari, e altri addetti. Ma i giovedì sera la piazza del Lussemburgo si trasforma in un luogo perfetto dove divertirsi e dimenticare, per qualche ora, qualsiasi problema di lavoro.

Moules-frites, waffel e birra superba

La cucina belga, non troppo sofisticata, ha però caratteristiche e piatti tipici che sanno stupire. Intanto le famose moules-frites, cozze e patatine, da assaggiare assolutamente. Altra specialità sono le gauffres o waffels, cialde morbidissime cotte sulla piastra. Si possono mangiare semplici o farcite con Nutella, panna, crema, o frutta.

Oltre alle cioccolaterie, prosperano le pasticcerie: un paradiso per i golosi con i tipici waffles o gauffres

I dolci spopolano a Bruxelles, in diverse preparazioni. Come i famosi “speculoos” biscotti fatti con le spezie, tra le quali primeggia la cannella. Capitolo a parte per il cioccolato, davvero buonissimo, da comprare nelle tante cioccolaterie antiche che s’incontrano un po’ ovunque. Nei bar si può anche chiedere una tazza di latte caldo con fave di cioccolato da sciogliere direttamente.

Un classicissimo della cucina belga: moules-frites. La zuppa di cozze dell’Atlantico si accompagna a croccanti patatine fritte e, ça va sans dire, a un’ottima birra.

Il Belgio è una meta apprezzatissima dagli intenditori di birra.  La tradizionale birra belga, detta “bière blanche” (birra bianca), va assaggiata assolutamente. Eccellente quella prodotta nei monasteri; uno famosissimo è quello di Maredsous, dove i monaci lavorano anche un delizioso formaggio. Nelle migliori brasserie, è il caso di dirlo, c’è tutto un ben di Dio.

Dove dormire:

Per uno stopover a Bruxelles l’NH airport può essere un’ottima soluzione

la città dispone di una buona offerta di hotel e appartamenti in centro, ma in particolare per chi viaggia come stopover .

Un buon indirizzo è NH airport Bruxelles vicino all’aeroporto Zaventem dove partono la maggior parte dei voli internazionali e di fronte alla fermata del treno per raggiungere il centro città comodamente in 15 minuti.

L’hotel ha camere ben arredate dotate di ogni comfort, navetta dall’aeroporto, bar e ristorante e un self service ben fornito. Buona prima colazione continentale con succhi freschi, scelta di latte anche vegetale come soia e riso, frutta fresca e secca, yogurt, cereali, semi, croissant, pani, uova, anche cucinate al momento, formaggi e salumi.

Colazioni ricche con un occhio di riguardo ai cibi sani e naturali

Molto frequentato da viaggiatori anche per lavoro, ha una clientela internazionale. Premiato con l’importante certificazione Green Key, per l’impegno nel rispetto dell’ambiente. E se il soggiorno è durante il fine settimana, prenotando direttamente su nh-hotels.it, ci si può iscrivire al programma NH Rewards e usufruire del “Lazy Sundays” con late check-out gratuito (entro le 17:00).

www.visitbrussels.it

Testo e foto di Teresa Scacchi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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