Discovering Tuscany, sulle strade di Toscana con Lamborghini Huracàn

E’ ripartito Discovering Tuscany, giunto alla quarta edizione, come sempre seguendo itinerari insoliti sulle strade della Toscana, a bordo di un vanto dell’automobile italiana: la Lamborghini Huracàn Evo RWD.

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In piazza dei Miracoli a Pisa con la Lamborghini Huracàn © Francesco Pierini

“Alla scoperta della Toscana con una scoperta per eccellenza” è stato il leit-motiv del nostro itinerario in angoli incantevoli della Toscana a bordo di un fiore all’occhiello del Made in Italy automobilistico: la Huracàn Evo RWD, una biposto leggerissima, potente, con trazione posteriore e che si è rivelata divertente da guidare lungo quattro itinerari diversi ma collegati fra loro, a cavallo fra la Valdera e il pisano, territori toscani forse meno conosciuti, ma certamente non meno affascinanti.

Partenza dal comune di Peccioli

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L’Anfiteatro di Peccioli © Luca Bracali

Siamo partiti da Peccioli, un comune di poco più di 4.000 abitanti arroccato su una collina della Valle dell’Era, premiato come uno dei borghi più belli di Italia.

Di chiara vocazione agricola e con radici medioevali, Peccioli  si sta sviluppando anche nell’era moderna con un anfiteatro risalente al 2007 impreziosito da un “Gigante”, una delle quattro statue realizzate dalle mani dei fratelli Salvatori e di Katia Moroni con la quale hanno inteso rappresentare appunto il senso della rinascita.

In venti minuti e meno di dieci chilometri dal centro di Peccioli si arriva all’agriturismo biologico di Diacceroni, una sorta di Eden immerso totalmente nelle verdi colline della Toscana.

Qui abbiamo voluto mettere a dura prova la Huracàn, nata per la strada, spingendola in un polveroso off-road fra dolci saliscendi collinari e mandrie di cavalli.

Siamo poi partiti alla volta di Volterra, famosa per il suo centro, ma anche per strade quali la Volterrana, antica via del sale che si è ben prestata per a farci assaggiare i 610 cavalli della Evo.

Atmosfere medievali a Volterra

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Una veduta aerea di Volterra © Luca Bracali

Volterra è un altro borgo medioevale di genuina bellezza, una delle principali città-stato della Toscana con un centro storico di origine etrusca nel quale il palazzo dei Priori rappresenta il più antico edificio comunale della Toscana.

A Volterra si respira aria di passato, tanto che il colle dove sorge la città stessa era abitato sin dalla prima età del ferro, nell’VIII secolo a.C., e da qui si è generato il processo di aggregazione che ha dato vita ai primi nuclei urbani.

Ma la SS68, la strada delle meraviglie, è forse ancora più bella nel tratto che esce da Volterra, perché meno trafficata. Proseguendo verso ovest, in direzione mare, si arriva a Saline. Questo angolo della Toscana non è  fra i più noti, ma è certamente fra i più belli da un punto di vista paesaggistico.

Benché si trovi a una decina di chilometri da Volterra, Saline vive in un mondo proprio, isolata da tutto. Il borgo deve il suo nome ovviamente al sale già estratto fin dall’antichità in un’area di 65.000 metri quadri, sempre all’epoca degli Etruschi.

Nella fabbrica Locatelli, nel cuore delle saline, si estrae la salamoia satura, per ottenere il sale più puro d’Italia.

Lajatico è invece un minuscolo paese dell’entroterra toscano, diventato famoso nel mondo perché fra i 1.250 abitanti ne annovera uno davvero speciale, salito alla ribalta poco meno di 30 anni fa: Andrea Bocelli, il tenore forse più famoso al mondo in questo momento.

A Lajatico abbiamo fatto visita al Teatro del Silenzio, una creatura voluta dallo stesso Bocelli e realizzata per mano dell’architetto Alberto Bartalini. Incastonato nel verde delle sue colline, il teatro è nato per ospitare un solo spettacolo all’anno, è questa la ragione del suo nome.

Le colline pisane

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I saliscendi delle colline pisane in Lamborghini ©Francesco Mazzei

E per rimanere in tema di silenzio ci siamo spostati di una trentina di chilometri, sempre a cavallo delle colline pisane per raggiungere Pomaia, un luogo ameno, solitario, perduto nel giallo dei suoi campi di grano e nel verde dei suoi filari di vite.

E’ qui che sorge l’Istituto Lama Tzong Khapa, uno fra i più grandi centri al mondo per la meditazione e lo studio del buddismo tibetano.

Nato nel 1977, oggi conta la presenza di un sangha monastico di 30 persone, fra monaci e monache, ed è stato visitato più volte da Sua Santità il Dalai Lama ma anche dallo stesso Richard Gere che ha persino acquistato una casa nelle immediate vicinanze, dove presto sorgerà anche un monastero.

L’ultima tappa del nostro itinerario è stata, in un certo senso, la più speciale. Lungo le strade semi-deserte del comune di Santa Luce abbiamo testato l’agilità della Huracàn Evo RWD per poi approdare a Pisa, nel cuore spirituale, religioso ed artistico che la rendono unica e famosa in tutto il mondo.

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Pisa, piazza dei Miracoli © Luca Bracali

Con un permesso molto speciale, per non dire unico, la nostra Lamborghini Huracàn è entrata in piazza Duomo, ribattezzata da Gabriele D’Annunzio piazza dei Miracoli, proprio per le sue tante bellezze: il Camposanto, il battistero, la cattedrale ma soprattutto il campanile, meglio conosciuto come la “torre di Pisa”.

Alta 57 metri e costruita a cavallo di due secoli, il XII e il XIV, la sua peculiarità è la sua stessa pendenza dovuta non ad un virtuosismo architettonico come volevano gli esponenti romantici dell’800, quanto ad un cedimento strutturale del terreno avvenuto già nella prima fase di costruzione.

E’ questo il vero miracolo che la tiene in piedi da 849 anni, rendendola così una perla unica al mondo.

Testo e foto di Luca Bracali|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com 

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