Praga: alla scoperta dei luoghi di Keplero

Nella “Città delle cento torri” il grande astronomo ed astrologo Keplero trascorse 12 anni alla corte dell’imperatore mecenate Rodolfo II d’Asburgo dove completò i suoi studi più importanti sul moto dei pianeti.

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Praga e il ponte Carlo al crepuscolo ©Shutterstock

Praga ed il suo Castello sono da sempre legati a filo doppio. Infatti il Pražskýhrad, cioè il Castello, è uno dei simboli della città e dell’intera Repubblica Ceca.

Ogni tour a Praga comprende sempre una visita a questo gioiello dalla storia millenaria che domina la “Città delle Cento Torri” dall’alto della collina di Hradčany.

È anche uno dei più grandi complessi al mondo, composto da palazzi storici, fortificazioni, giardini e luoghi pittoreschi (come il famoso Vicolo d’oro formato da piccole case costruite su una fortificazione gotica) che si estendono su una superficie di circa 40 ettari.

È stato per lungo tempo residenza dei re di Boemia e degli Imperatori. A partire dal 1583 Rodolfo II d’Asburgo, re d’Ungheria e di Boemia ed Imperatore del Sacro Romano Impero vi trasferì la sua corte spostandola da Vienna.

Il monarca, ricordato ancora oggi come illuminato mecenate e grande collezionista di opere d’arte, aveva anche una grande passione per le arti e le scienze ed era incuriosito dall’occulto. Sotto la sua corona, Praga divenne culla di arti e scienze e di  qualsiasi forma di sapere.  

Passeggiando per gli immensi giardini del Castello, con il fruscio degli alberi in sottofondo ed il profumo inebriante dei tanti fiori, era solito conversare, anche animatamente, di scienza, matematica, musica, astronomia, astrologia ed alchimia con i tanti studiosi che aveva via via invitato a corte, dando loro gli strumenti per affinare le proprie conoscenze nei settori più disparati.

Tra gli invitati, anche personaggi del calibro di Ticho Branhe, Giordano Bruno e Giovanni Keplero (adattamento italiano del suo nome, Johannes Kepler), astronomi ed astrologi di grande fama.

Keplero a Praga: astronomo ed astrologo alla corte di Rodolfo II

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Praga e il suo Castello nella luce del tramonto ©Shutterstock

Keplero è stato astronomo, astrologo, cosmologo, matematico, teorico musicale, filosofo della natura e teologo luterano. Sostenitore della teoria copernicana, è noto soprattutto per aver studiato le leggi che regolano i movimenti dei pianeti.  

Dopo anni di insegnamento universitario tra Germania e Austria, in fuga da quest’ultima per gli editti contro i protestanti, approda a Praga il 4 febbraio 1600, come assistente dell’astrologo e astronomo danese Tycho Brahe, che affiancò assiduamente nell’osservatorio situato alla periferia di Praga.

Brahe era profondamente convinto che per far progredire la scienza astronomica fosse indispensabile un’osservazione sistematica e rigorosa della volta celeste, notte dopo notte, usando strumenti molto accurati. 

Alla morte Brahe, avvenuta nel 1601, Keplero assunse la carica di matematico, astronomo e astrologo di corte. Ereditò la vastissima raccolta di osservazioni planetarie accumulate dal suo maestro durante le osservazioni celesti con l’impegno di portare a termine i vari lavori da lui iniziati.

Il  suo “microcosmo” praghese

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La piazza vecchia è uno dei luoghi più visitati di Praga ©Shutterstock

A Praga non sono rimaste molte testimonianze del passaggio di Keplero anche se l’astronomo ci ha vissuto e lavorato intensamente per dodici anni.

Fin dal suo arrivo rimase colpito ed affascinato dalla città, sempre piena di vita. Uno dei suoi posti preferiti era Staroměstské náměstí, la piazza della Città Vecchia su cui si affaccia ancora oggi il Municipio con il suo famoso Orologio Astronomico.

Un gioiellino che segna non solo ora e data precisa, ma anche la posizione del Sole, le fasi della Luna, i cicli astronomici e le ricorrenze del calendario cristiano. Il suo elemento più antico è il meccanismo del quadrante astronomico, costruito agli inizi del XV secolo da Nikolas zu Kadaň e da Jan Šindel.

Il primo era un rinomato maestro d’orologeria, il secondo un docente di matematica e astronomia all’Università Carlo di Praga.

Molte delle abitazioni dove Keplero visse, si trovavano proprio nella Città Vecchia. Purtroppo sono  andate tutte distrutte ad eccezione della Dům U Francouzské koruny (in italiano La Casa della Corona Francese) che si trova al n. 188 della Karlova Ulice.

Sulla facciata una targa lo ricorda con queste parole: “Qui ha vissuto negli anni 1609-1612 Johannes Kepler. In quel periodo scoprì le prime due leggi del movimento dei pianeti intorno al sole”.

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La statua di Keplero e Tico Brahe a Praga ©Shutterstock

In collina, a Pohorelec, c’è una statua commemorativa dedicata a Brahe e Keplero, posta nel luogo dove i due conducevano le loro ricerche e disponevano di un piccolo osservatorio astronomico.

Keplero, comunque, non disdegnava fare le sue osservazioni anche dalla residenza estiva della regina Anna, in quello che oggi è il Royal Garden, e dal Castello di Benatkynad Jizerou, nella Boemia centrale, dove usava ritirarsi in cerca della pace e della concentrazione necessari ai suoi studi.

Scoprì una supernova e pubblicò il suo libro capolavoro

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L’Orologio Astronomico di Praga ©Shutterstock

Proprio durante questi “ritiri scientifici” scoprì, il 9 ottobre 1604, una supernova nota ancora oggi col nome di “Stella di Keplero”. Riuscì anche a completare il suo libro capolavoro, Astronomia Nova, un trattato astronomico pubblicato nel 1609 dove espose i suoi studi sul moto di Marte ed enunciò due delle sue tre leggi sul moto dei pianeti.

Nel periodo praghese continuò ad occuparsi anche delle Tabulae Rudolphinae, un catalogo astronomico terminato e pubblicato nel 1627 e così chiamato in onore dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo.

Nelle “Tavole”, Keplero partendo dalle teorie astronomiche dei suoi predecessori (e di Copernico soprattutto), descrisse matematicamente il sistema solare, fornendo le istruzioni per localizzare i vari pianeti.

Le sue Tavole sono diventate nei secoli uno strumento indispensabile non solo per astronomi e astrologhi, ma per scienziati, navigatori e costruttori di meridiane.

Il periodo che trascorse a Praga  non fu solo costellato di successi ma fu anche funestato da lutti. Infatti nel 1611 morirono di vaiolo la prima moglie Barbara Mühleck, e uno dei suoi cinque figli. Entrambi sono sepolti nella chiesa di St. Jilji, nella Città Vecchia.

Da Praga a Linz e poi a Ratisbona

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Praga, Karlov Most o Ponte Carlo ©Shutterstock

Dopo la morte del suo mentore, l’imperatore Rodolfo II, si trasferì a Linz, in Austria, con l’incarico di  “Landschaftsmathematiker”, cioè “matematico arciducale” presso quella Università.

Negli anni successivi scoprirà la terza legge di Keplero che rese nota nel 1619 nell’opera “Harmonices Mundi”.

Lo scienziato, povero ed in disgrazia, morì in Baviera, a Ratisbona nel 1630 a soli 58 anni.

Pochi anni dopo il Cimitero di San Pietro dove era sepolto, venne distrutto compresa la tomba del grande astronomo che ha lasciato un’eredità preziosa fatta di contributi scientifici straordinari.

Testo di Tiziano Argazzi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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