Il Parco Sculture è un ambizioso progetto che mira a rilanciare il territorio legato al “Cammino di Carlo Magno”. Il piano prevede l’istallazione di una serie di opere d’arte in un processo di valorizzazione culturale che interesserà i 180 km del cammino.

È cosa nota che l’Italia abbia un vastissimo patrimonio storico-architettonico di immenso valore. Alcuni di questi tesori, però, necessitano di essere riqualificati attraverso interventi mirati. È in questo quadro che ha preso vita il Parco Sculture, un programma di LoCar che punta a rilanciare il territorio legato al “Cammino di Carlo Magno”.
Si tratta della via che, secondo la leggenda, avrebbe percorso l’imperatore romano durante la sua campagna di cristianizzazione dei luoghi compresi tra Lovere, nel Bergamasco, e Carisolo, comune in provincia di Trento, includendo le valli d’Argon, Cavallina, Camonica ed i comuni che si trovano lungo il fiume Serio tra la Lombardia e il Trentino.
Il progetto

LoCar è un progetto promosso dall’”Associazione Borgo degli Artisti” di Bienno che coinvolge ambiente, arte, storia e cittadinanza attiva. Il nome ha un doppio significato: da una parte vuole ricordare l’imperatore del Sacro Romano Impero, dall’altro far riferimento al territorio compreso tra Lovere/Lago d’Iseo e Carisolo/Val Rendena, passando per il Passo del Tonale in Valle Camonica.
Un grande lavoro è stato compiuto anche dai camminatori Antonio Votino e Andrea Grava: i due, nel 2018, hanno ridisegnato il tracciato che ha preso il nome di “Cammino di Carlo Magno”, mappando le tappe fondamentali. Proprio in questi punti verranno collocate delle installazioni artistiche permanenti.

Le prime installazioni
Il primo passo del progetto è già stato compiuto con l’installazione nel Parco Sculture delle prime due opere: “The Place of Soul and Wind” e “Re LoCar”. Ma la strada è ancora lunga. Ed articolata, visto l’ambizioso traguardo. Il piano prevede l’istallazione di una serie di opere, che verranno realizzate nei prossimi 5 anni, in un processo di valorizzazione culturale che interesserà i 180 km del cammino.
In pratica ambiente, arte e storia si fondono in un solo corpo, fondamentale nel processo di una riconversione territoriale. Di fatto si tratta di un “unicum” a livello nazionale che andrà a beneficio dell’intera collettività.
“The Place of Soul and Wind” è collocata tra Berzo Inferiore e Bienno, in provincia di Brescia, in modo da aprire simbolicamente il percorso. Questa opera è stata realizzata da Barbara Crimella ed è una sorta di tributo all’Ora, vento che proviene dal lago d’Iseo e che attraversa tutta la valle.
La scultura si scompone in tre elementi: Soglia, Ora e Sacro. Ognuno di essi è posato su tre cime nella medesima traiettoria: rispettivamente, la collina su cui si erge la chiesetta di San Michele presso Berzo Inferiore, un alto promontorio posizionato ad essa frontale e il colle di San Defendente a Bienno.
L’idea di realizzare un’opera a forma di triangolo non è casuale ma è ispirata alla valle che sembra assumere le sembianze di una imponente torre capace di proteggere ed elevare lo spirito. In pratica, terra e cielo che si toccano.
“Re LoCar”, opera dell’artista Tomaso Vezzoli, si trova a Carisol. La località ha una certa importanza storica in quanto fu la tappa finale del cammino di Carlo Magno.
Una grande occasione

“Siamo davvero contente di poter annunciare che a breve verrà messa la prima pietra del Parco Sculture, un progetto ambizioso e prezioso”, hanno dichiarato Barbara Crimella e Daniela Gambolò dell’Associazione Borgo degli Artisti di Bienno, ideatrici del progetto LoCar insieme a Massimiliano Morandini. Quest’ultimo ha aggiunto che il progetto è “un’occasione unica per ridare bellezza a spazi naturali di grande valore ambientale e paesaggistico che altrimenti rischierebbero l’abbandono e l’incuria”.
Lo stesso Morandini ha ammesso di sperare che con l’istallazione di queste prime sculture si possa incentivare la visita dei luoghi che costeggiano la Val Grigna e, in particolare, i comuni di Berzo e Bienno “così ricchi di fascino, tradizione e cultura”.
L’intervento include la collina di San Michele, con il dosso sottostante, e quella di San Defendente,segnalato tra i “Luoghi del cuore” FAI: queste due aree, poste in elevazione rispetto al resto del centro abitato, offrono l’opportunità di creare un luogo isolato anche se incluso tra le case.
Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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