Torna l’ora legale: tutto quello che c’è da sapere

Nella notte tra sabato e domenica lancette dell’orologio avanti di un’ora. L’ora legale regala giornate più lunghe e consente di ridurre i consumi di energia. Ma attenzione agli effetti sulla salute.

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Occhio all’orologio. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo torna l’ora legale. Come di consueto il cambio scatterà alle 2:00 di notte. È vero, si dormirà  un’ora in meno ma in compenso le ombre della sera scenderanno un po’ più tardi. Un primo segno, questo, dell’avvicinarsi della bella stagione. Prima di dover mettere di nuovo le lancette indietro passerà del tempo. L’ora solare, infatti, tornerà nell’ultima domenica di ottobre.

L’ora legale è una convenzione internazionale adottata per ridurre i consumi di energia sfruttando al massimo le ore di luce in primavera ed estate. Del resto è evidente che spostare in avanti le lancette di un’ora permette di ritardare l’uso dell’illuminazione elettrica. E ciò significa un costo minore delle bollette. E in questo periodo di forti rincari è certamente una buona notizia per le tasche degli italiani. I numeri sono chiari.

Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ha stimato che il nostro Paese nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.

Altri dati riguardano i benefici ambientali: la stessa Terna ha quantificato che tra fine marzo e fine ottobre si registrerà una riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

A livello europeo, dal 1996 tutti gli Stati coordinano il cambio dell’ora, sia in avanti ce indietro. Ma forse non sarà sempre così. Perché sono ormai anni che si parla di abolirla. Non semplici voci. La questione è affrontata in sede di Commissione Europea.

Forse non tutti ricordano che nel 2018 l’organismo ha condotto una sorta di referendum online sul tema del cambio dell’ora. Al voto parteciparono 4,6 milioni di cittadini di tutti Stati membri: l’84% circa dei partecipanti si è espresso a favore dell’abolizione del cambio dell’ora.

Nello stesso anno il Parlamento Europeo ha messo fine all’obbligo del cambio dell’ora due volte l’anno. Allo stesso tempo ha invitato i singoli Paesi a scegliere quale dei due orari adottare per tutto l’anno. L’auspicio è quello di arrivare a una decisione che sia uguale in tutti gli Stati membri.

Il dibattito è ancora aperto. Sulla questione i vari Paesi hanno posizioni diverse. L’Italia, ad esempio, è per mantenere il sistema attuale. Altri Stati, invece,  sono favorevoli all’orario unico tutto l’anno. Anche in questo caso, però, ci sono divisioni: perché propendono per l’ora legale mentre altri , tra cui i Paesi del Nord, vorrebbero adottare sempre l’ora solare.

Quest’ultima posizione non deve stupire: in estate gli Stati del nord godono di giornate “infinite”. È superfluo ricordare che in questi territori si può ammirare il noto fenomeno del sole di mezzanotte. Discorso diverso per il periodo invernale, quando le ore di luce sono ridotte al minimo se non addirittura del tutto assenti.

Ora legale nel resto del mondo 

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L’ora legale è adottata anche in altri Paesi del mondo. In Canada l’orario estivo è entrato in vigore  lo scorso 13 marzo. Stesso discorso per gli Stati Uniti ma ci sono eccezioni: ad esempio  l’Arizona e le Hawaii non cambiano mai l’ora. Novità, però, sono in vista. Di recente il Senato americano ha votato all’unanimità a favore di una legge per rendere fissa l’ora legale.

La misura, chiamata ‘Sunshine protection act’, ora approderà al Congresso per l’approvazione prima di finire nelle mani del presidente Joe Biden per il via libera definitivo. Anche in Australia, dove l’ora legale entra in vigore da ottobre ad  aprile, la situazione cambia a seconda degli Stati.

Nessun dibattito in Russia: qui l’ora legale è stata abolita nel 2014. In Asia e in Africa l’ora legale è poco diffusa mentre in Sudamerica è adottata da Cile, Paraguay, Uruguay e dalle regioni meridionali del Brasile.

Ora legale: gli effetti sulla salute

Il cambio dell’ora ha un impatto, seppur temporaneo, sul benessere e sulle abitudini delle persone. Tutti noi, nel nostro piccolo, ce ne accorgiamo. Tali conseguenze sono, peraltro, sostenute anche da studi scientifici.

Insonnia, stanchezza, irritabilità, poca concentrazione e stress sono solo alcuni dei problemi che possono insorgere quando si spostano lancette, poco importa se in avanti o indietro. Tutto dipende dal nostro orologio biologico che è legato ai ritmi circadiani. I cambiamenti improvvisi non giovano all’organismo.

Dai risultati del progetto Euclock, finanziato dall’Ue, è emerso che in generale l’orologio biologico interno si adatta più facilmente all’introduzione dell’ora solare che a quella legale.

A soffrire di più i cambi sarebbero soprattutto le persone con cronotipi spostati in avanti (quelle cioè che tendono cioè a coricarsi e ad alzarsi più tardi). 

I disagi causati del cambio dell’ora riguardano soprattutto la qualità del sonno. Per evitare problemi è necessario adottare delle semplici regole: svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare di andare a letto troppo tardi la sera, consumare pasti leggeri, non usare i dispositivi elettronici prima di dormire e dedicarsi ad attività rilassanti.

Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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