Il consorzio Cortina Delicious opera in un contesto ambientale di assoluta bellezza dove domina una natura incontaminata e seducente.

Cortina, la Regina delle Dolomiti, si declina in più modi: mondana, sportiva, à la page, classica, storica e proiettata verso il domani. È proprio per esplorare tutte queste sfaccettature, tipiche del luogo, celebrato ormai in tutto il mondo che dal 2004 alcuni imprenditori dell’area Lagazuoi, 5 Torri, Giau, Croda da Lago, Tofana, quella che potremmo definire “l’altra Cortina” più silenziosa e tradizionale, hanno messo in sinergia le proprie risorse condividendo obiettivi, progetti e idee.
Poi, nel 2016, sotto la guida di Stefano Illing, ingegnere cortinese, si sono costituiti nel Consorzio Delicious Cortina.
“Tutto questo parte da alcuni denominatori comuni – spiega Illing- come l’amore per la montagna, l’orgoglio per la propria storia, la sfida continua per la qualità del servizio, il desiderio di intraprendere azioni per la conservazione del patrimonio storico e naturale di un territorio unico come è il nostro”.
L’area del Consorzio Cortina Delicious è posta tra Cortina d’Ampezzo, la Val Badia, Arabba, l’area del Civetta e include parecchi attori del panorama turistico, fra passi come Falzarego (2100 m) e Giau (2.236 m), vette come Lagazuoi, con le sale espositive dell’ Expo Dolomiti, Sasso di Stria, Tofana di Rozes, Averau, 5 Torri, Nuvolau, Croda da Lago, 10 rifugi alpini di cui 3 con più di 100 anni di storia, 3 alberghi (compreso l’hotel Al Sasso di Stria) e altrettanti ristoranti, 5 impianti a fune in 2 aree sciabili, la storica palestra di roccia delle 5 Torri, il gruppo Guide Alpine Cortina e lo Sport Rental Pocol.
Ma soprattutto il più esteso museo all’aperto della Grande Guerra, su quei monti che oggi sono meta di sport e attività all’aria aperta ma, solo un secolo fa, sono stati teatro di una terribile guerra di trincea.
Scopriamo l’altra realtà di Cortina, quella meno nota e mondana, legata al territorio. “I rifugi alpini sono una delle componenti fondamentali del nostro consorzio – prosegue Illing – perché uniscono la magia di un panorama unico alla capacità di offrire un’ospitalità declinata soprattutto nell’arte gastronomica con cucina locale magari arricchita, ma sempre caratterizzata da un’assoluta qualità”.
Esperienza fra le montagne dalla bellezza planetaria

Esperienze, più che luoghi, che naturalmente vanno vissute appieno: ecco cosa propone il Delicious Cortina. Non c’è un ordine da cui iniziare, ma è tutto ugualmente unico.
Al rifugio Averau, Sandro Siorpaes vi aspetta per farvi gustare le “Cene al chiaro di luna” (solo l’inverno): ammirare cieli stellati d’alta quota, certificate da Astronomitaly fra “I cieli più belli d’Italia”, dove osservare le stelle nel nostro paese, illustrate da veri astronomi, cosa che si può fare anche l’estate, ma senza la cena.
“Ben 40 posti letto completano la nostra offerta – spiega “Sandrone” – un’ospitalità che si perde nel tempo, in famiglia, guide alpine che si rifanno al nostro avo Santo Siorpaes. Ci piace viziare i nostri ospiti con delicati “Cappelli dell’Alpino”, i “Cialsons” e l’aromatico timballo di fagiano e broccoli, alcune delle delizie nate dall’ispirazione della tradizione ampezzana che mi piace ripercorrere unita a quella friulana di Paola. Il tutto condito dalla carta dei vini di Matteo, con 170 etichette”.
Il rifugio si trova proprio sulle piste ed è facilmente raggiungibile a piedi, con gli sci o con la seggiovia dal Giau, al centro di molte escursioni e itinerari sciistici, è una tappa ambita lungo l‘Alta Via n.1 delle Dolomiti. Un vero e proprio gioiello è la grande terrazza con l’incredibile vista sul Civetta e sulla Marmolada. Non è un caso che il Sunday Times abbia inserito il rifugio fra i 10 migliori ristoranti di montagna delle Alpi.
Per arrivare all’Averau si usa la seggiovia “5 Torri” alla base sella quale sorge la baita Bai De Dones, lungo il percorso del Giro della Grande Guerra. In estate è punto di partenza e di arrivo di molte escursioni, compresa la visita alle trincee e alle postazioni del museo all’aperto della Prima Guerra Mondiale.
“È un nostro preciso dovere – afferma Marco Zardini, gestore del rifugio e presidente degli impianti di risalita cortinesi – mantenere vivo questo ricordo, per un monito e una conservazione della memoria. Qui cerchiamo di curare la gastronomia differenziando le stagioni. Inverno selvaggina: cinghiale, cervo, capriolo e lepre, con pasta fatta in casa o con polenta e funghi di bosco. E poi la tradizione come i piatti locali ampezzani, casunziei rossi di barbabietole o verdi di spinaci e ricotta, a cura di nonna Ada”.
Zardini è un punto di riferimento per il turismo cortinese, sia come anfitrione che come attento gestore della parte impiantistica, fulcro delle attività estive ed invernali di tutto il comprensorio. Curiosa la provenienza del nome: significa “il bagno delle donne”, dal romantico laghetto omonimo sul quale aleggia un leggenda che narra che lo specchio d’acqua fosse abitato dalle misteriose Anguànes, creature dal piede di capra, serve del dio Silvano.
In alta montagna

A 2.255 metri, i tramonti sono unici. È qui che la famiglia Lorenzi gestisce il rifugio Scoiattoli. Un luogo dove alba e tramonto esaltano al massimo il fascino dei ”Monti Pallidi”, altro nome delle Dolomiti.
A costruire la struttura, nel 1969, fu la guida alpina Lorenzo Lorenzi. Il rifugio venne edificato sulle piste, nelle immediate vicinanze del Museo della Grande Guerra, su cui si possono percorrere le trincee e le postazioni restaurate.
La cucina si basa sulla tradizione ampezzana, rivisitata con fantasia. Su prenotazione viene preparato lo speck in crosta. Una particolarità che offre la struttura è la vasca a botte in legno di abete, per bagni caldi all’aperto, in ogni stagione.
Un must per chi transita con qualsiasi mezzo (sci, moto, auto, bici, a piedi…) per il Passo Giau e vuole vivere la montagna è il Rifugio Fedare. Lo scenario, che parte dalla terrazza sospesa sulla valle del rio Codalonga è sovrastata dalla parete nord del Civetta. È qui che Ivan ha il suo regno in cucina, ma da esperto dei luoghi può raccontarvi, dopo esservi rifocillati a dovere, i percorsi in mbk, o le escursioni lungo i musei all’aperto o nei luoghi dove visse l’uomo di Mondeval, oltre 7mila anni fa.
Un luogo perfetto per chi vuole pace ad alta quota, ammirando tramonti fiammeggianti e cieli stellati, magari assaporando piatti tradizionali della montagna dolomitica fra cui spicca il “tirkle”.
Non tutti i rifugi sorgono sulle piste, in estate passeggiate e sentieri unici, nello scenario incantato di Delicious Cortina. Il rifugio Malga Peziè de Parù si trova a circa cinque chilometri dal centro di Cortina in mezzo ad un ampio pascolo, circondato da montagne famose in tutto il mondo: Tofana, 5 Torri, Antelao, Sorapis e Cristallo.
“È una ex casa di pastori che gestiamo da 15 anni, al centro di una fitta rete di sentieri – racconta Fabiano Guerrini, padovano che lo anima con maestria anni con la moglie Lorena – e ci piace proporre una cucina particolare ancorata alle ricette originali della montagna: casunziei, canederli e zuppa d’orzo secondo la più rigorosa tradizione locale. Ma credo che la parte finale del pasto sia un “addendum” di grande appeal. Vedo che sono molto apprezzate le grappe allo zenzero, al cumino, ai mirtilli e alle erbe selvatiche di montagna“.
Luoghi incantati dove rilassarsi

Da qui, con una bella passeggiata a piedi di 40 minuti si arriva al Lago d’Ajal, dove il rifugio è stato oggetto di una completa ristrutturazione. Le acque dell’omonimo laghetto, in inverno, diventano pista da curling, passione del padre di Alberto, olimpionico a Torino 2006.
L’ampia terrazza permette di assaporare i piatti della tradizione direttamente sul lago, avvolti dalle Dolomiti Ampezzane mentre le 2 suite con vista lago consentono di vivere un’esperienza avvolgente in un vero e proprio Eden naturale.
Immersa nella natura con vista su Cortina è anche Baita Resch, a Son dei Prade. Da qui si può partire per scoprire il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo a piedi, con le ciaspe e in mountain bike. La famiglia Resch vanta decenni d’esperienza nell’ospitalità procurando una miscela di ambiente informale e atmosfera genuina, con gentilezza e cordialità il tutto perfettamente combinato con la professionalità acquisita sul campo.
La cucina propone primi piatti rigorosamente fatti in casa della tradizione di montagna e selvaggina da abbinare ad una cantina selezionata. Le proposte, che variano con il mutare delle stagioni, prediligono ingredienti a km zero e produttori locali. Fiore all’occhiello gli indimenticabili dolci di Ivan Resch, pasticcere di professione ed oste per vocazione.
Si rifà alle tradizioni della famiglia Pompanin il Rifugio Lagazuoi, la cui famosa terrazza si affaccia sulle vette dolomitiche, menzionata su diverse riviste di viaggi. Situato alla sommità del Lagazuoi, è facilmente raggiungibile a piedi o con la funivia e rappresenta un’ottima base per visitare gallerie, trincee e postazioni restaurate del museo all’aperto della Grande Guerra, con servizio di pernottamento, bar, ristorante con cucina tipica.
Natura, sport, storia

Anche l’ospitalità di “Cortina fuori Cortina” è “delicious”. Poco sotto il Falzarego, verso Arabba si trova l’hotel Al Sasso di Stria, il sasso della strega, punto di snodo fra tre delle più suggestive località Dolomitiche: Alta Badia, Arabba e Cortina, a 2 km da Passo Falzarego, lungo la Grande Strada delle Dolomiti SS 48.
È il luogo ideale per soggiorni di piccoli e grandi gruppi, vacanze in famiglia o come tappa di passaggio per motociclisti, ciclisti, alpinisti e per tutti gli amanti dell’alta montagna sia in estate che in inverno.
L’hotel è composto da 3 plessi: la struttura principale, una dependance collegata ai servizi dell’hotel e una casa in autogestione. Il vero punto di forza è la vicinanza alle numerose attrattive naturali, storiche e sportive presenti sul territorio cortinese.
Da non perdere, infatti, la possibilità di visitare il Castello di Andraz, una delle roccaforti più antiche delle Dolomiti, e il Sacrario Militare di Pian di Salesei. Ottima base per raggiungere la partenza delle escursioni e ferrate nella Cortina Delicious tra i passi Giau e Falzarego oltre che le palestre di roccia. La proposta culinaria del ristorante dell’hotel spazia dalla rinomata cucina bolognese a quella italiana e internazionale. Imperdibili le lasagne, i cappelletti al pomodoro e parmigiano e la gramigna al ragù di salsiccia.
Più vicino al “centro mondano” l’hotel Villa Argentina, tra Cortina e i passi. È il gioiello della famiglia Gillarduzzi che, con coraggio, iniziò l’avventura come albergatori quando il turismo qui era ancora agli albori: una piccola locanda ai primi del ‘900 che accoglieva i primi turisti in transito sulla Strada delle Dolomiti. Sfogliando gli album di cartoline e le foto d’epoca si rimane stupiti da quanti personaggi abbiano soggiornato nelle stanze dell’albergo.
L’hotel è un vero paradiso per gli sportivi, per le famiglie con bimbi al seguito e per chi cerca pace e tranquillità, pur nella mondanità di Cortina, grazie al punto forza, la sua posizione: collocato direttamente sulle piste e dotato di un noleggio sci che ha attrezzi per ogni sport montano. Circondato da prati e boschi, è punto di partenza per numerose escursioni nel Parco delle Dolomiti d’Ampezzo e nell’area Lagazuoi 5 Torri.
Insomma una Cortina “deliziosa” che mostra un aspetto della montagna ampezzana più radicato nelle tradizioni. Si avvicina l’estate e da giugno le montagne si riempiranno di bikers e camminatori. Ma non dimentichiamo l’inverno con il Super8 ski tour che grazie a piste, impianti e un servizio di navette consente di sciare per oltre tre ore utilizzando 16 km di piste, tra le cime più famose, circuito che propone anche un tratto trainati da cavalli. Il tutto per un soggiorno davvero…”delizioso”!
Testo di Massimo Terracina|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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