Spoleto-Norcia, pedalando lungo l’antica ferrovia

Il tempo passa ma non tutto si perde per sempre. Un esempio di ciò è la Spoleto-Norcia, piccola ferrovia dismessa trasformata in un percorso cicloturistico incantevole. Una via lungo la quale pedalare e andare alla scoperta del territorio.

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Vecchia Ferrovia Ponte di Cortaccione @Fabrizio Belia

C’era una volta una piccola ferrovia regionale, la Spoleto-Norcia. Una di quelle antiche strade ferrate, a scartamento ridotto, che collegava le due località con un’opera ingegneristica capace di dar vita a viadotti e gallerie elicoidali, per superare importanti dislivelli.

Pensata sin dal 19011, fu inaugurata il 1° novembre 1926, con un’opera ingegneristica incredibile, che per oltre 41 anni ha collegato le due località. Poi, il 1° luglio 1968, cessò di esistere.

Fu smantellata. Gli abitanti dell’area fecero proprie traversine e binari, ed oggi restano le opere murarie come gallerie e viadotti dalla vista sulle meravigliose colline umbre.

La ferrovia tra passato e presente

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Spoleto Norcia, il Ponte di Castel San Felice Valnerina @Fabrizio Belia

Per le sue caratteristiche plano-altimetriche la si può definire una ferrovia alpina, 51 chilometri lungo i quali vennero costruite ben 19 gallerie, con quella di valico a Caprareccia di quasi 2 chilometri, oltre a  24 ponti e viadotti avveniristici e di grande pregio architettonico, con vari tratti di linea in salita elicoidale, simili a quelli che si trovano spesso nelle ferrovie svizzere, e pendenze fino al 45 per mille nel tratto tra Spoleto e la valle del fiume Nera.

Per queste ragioni era chiamata anche il Gottardo dell’Umbria. Oggi il “fu tracciato” ferroviario è un itinerario ciclistico fra quelli ricavati dalle vecchie ferrovie regionali, e rappresenta un appuntamento importantissimo per i cicloturisti nazionali durante tutto l’anno ma soprattutto in occasione della Spoleto-Norcia.

Il cicloturismo si sta diffondendo sempre più – ci racconta nel talk show organizzato per l’evento che stiamo per narrare, Ludovica Casellati, giornalista esperta sull’argomento, ideatrice dei Luxury Bike Hotels, degli Urban Awards, dell’Oscar Italiano del Cicloturismo (vinto nella prima edizione del 2015 proprio dalla SpoletoNorcia)- Grazie all’avvento delle bici a pedalata assistita si sono avvicinati a questo modo di muoversi in tantissimi e sempre più peso assume questa modalità “dolce e sostenibile” nella promozione dei territori”.

La competizione

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Spoleto Norcia, la gara ciclistica

Lo testimonia il successo della gara sia competitiva che amatoriale, con ben 5 differenti itinerari disegnati per ogni categoria di “pedalatore”.

“Abbiamo dato vita alla IX edizione di questo evento nato dalla passione di alcuni cicloamatori spoletini – spiega il patron della manifestazione Luca Minestriniproponendo la SN cup, dedicata a mtbiker estremi, 65 km con 1750 metri di dislivello, il percorso Classic 45 km e 1,2 di dislivello, il nuovo Classic + per 65 km e 1.75 di salita, Hard per i più allenati da 85 km e 2.2 di dislivello e il Family da fare in famiglia con 10 km e 300 mt di dislivello. 1500 atleti iscritti nelle varie categorie, hanno decretato anche quest’anno il successo“.

Il successo della manifestazione

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Il Talk show pre gara è una parte importante dell’evento

Il territorio, come è stato testimoniato da diversi ospiti intervenuti, ha reagito bene alla manifestazione costantemente in crescita. Il talk show a corollario dell’evento ha visto ospiti di grande levatura come Andrea Lo Cicero, “il Barone”, pilone dell’Italrugby team del 6 nazioni, 103 presenze in azzurro fra coppa del Mondo e Six Nations, ora chef ed imprenditore nell’agricolutura, Pippo Pozzato, ex ciclista professionista di livello, che ha pedalato con gli appassionati e portato la propria esperienza, Marino Bartoletti, giornalista sportivo fra i più attenti, che ha affabulato i presenti con aneddoti sportivi delle due ruote … così toccanti da far venire i brividi.

Ma anche le testimonianze di chi agevola l’inclusività della bici con mezzi particolari, studiati per chi non può più pedalare autonomamente, Remoove e grande partecipazione del territorio, capeggiato dalla vicinanza di una azienda olearia come la Pietro Coricelli, che ha allietato tutti i presenti con l’aperibike e un sostegno più che concreto riassunto nelle parole di Chiara Coricelli, squisita ospite di una serata all’insegna dell’ottima cucina e del buon gusto.

“Un’azienda locale deve farsi carico di aiutare le iniziative che portano alla ribalta le bellezze del territorio in cui opera. E questo invito di Luca Minestrini lo abbiamo accolto con piacere ed entusiasmo“.

Il territorio

Un bel modo di conoscere i dintorni, quello di pedalare, e di dare un sostegno al sistema turistico che se replicato, nei modelli di successo come questo, può aprire nuove opportunità e uno sfruttamento delle destinaizoni molto più ad ampio raggio.

Ne è un esempio un libro presentato da Sebastiano Venneri, “Appennino Bike Tour”3100 km di pedalate facili lungo stradine secondarie” nel quale il dirigente di Legambiente ha percorso 3100 chilometri dalla Liguria alla Sicilia, toccando in 44 tappe 300 comuni e 56 fra parchi e aree protette.

Una avventura lungo un itinerario che si snoda attraverso meravigliosi borghi che si trovano al di fuori dei circuiti turistici più frequentati e invita il cicloturista ad immergersi nella natura e nel paesaggio.

E, alla fine di tutto, la cosa più illuminante in un week end del genere è toccare con mano quello che la bicicletta fa riscoprire: il sorriso, la felicità della socialità sportiva anche non agonistica, la condivisione della fatica e la meraviglia del territorio che si può esplorare in maniera unica, supportata dall’entusiasmo dei volontari che non hanno fatto mancare nulla, ma proprio nulla di quanto di meglio un “caldo benvenuto” possa offrire.

I tesori

È così che si scopre che vicino a Spoleto la coltivazione dello zafferano porta a “Zafferano e dintorni”. Si tratta di un’affermata azienda a conduzione familiare che produce, tra i tanti prodotti, zafferano, ortaggi ed olio.

A scoprire  che esistono ristoranti superlativi che mescolano tartufo, zafferano e prelibatezze indescrivibili, come al Casaletto a Borgo Cerreto, o il ristorante dell’albergo diffuso, Torre del Nera di Scheggino, dove pare il tempo si sia fermato al tempo del borgo diffuso.

L’impegno delle amministrazioni comunali

E, incredibilmente, anche l’amministrazione dei cinque comuni toccati dal suggestivo itinerario ha fatto quadrato. L’assessore al Turismo del Comune di Spoleto, Giovanni Paroli, ha pedalato con lena assieme a Filippo Pozzato e Marco Coricelli, direttore commerciale dell’Oleificio di famiglia così vicino alla manifestazione.

E poi una grande mano l’hanno data i sindaci di Scheggino, Fabio Dottori, di Vallo di Nera, Agnese Benedetti, di Sant’Anatolia di Narco, Tullio Fibraroli, di Cerreto di Spoleto, Giandomenico Montesi e di Spoleto Andrea Sisti: chi sul circuito a fare assistenza, chi in varie fasi di una manifestazione ben riuscita.

Una festa che, superata brillantemente la pandemia, con il prologo neonato della “SpoletoNorcia gravel”, tenutasi in giugno, si ripresenterà l’anno prossimo per la importantissima X edizione.

Avevano ragione i “ladri di biciclette” …“sotto questo sole è bello pedalare, sì ma c’è da sudare, sotto questo sole, rossi col fiatone e neanche da bere”!! Ma sempre sorridendo felici e partecipi.

Testo di Massimo Terracina|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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