Affacciata sullo Ionio e sul Tirreno, la Basilicata è natura selvaggia e borghi remoti che profumano di storia. Visitabile tutto l’anno offre un’infinità di paesaggi che esaltano il piacere della scoperta. Borghi conosciuti e da scoprire, cui si aggiunge una natura selvaggia e tante attrazioni che toccano cielo e terra. Per un viaggio che suscita infiniti ricordi e sensazioni.
Testo di Giovanna Bazzanella foto di Pierluigi Orler

Una favolosa avventura “coast to coast” dallo Ionio al Tirreno, tra parchi naturali, cultura, avventura e tanta natura. E non potrebbe esserci introduzione più adatta per descrivere un’esperienza di viaggio compiuta in una regione poco conosciuta ma, allo stesso tempo ricca di suggestioni: la Basilicata.
Un territorio antico, che tra svariate dominazioni, dai Longobardi ai Saraceni, dai Bizantini ai Normanni, ha subito lo smembramento dei sui antichi confini Lucani per acquisire la fisionomia che oggi appartiene a questa splendida regione. Si parte!
WWF Policoro Herakleia, scrigno di biodiversità

L’avventura ha inizio nella cittadina di Policoro, più precisamente nell’oasi WWF Policoro Herakleia.
Riserva Regionale Bosco Pantano, è un luogo dove flora e fauna hanno riconquistato il proprio spazio, grazie anche all’intervento dell’uomo. Se di solito siamo noi umani la causa della distruzione di molti habitat, qui a Policoro la situazione cambia.
La riserva è l’emblema di come una corretta sensibilizzazione ambientale possa far germogliare nelle persone il desiderio di tutelare l’ambiente che le ospita.
L’oasi WWF Policoro Herakleia è infatti un’area unica che si estende da Metaponto, a nord, al confine con la Puglia, fino a Nova Siri, ultimo lembo della Basilicata prima della Calabria. Si tratta di 35 km di costa incontaminata fatta di lunghe spiagge, bordate da dune sabbiose sulle quali proliferano macchia mediterranea e splendidi gigli marini affacciate su di uno dei mari più belli e puliti d’Italia (5 bandiere blu nel 2021).
L’entroterra, invece, è un susseguirsi di bacini idrici e paludi che diventano punti di abbeveraggio preziosi per gli stormi migratori. Il bosco igrofilo e una fitta foresta planiziaria con piante secolari e latifoglie sono casa di numerose specie animali: tra queste ci sono i 150 tipi di uccelli, lupi, volpi, istrici, cinghiali e duemila coleotteri.
In questa riserva un team guidato da Antonio Colucci accoglie e sensibilizza più di 20mila visitatori all’anno. I campi estivi dedicati alle famiglie aprono le porte di un centro di studio, recupero e protezione di svariate specie animali. Fra queste troviamo la Caretta Caretta, una tartaruga marina che depone le uova sugli arenili circostanti.
Questa specie può contare non solo di cure mediche specializzate ma anche su un habitat perfetto per la ovo-deposizione e la riproduzione. Il lavoro di esperti e volontari è di tipo inclusivo:oltre al recupero, alla cura e alla reintegrazione, ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni, i pescatori e la popolazione alla salvaguardia dell’ambiente marino.
Matera, la città dei Sassi

Poco più di 68 km di strada scorrono veloci tra mare, collina e siti archeologici. Lungo il tragitto sono tanti i luoghi che si possono visitare: le tavole palatine del Metapontino o i paesaggi argillosi e lunari dei Calanchi Lucani, in prossimità di Aliano. Proseguendo in direzione del parco della Murgia si arriva a Matera.
Il parco, istituito nel 1990 col nome di Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, è un luogo fatto di rupi, valloni e grotte -utilizzate dall’uomo fin dalla preistoria- e offre non solo uno dei paesaggi rupestri più spettacoli d’Italia ma anche un bel vedere unico sulla città.
Entrati a Matera l’unica cosa che rimane da fare è quella di perdersi tra stradine bianche e bruciate dal sole.
Pietrapertosa, il borgo-presepe

Lasciata la città di Matera, in poco più di un’ora di strada si raggiunge Pietrapertosa: incastonata tra le rocce delle Dolomiti Lucane, questo borgo ricorda un presepe. Un luogo di pace e beatitudine dove il tempo sembra essersi fermato a secoli fa.
Una caratteristica che, in particolare, riguarda la parte più antica, situata alle pendici del Castello Normanno-Svevo che conserva il nome saraceno di “Arabata”.
Sviluppata su di un sistema urbano ad asse verticale, tra strade strette e vicoli ciechi, puntellati da antichi portali, Pietrapertosa è un luogo dove cristianesimo e oriente si mescolano.
Il fascino del Parco di Gallipoli Cognato

Qui il magnetismo della natura si sente in ogni anfratto: siamo nel cuore del Parco di Gallipoli Cognato, un’area verde che si estende per oltre 27mila ettari.
Attrezzato per escursioni, orienteering e viste guidate con l’e-bike, quest’area è meta per gli appassionati di bouldering, grazie alla qualità della roccia e alla grande varietà di passaggi arrampicabili.
Il parco è anche punto di richiamo per chi desidera provare l’ebbrezza del volo. Sospeso sopra un magnifico paesaggio ecco il “volo dell’angelo”, una delle attrazioni più note della Regione: un salto nel vuoto che permette di librarsi sopra le vette delle Dolomiti Lucane, ammirando la vallata a una velocità di oltre 120 Km/h su uno strapiombo di circa 800 metri.
Il paese dei due parchi

L’avventura prosegue in direzione del paese dei due parchi. Lungo il tragitto è d’obbligo una sosta a Guardia Perticara: un nugolo di case in pietra grigia su di un’altura dove il silenzio impera. Poi di nuovo in marcia verso quello che viene definito il “Cuore Verde”della Basilicata, grazie ai suoi 260.000 ettari di natura incontaminata.
Qui sorge Castel Saraceno, borgo a forma di cuore, dove ci aspettano l’attraversata del ponte tibetano più lungo d’Europa (586 metri) e i 1160 gradini che collegano il parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese al Parco Nazionale del Pollino.
Il viaggio continua verso Latronico e il Pollino dove, tra pini loricati e paesaggi mozzafiato incappiamo in nuovi concetti di arte contemporanea. Tra questi vi è una giostra, la RB Ride, realizzata dall’artista Carsten Holler nel cuore del Parco Nazionale del Pollino a San Severino Lucano, a 1125metri di altezza. Un’opera capace di favorire l’incontro tra l’uomo e la natura in un dialogo costante e senza tempo, tra antico e contemporaneo.
L’installazione, voluta e curata dall’associazione ArtePollino, racchiude un profondo significato di resilienza, ribaltando la narrazione di questi luoghi colpiti dal fenomeno dello spopolamento.
Navigar silenzioso tra spiagge segrete

Infine si raggiunge Maratea, la perla del Tirreno,: un luogo caratterizzato da una natura selvaggia, con tratti di costa verde smeraldo e aria che profuma di finocchio selvatico. La toponomastica conta trentuno spiagge e su sette di queste sventola la Bandiera Blu.
La costa è trapuntata di grotte e anfratti che si palesano solo virando tra pareti a strapiombo sull’acqua e scogli che affiorano come coccodrilli, in prossimità di approdi dove arrivano solo i kayak.
Orientando la prua a nord si raggiungono insenature, grotte e fondali che, come musei, offrono il piacere di un mondo segreto e sommerso, fatto di ancore e anfore provenienti dalle antiche galee che sostavano qui per fare il garum, la salsa di pesce dell’antica Roma. Sapore di antico per un’avventura che va al di là del tempo.
Infoutili
Informazioni: Tutte le informazioni necessarie per pianificare una vacanza si trovano sul sito della Basilicata Turistica.
Come arrivare:
In aereo: gli aeroporti internazionali più vicini sono: Bari Palese, ideale per l’area della costa Jonica e la provincia di Matera.
Napoli Capodichino, preferito per la costa di Maratea e la provincia di Potenza. Oppure anche Lamezia Terme, per raggiungere il Parco Nazionale del Pollino.
In treno: Trenitalia e FAL collegano ogni giorno Potenza e Matera con Bari, Foggia, Napoli e Salerno raggiungendo la destinazione finale con un sistema integrato treno-autobus.
In autobus: Numerose compagnie di trasporto effettuano viaggi da e per la Basilicata dal Nord Italia e da diversi paesi esteri.
In auto: In auto, la Basilicata si raggiunge da Nord seguendo la costa adriatica, lungo la A14 Bologna-Taranto e dal versante tirrenico, percorrendo l’A2 Autostrada del Mediterraneo.
Quando andare: La Basilicata è visitabile tutto l’anno. Il clima infatti cambia da una zona all’altra: l’interno è caratterizzato da temperature continentali e il momento migliore per visitarlo è la primavera. Le coste sul versante ionico e su quello tirrenico, invece, sono mitigate tutto l’anno dalla presenza del mare.
Le zone di Matera e del Vulture sono una via di mezzo tra questi due estremi climatici, quindi ogni mese dell’anno che scandisce l’alternarsi delle stagioni offre scenari diversi di cui godere. C’è sempre un buon momento per recarsi in Basilicata.
Dove dormire:
Policoro – Hotel Centro Turistico Akiris, Nova Siri. Incastonato tra il mare e ampi spazi verdi incontaminati, è un punto strategico per effettuare escursioni in quest’ultimo lembo di Basilicata.
Pietrapertosa – Residenza Sant’Angelo. Rinnovata da poco e a conduzione famigliare questa residenza è accogliente, spaziosa, dotata di tutti i comfort e a pochi passi dal centro storico. Fabio Colucci (giovane e intraprendente imprenditore) accoglie personalmente gli ospiti che possono disporre di un punto di noleggio ebike. La Bike House custodita al piano terra della residenza consente di prenotare escursioni guidate e avventurose nei boschi.
Dove mangiare:
Pietrapertosa:Terramia Agriturismo Outdoor Farm
Ristorante Le Rocce: Qui potrete assaporare la vera cucina lucana del Sig. Giacomo Santomassimo e il suo piatto speciale che arriva dalla tradizione povera: cavatelli della domenica delle palme; cavatelli con mollica di pane raffermo, noci e polvere di peperoni cruschi.
Testo di Giovanna Bazzanella foto di Pierluigi Orler|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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