La città spagnola si è raccontata, nell’ambito del progetto “la Spagna al femminile”, con una cena a quattro mani a Casa Mazzucchelli, un ristorante alle porte di Bologna. Ospite María José Martínez titolare del ristorante Lienzo di Valencia che ha deliziato i presenti con i piatti preparati assieme alla chef di casa, Aurora Mazzucchelli
Valencia: Mercato centrale. © Ente Spagnolo del Turismo – Turespaña
La Comunità Valenciana è un’ampia regione collocata nella parte occidentale della penisola spagnola. Confina con l’Aragona a nord, Castiglia-La Mancia a ovest, Murcia a sud ovest e la Catalogna a nord est. A est invece c’è il Mediterraneo che qui chiamano Mare delle Baleari.
Il suo è un paesaggio fondamentalmente mediterraneo con vaste aree montuose, di grande valore ecologico, popolate da una flora ed una fauna uniche e tanti ulivi millenari.
La Spagna al Femminile. Le due chef protagoniste: María José Martínez e Aurora Mazzucchelli
Non mancano neppure le aree naturalistiche protette ed i parchi naturali (ben 22), che rappresentano un paradiso per gli amanti della natura. Fondamentali anche i 632 chilometri di costa con spiagge molto spesso sabbiose, un clima ottimo per tutto l’anno ed un mare su cui sventolano molte bandiere blu.
Playa de los Arenales – Alicante ©Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña
Comunità Valenciana: tracce indelebili dei tanti popoli che sono passati
Nel corso dei secoli da questa terra sono passati tanti popoli che hanno lasciato tracce indelebili in termini di cultura, tradizioni e costumi. La Regione Valenciana vanta quindi un patrimonio culturale vasto e diversificato che parla di un passato affascinante .
Molti i paesini pittoreschi che meritano sicuramente una visita e tanti borghi storici, come Forcall e Segorbe, dove le tradizioni secolari sono ancora molto vive.
La cucina: importante biglietto da visita del territorio
Parte integrante di questo paradiso è la cucina che propone un’incredibile varietà di piatti, caratterizzati da una attenzione, quasi maniacale, per le materie prime e da un importante utilizzo di riso accompagnato da ingredienti naturali.
Infatti quella valenciana viene definita come una delle cucine più salutari del mondo, e il migliore esempio di Dieta Mediterranea. Simbolo di questo regime alimentare, nell’entroterra vi sono ampi spazi dedicati alle Huertas, cioè gli agli orti valenciani un quadro unico dove si coltivano agrumi, ortaggi e verdure.
Valencia è una città di respiro internazionale con tante cose da vedere. Foto: © Ente Spagnolo del Turismo – Turespaña
Valencia: una città che non delude mai
Il capoluogo della regione è Valencia, una di quelle destinazioni che non delude mai. È una città di respiro internazionale, che quest’anno è Capitale del Design e tra due anni diventerà Capitale Verde Europea. E’ anche diventata una meta di riferimento per la gastonomia a livello mondiale: nel 2023 ospiterà la Galà di presentazione di “The World’s 50 Best Restaurants”.
Si trova sulla costa di Levante, proprio di fronte ad Ibiza e premia ogni visitatore con 300 giorni di sole l’anno ed una temperatura media annuale che sfiora i 20°C.
La posizione geografica la rende un ottimo punto di partenza per visitare tutta la Spagna. Infatti è a solo un’ora e mezza di treno da Madrid, a tre ore di macchina da Barcellona e prevede partenze giornaliere per Ibiza e le isole Baleari.
È anche una mecca per gli amanti del turismo slow e merita di essere visitata con calma per scoprire ed ammirarne il vasto patrimonio storico artistico, godere del suo clima e delle sue vaste spiagge a soli quindici minuti dal centro e gustarne l’interessante gastronomia.
Valencia: la Città delle Arti e della Scienza. ©Ente Spagnolo del Turismo – Turespaña
Valencia: tante le cose da vedere
Infatti il capoluogo della Comunità Valenciana presenta un vasto patrimonio storico-artistico, che comprende la Cattedrale con la Cappella del Santo Calice, il Miguelete fra i monumenti più caratteristici della città che si trova a fianco alla porta principale della Cattedrale e la Borsa della Seta, uno degli edifici più belli della città, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità con l’idilliaco Cortile degli Aranci.
Tappa anche al Mercato Centrale, il principale mercato di prodotti freschi d’Europa. Un po’ più lontano dal centro si può ammirare il volto più moderno di Valencia: la Città delle Arti e delle Scienze. Realizzata da Santiago Calatrava e Félix Candela, è diventata un vero e proprio simbolo con proposte come l’Oceanogràfic, il più grande acquario d’Europa. Nelle vicinanze di Valencia merita una visita anche i comuni di Cullera, Gandía, Requena, Sagunto e Xátiva.
Uno dei piatti del Ristorante Lienzo di Valencia
Gastronomia d’autore: per stimolare tutti i sensi
Valencia, culla della paella, propone anche una ottima cucina d’autore. Qui si cucina il riso come in nessun’altra parte del mondo e si preparano le tapas più autentiche.
Alcuni assaggi di questa interessante cucina sono stati forniti in una cena a quattro mani che si è svolta a Casa Mazzucchelli, un ristorante di Sasso Marconi, un comune alle porte di Bologna. Ai fornelli due chef d’eccezione María José Martínez e Aurora Mazzucchelli.
L’evento, parte sostanziale del progetto “La Spagna al Femminile” promosso dall’Ente del Turismo Spagnolo, ha celebrato l’incontro tra l’Emilia Romagna e la regione di Valencia tramite Maria Josè ed Aurora ambasciatrici gastronomiche dei propri territori.
Aurora Mazzucchelli (sx) e María José Martínez
La prima è la titolare del ristorante Lienzo che si trova nel cuore di Valencia, là dove il fiume Turia incontra il Mediteranneo. All’interno di un elegante edificio dal gusto minimalista affacciato su Plaza Tetuán, María José crea piatti tipici della cucina mediterranea con un tocco di modernità e creatività, che le hanno permesso di conquistare nel 2021 una stella Michelin ed essere una delle migliori chef spagnole.
Una sala del Ristorante Lienzo di Valencia
La sua è una cucina fresca, irriverente e stagionale; si basa su sapori tradizionali combinati con tecniche ed elaborazioni moderne; protagonisti i prodotti biologici del territorio.
María José Martínez e il progetto valenciano di apicoltura urbana
La particolarità del ristorante Lienzo è il tema attorno al quale gira l’idea della sua cucina: l’apicoltura. Inftti la chef promuove un progetto di sensibilizzazione e recupero della flora mellifera urbana in collaborazione con AVAU, l’associazione valenciana di apicoltura urbana, che gestisce diversi alveari nel quartiere di El Cabanyal.
Viene prodotto miele con intense note di rosmarino e fiori d’arancio e non solo; la cera d’api è utilizzata per cuocere i gamberetti e il polline insieme a un riso stracotto.
Aurora Mazzucchelli con il fratello Massimo
Aurora Mazzucchelli e la sua cucina gourmet
La seconda, cioè Aurora Mazzucchelli, è al timone della cucina di “Casa Mazzucchelli” che gestisce con il fratello Massimo che si occupa dell’accoglienza e della selezionata cantina.
Un ristorante contemporaneo ed elegante dove la cucina gourmet si fonde con l’arte bianca e il mondo dei panificati.
Aurora è una chef tenace e creativa che ama sperimentare per studiare ed armonizzare gli ingredienti e le materie prime per poi usarli come espressione di se stessa e della sua idea di cucina. Grazie all’esperienza pluriennale, in primis nella ristorazione dove è nata e cresciuta, nella pasticceria e nella panificazione poi, riesce a trasmettere un’anima creativa e anticonvenzionale, con l’obiettivo di offrire con gioia e passione, esperienze sensoriali uniche ai suoi ospiti.
Aurora Mazzucchelli nell’orto attiguo al suo ristorante dove raccoglie le verdure che utilizza nei suoi piatti
Ha da poco ricevuto il premio “Il futuro è oggi” e “Corona Rossa Unica” da Il Golosario assieme al premio “Corona Radiosa 2023”. Le è stata riconfermata per tredici anni la stella Michelin e la Guida Identità Golose l’ha riconosciuta “Migliore Chef donna d’Italia”.
<<Il mio è un tipo di cucina in divenire – dice Aurora Mazzucchelli– una spirale aperta a tutti i chilometri del mondo, un racconto silenzioso che in sala prende vita con le parole di mio fratello Massimo>>.
Conoscere Valencia attraverso alcuni dei piatti di María José Martínez
Poi hanno parlato le portate del menu degustazione, dove erano presenti alcuni dei piatti più interessanti della cucina di María José Martínez, che hanno fatto conoscere, almeno in parte, Valencia da un punto di vista gastronomico. Pietanze che hanno sorpreso per la delicatezza e per gli accostamenti dei sapori molti dei quali inaspettati.
Azzeccati anche gli abbinamenti curati da Massimo Mazzucchelli dove erano presenti .
Il menu della serata
Benvenuto. Consomme con tortellini tradizionali; Empanadilla di gamberi bianchi della lonja di valencia curry verde e cacau del collaret; Anguilla, zucca e arropyaki; Pasta choux ripiena di paté di gallina; Cannelone di queso servilleta e miele di fiori d’arancio. In abbinamento: Cava Eterno 2016, brut nature, Chardonnay, Bodega Chozas Carrascal, Requena.
Uno dei piatti proposti: Gamberetti cucinati in cera d’api e mais piccante
Antipasti. Gamberetti cucinati in cera d’api e mais piccante (abbinamento: Flor de ahillas, blanco Merseguera. Bodega Terra D’art); Calamaro a bassa temperatura, dashi aglio e zenzero (abbinamento: Blanc de Clotás, blanco, Macabeo y Tortosí Bodega Flors IGP Castellón) Cervo marinato con salsa vermouth, settembrine fermentate, torta di pane al ginepro e mela (abbinamento Vermouth Raina)
Primi. Maccheroni al torchio con anguilla affumicata e ostriche crude (abbinamento: Whisky Isay)
Secondo. Capriolo tosco emiliano con focaccia, lardo e crema di sedano rapa (abbinamento: Frances Podere Sotto il Noce)
Pre dessert. Gelato all’aringa affumicata, rosa e maritozzo
Dessert. Miele urbano timo e limone (abbinamento: Dolçet tinto tempranillo y Garnacha Bodega Flors IGP Castellón)
Ulteriori info: www.comunitatvalenciana.com/en/home
Testo di Tiziano Argazzi. Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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