Anversa: una, dieci, cento città

Mainstream ma di culto. Alternativa però pop. Anversa, nelle Fiandre, è così. Un compendio ragionato e compatto di stili, di soluzioni architettoniche, di sperimentazioni urbanistiche, di diverse identità, una più intrigante dell’altra.

Testo di Enrico Saravalle foto di Lucio Rossi

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Uno scorcio sui tetti di Anversa, con il campanile della cattedrale sullo sfondo, ripresi dal castello Het Steen @Lucio Rossi

In città c’è di tutto: i rigori del Gotico e le eleganze compassate del Rinascimento, gli eccessi spumeggianti del Barocco e le fioriture neo-bizantine dell’Art Nouveau fino alle prove d’artista degli archistar più acclamati su piazza.

La piccola metropoli delle Fiandre

Il primo incontro con la piccola metropoli delle Fiandre è la Centraal Station, un riassunto di stili, materiali, reinvenzioni, statue gigantesche e vetrate Primo Novecento, scaloni monumentali e assemblaggi di materiali diversissimi come il marmo e la ghisa.

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Central Station, Anversa @Shutterstock

Poi ci sono i siti UNESCO (il campanile della Cattedrale, la casa-museo Plantin-Moretus, il Palazzo Comunale nella Grote Markt Plaats) e i quartieri dove ingegneri e urbanisti, architetti e land designer hanno scatenato la loro inventiva. Genialità, fantasia e immaginazione di urbanisti, architetti, ingegneri si sono scatenate.

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Il MAS – Museum aan de Stroom, o Museo sull’Acqua, nel distretto di Het Eilandje @Lucio Rossi

Nel distretto di Eilandje, affacciato sulla Schelda, per esempio, si innalza il MAS (Museum aan de Stroom): dieci piani di arenaria rossa e di cristallo ondulato che raccontano la storia della città e del suo fiume. Storia che si conclude sulla terrazza del decimo piano con la vista della città, del suo antico porto, dei suoi landmark più iconici (guglie, pinnacoli, cupole).

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La sagoma della Port House di Anversa, un nuovo landmark per la città portuale nelle Fiandre @Shutterstock

Sempre in Eilandje, Zaha Hadid ha realizzato la Port House, un’opera a metà strada tra l’azzardo di ingegneria e l’estro architettonico, simile alla carena di un veliero ricoperto da centinaia di lamine di vetro.

Centro storico o centri di interesse?

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Una delle sale interne del MoMu il Museo della Moda di Anversa, da poco riaperto dopo i lavori di restyling @Lucio Rossi

E il centro città? Non ne esiste solo uno, ma diversi, fuori dai percorsi ufficiali, raggiungibili e fruibili con camminate (o biciclettate) slow. C’è il Fashion District, per esempio, il centro della moda intorno alla Nationale straat, dove si incontrano boutique, atelier e il MoMu, il Museo della Moda, fresco di restyling e di apertura.

Altro quartiere, altro centro. E’ la volta di Het Zuid (Il Sud), costruito, alla fine dell’800, in stile Haussmann (l’urbanista che ridisegnò la pianta di Parigi all’epoca di Napoleone III) con i suoi grandi viali alberati, le planimetrie a stella, le piazze che diventano luoghi di socialità e d’incontro.

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KMSKA. Museo Reale di Belle Arti di Anversa @Lucio Rossi

E musei top come il KMSKA, il Museo delle Belle Arti, appena riaperto dopo una ristrutturazione ardita e coraggiosa che ne ha sconvolto e rivoluzionato struttura, impianto e percorso espositivo.

Pochi minuti e si passa al Nieuw Zuid (il Nuovo Sud), centro della nuova urbanizzazione di Anversa: una specie di piccola città ideale rinascimentale, progettata dalle migliori menti dell’archisystem mondiale (c’è anche un Palazzo Verde, ideato dal nostro Stefano Boeri) con soluzioni nuove, sostenibili, integrate con l’ambiente, socialmente accettabili, tra scampoli selvatici di verde.

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Il quartiere di Zurenborg, offre un vasto campionario di stili architettonici @Lucio Rossi

Per non parlare di Zurenborg, distretto residenziale primi ‘900 e centro di tutto quanto fa Liberty in città con una carrellata di eccentricità Art Nouveau che si snoda tra Waterloo Straat e Cogels-Oisley Straat.

Anversa a tavola

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Un piatto di cozze accompagnate da patatine fritte: è uno dei piatti più popolari in Belgio e quindi ad Anversa @Shutterstock

Sarà un luogo comune ma il piatto icona della città è costituito da cozze e patatine fritte. Magari accompagnate da un bel boccale di birra, la bevanda simbolo del Belgio e quindi anche delle Fiandre. “Per noi le patatine fritte non sono fast food, sono arte” dice convinto lo chef Wim Ballieu.

Ma ovviamente c’è dell’altro. Gourmet e multietnici, i ristoranti cittadini potranno stupire molti. A volte anche per il prezzo, che, per gli standard italiani, può essere piuttosto caro.

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Restaurant Fiera, Lange Nieuwstraat 14, Anversa @Lucio Rossi

Chi va ad Anversa sa che troverà una città ricca di interessanti contrasti: nello spazio di poche strade accanto alle classicissime frites si possono assaggiare ottimi Dim sum come a Hong Kong, cucina indiana vegana e giainista oppure classiche ricette kosher nei deli usciti dagli anni 60.

Poi, ovviamente, ci sono i ristoranti fine dining, dove una nuova generazione di chef belgi si sta smarcando dal passato di influenza francese per inseguire la propria identità. E, indimenticabile, anche il cioccolato: il cibo degli dei è una superstar in città e cioccolaterie artigianali si trovano in ogni angolo di Anversa.

Infoutili

Informazioni: Informazioni generali sulle Fiandre e sulla città si trovano sul sito (in italiano), completissimo di ogni informazione curiosità, dettagli sulla storia, gli hotel, i ristoranti e le attrazioni in città e dintorni.

Quando andare: Anversa è una città per tutte le stagioni: l’inverno anche se piovoso e freddo regala suggestive atmosfere nordiche. In autunno e primavera i parchi e i giardini della città si rivestono di colori insospettabili. L’estate, poi, consente di godersi la città fino a tardi, con la luce dorata di un lungo crepuscolo

Come arrivare: Dall’aeroporto di Bruxelles, grazie ai frequenti collegamenti ferroviari, si raggiunge Anversa in poco più di mezz’ora.

Dove mangiare

Ristorante Fiera: Per una serata d’atmosfera niente di meglio che scegliere Fiera, ospitato negli spazi sontuosi della vecchia Borsa, dove il menu è ispirato alle città del mondo e ai loro prodotti icona.

Ristorante RAS: Sul lungofiume, ad una manciata di minuti dalla Grote Markt, è una  terrazza spalancata sulla Schelda che regala esperienza gourmand di livello: da provare la tartare servita con maionese al tartufo o le croquette di ricercati gamberetti grigi.

Dove dormire

B&B Hotel Antwerpen Centrum: Ad un manciata di minuti dalla Stazione Centrale, per esempio, c’è il B&B Hotel Antwerpen Centrum , camere confortevoli (con kit di cortesia Nespresso), colazione a buffet e free coffee per tutta la giornata, grande roof garden panoramico affacciato su palazzi neoclassici.

Hotel Julien: Vero e proprio tempio dello stile,  l’Hotel Julien, non distante dalla Grote Markt Plaats, è un albergo di design ricavato in edifici storici, con opere di arte contemporanea alle pareti, una Spa e un breakfast golosissimo. Pare che i vip di passaggio in città non possano fare a meno di prenotare una camera al Julien.

Testo di Enrico Saravalle foto di Lucio Rossi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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