Essaouira, la città bianca con le finestre turchese, adagiata sulla costa atlantica del Marocco, è difesa dai suoi cannoni da più di trecento anni. Poche persone, pochi turisti, molto silenzio. Qui domina il sound dell’Atlantico con la sua luce radiosa e tramonti spettacolari che concludono sempre le giornate.

La Storia di Essaouira
Le cronache storiche riportano che la città venne fondata da mercanti cartaginesi nel VII secolo a.C., nello stesso luogo dove sorgeva un villaggio abitato da berberi. In breve tempo la città si trasformò in un’importante scalo commerciale sulla rotta verso il Golfo di Guinea e sotto il dominio romano la produzione di salagione e tintura a base di porpora ebbe grande sviluppo.
Dopo la conquista araba, ritrovò un nuovo slancio grazie ai marinai portoghesi che la battezzarono Mogador (piccola fortezza). Grazie alla presenza europea, in città prese a formarsi una nutrita comunità ebraica, particolarmente attiva nel campo commerciale e dell’oreficeria, tanto che agli inizi del XX secolo, rappresentavano la maggioranza della popolazione.

Nella seconda metà del XVIII secolo il sultano Muhammad III del Marocco decise di rendere Essaouira una base navale fortificata. Fu così che, grazie all’intervento di un architetto militare francese, l’impianto urbanistico della vecchia Mogador venne modificato, creando una città moderna di stampo europeo.
L’asse principale divenne il largo viale centrale porticato e l’intero abitato venne racchiuso all’interno di un poderoso sistema di mura, la Skala de la Kasbah, difesa da cannoni rivolti verso l’oceano, un’immagine iconica che resiste ancora oggi. È proprio grazie al suo disegno urbanistico moderno e razionale che si deve il suo nome attuale: Essaouira, la ben disegnata.
Fino alla prima metà del XIX secolo Essaouira vide crescere sempre più la sua importanza e la città godette di un periodo di formidabile prosperità; soprattutto grazie al suo porto, unico scalo marocchino aperto al commercio estero, dove venivano imbarcate le merci giunte in città attraverso le vie carovaniere.
Ma il declino di Essaouira divenne rapido con l’instaurazione del Protettorato francese sul Marocco nel 1912, inoltre con lo sviluppo dei porti di Casablanca, Tangeri e Agadir, più grandi e attrezzati per navi di maggiore tonnellaggio.
La città è rapidamente risorta negli ultimi cinquant’anni, grazie al turismo e alla sua vocazione culturale e musicale. I grandi e lussuosi alberghi sono fuori la cinta delle mura e, con i loro campi da golf, quasi donano ulteriore eleganza alla città, ma una certa aria fricchettona è sempre presente.

Dalla metà degli anni ’60 è diventata luogo d’incontro della comunità hippy e di importanti musicisti come Jimi Hendrix (c’è ancora il bar dove il chitarrista americano faceva colazione), Frank Zappa, Bob Marley, Cat Steven, Paul Simon, tutti attratti dalla tradizione musicale del gnawa, musica introdotta in Marocco dagli schiavi neri, di cui ogni anno a di giugno si organizza un festival internazionale.
Cosa vedere a Essaouira

La cosa più caratteristica della città è proprio il grande bastione a protezione dell’abitato, le sue imponenti mura di fronte all’oceano, dove nel 1952 Orson Wells iniziò a girare Otello, uno dei suoi film di maggiore successo.
Nelle casematte a pianterreno dei bastioni, oggi si trovano i laboratori degli intarsiatori d’ebano e cedro e i negozi che vendono le ceramiche, tutte tipiche produzioni locali.
Altra produzione tipica è quella di olio di Argan: ovunque, sia fuori città che nella medina, si trovano negozi e fattorie che vendono prodotti a base di olio di Argan per finalità cosmetiche, soprattutto per la cura della pelle e dei capelli.
Utile sarà anche visitare il Museo Sidi Mohammed ben Abdallah, dedicato alle arti e alle tradizioni regionali con collezioni di strumenti musicali, di gioielli, tappeti e costumi cittadini, armi e pitture su legno, oltre a riproduzioni dei disegni che si fanno con l’henné sul corpo in occasione di cerimonie o feste.
La spiaggia di Essaouira

A ovest del centro abitato si apre la lunghissima spiaggia di Sidi Kouaki, dove si può passeggiare per chilometri. Per i surfisti e gli amanti di tutti gli sport a vela, Sidi Kaouki è un vero e proprio paradiso, con venti di nord-est che soffiano costantemente creando onde impressionanti. Si tratta di onde alte diversi metri che i surfisti chiamano “tubi”, una caratteristica che rende Essaouira una destinazione unica per gli appassionati di adrenalina e sport acquatici.
Di fronte al porto di Essaouira ci sono le isole Mogador, che proteggono la baia e la spiaggia di sabbia dalle imponenti onde dell’Atlantico. La barriera naturale creata dalle isole permette di godere di acque relativamente tranquille per gran parte dell’anno.
Queste isole, un tempo utilizzate dai romani per produrre la porpora e sede di una antica prigione, sono state trasformate in una riserva naturale: oggi sono la patria di molte specie di uccelli migratori, tra cui il falco della regina (Falco Eleonorae), diverse specie di uccelli limicoli e di colonie di gabbiani che, indisturbati, si affollano su questi lembi di sabbia per nutrirsi e nidificare.

Nonostante la sua trasformazione in destinazione turistica, la città non è stata stravolta. Certo, il porto è diventato molto più grande, affollato, vivace, pullulante di vita e con i muri non più tanto scrostati come una volta, con un cantiere navale dove i pescherecci oceanici vengo riparati.
Uno spettacolo da non perdere è quello del rientro dei pescherecci in porto dove, tra nuvole di gabbiani, si tratta il prezzo del pesce, si riparano le enormi reti da pesca e la gente acquista la propria cena.
Le strade della Medina (dal 2001 inserita tra i monumenti Patrimonio culturale dell’Umanità dall’Unesco) sono sempre silenziose, solo il rumore dei passi fa da sottofondo niente auto o moto, e i negozianti ti attendono sorridenti e tranquilli per mostrarti le loro coloratissime mercanzie.

Fuori stagione, girando tra le mura e i vicoli meno frequentati, magari di notte, quanto le botteghe sono chiuse e i turisti sono svaniti, sentendo l’incessante rumore dell’oceano, si percepisce l’anima marina di Essaouira.
Ritorna la magia di questo luogo lontano da tutto, circondato dal deserto che le sue mura hanno preservato dagli assalti scomposti del turismo di massa. Non ha uguali fermarsi al tramonto sulle mura della fortezza, sedersi sui cannoni, lì da più di 300 anni a difesa della sua identità.
Tutte le persone, anche gli abitanti della città, si radunano qui al calare del sole per scrutare l’orizzonte in religioso silenzio, rotto solo dai richiami dei gabbiani e dall’incessante movimento delle onde dell’oceano.
Infoutili
Come arrivare: il modo più facile per raggiungere Essaouira è via terra, in pullman, con un’auto a noleggio o con in taxi, in un paio d’ore da Marrakech. Il piccolo aeroporto cittadino non offre molte possibilità.
Dove dormire: in albergo o in riad? Dormire in uno degli alberghi, alcuni con piscina e campi di golf, situati nella città moderna o lungo la spiaggia, le possibilità non sono poche e spesso sono di qualità.
La seconda possibilità è quella di alloggiare in uno dei numerosi e fascinosi riad all’interno della città vecchia. Un particolare tipo di abitazione che ruota attorno a un cortile interno, spesso allestito a giardino ben curato. In alcuni casi bisogna avere una buona capacità di adattamento, ma certamente compensata dalla situazione ricca di fascino.
Cosa mangiare: non si può visitare Essaouira senza mangiare pesce e frutti di mare. Oltre ai piatti tipici del Marocco, si trova pesce nel menu di ogni ristorante. Se si vuole fare una cosa veramente tipica di Essaouira bisogna andare al porto o al mercato del pesce, dove si può scegliere quello che si desidera e farselo preparare espresso.
Testo e foto di Dino Latella|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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