L’immortale eroe di Cervantes cavalca ancora, nella fantasia della gente, in compagnia del fido Sancho Panza attraverso i paesaggi bruni e ocra dell’assolata regione della Castiglia-La Mancia.

All’improvviso, un panorama di straordinaria bellezza illumina la scena: la visione di Cuenca, costruita con le sue colgadas (case sospese) lungo i costoni delle colline scavate dalle acque dello Jùcar e dello Huécar, i dei due fiumi che da sempre la bagnano.
Una città unica
Visitata e goduta molti anni fa, quando il locale Museo della Scienza è stato inaugurato. Rivista più volte, anni dopo, assaporando le medesime emozioni della prima volta.
Percorrere le vie tortuose della cittadina, salire e scendere le scale che uniscono i diversi livelli della città, è divertente e piacevole. Sensazioni che deve aver provato anche Don Chisciotte; i panorami d’allora e di adesso non sono così diversi, dopotutto.
Poi, la magia delle case appese alla montagna, costruite sfruttando ogni più piccola fenditura; un gioco a incastro di pietre e mattoni a riempire i vuoti naturali delle pareti.
Ma la vertigine non ha fine se l’occhio si posa anche sui balconi, sulle verande che si staccano dai muri e penzolano sul vuoto sottostante. Le case sono legate le une alle altre, quasi a fasciare – immensa cintura di pietre bionde – la curva sinuosa della montagna.
Nel centro storico

Cuenca, bella e riservata, ricca di stili e di vita. Nella lunga e tuttavia raccolta Plaza Mayor si affacciano il Duomo gotico con la scalinata sempre affollata di giovani e vecchi, ciascun gruppo a raccontarsi le storie della loro età; la torre Mangana, un tempo incorporata in una fortezza araba e il barocco Palazzo Comunale.
Ancora chiese e palazzi nobiliari, piccole piazze ombrose, vicoli e archi e case a formare magnifiche prospettive naturali. Cuenca, patrimonio mondiale dell’Unesco. La cattedrale è in stile gotico di chiaro influsso normanno, carattere scomparso col tempo a seguito delle modifiche apportate in periodo rinascimentale; la chiesa ha pianta a croce latina e un’abside poligonale a sette lati; la facciata principale ha tre porte d’ingresso e all’interno risaltano le magnifiche grate del XV secolo dell’altare maggiore.
Altre chiese notevoli di Cuenca: l’Oratorio di San Felipe Neri, del 1739, è chiesa a navata unica poco appariscente all’esterno; possiede tuttavia degli interni di grande bellezza, con decorazioni in stile rococò.
Quindi la Chiesa di San Miguel: splendido edificio della fine del XIII secolo, epoca della quale conserva ancora l’abside. Ristrutturata nel XVIII secolo, presenta ora un’attraente facciata rinascimentale. Nella parte alta della città c’è poi il Convento delle Carmelitane Scalze, acquistato nel 1622 dalle religiose per la somma di 975 mila maravedì e ristrutturato dopo pochi anni dall’acquisizione.
Le incredibili colgadas

L’intera parete rocciosa che sovrasta un’ansa del fiume Huécar era un tempo tappezzata dalle famose case sospese; oggi sono nel complesso di numero ridotto e tre di queste hanno avuto interventi di restauro conservativo.
Sono edifici di origine gotica popolare e all’interno presentano elementi lignei in abbondanza. Alcune sono visitabili: nelle Case del Re ha sede il Museo d’arte astratta spagnola, mentre la Casa della Sirena ospita una locanda.
Gastronomia nel quartiere Castillo

Quando si cammina attraverso vie e piazze di una città che, come Cuenca, ha molto da mostrare, il problema dei pasti è ridotto all’osso: le gustose tapas, una birra o un bicchiere di vino e via di nuovo alla scoperta di preziosità architettoniche che in genere fanno la gioia di chi fotografa.
Mangiare in modo affrettato non significa che si debbano trascurare, a tempo debito, le specialità gastronomiche di Cuenca in una delle molte locande del quartiere Castillo; per esempio: una specie di paté caldo detto morteruelo; oppure lo stufato di baccalà (ajoarriero), oppure i piatti di riso con l’astice, seguito dal dolce alajú, accompagnato dal liquore resolì. La cucina spagnola di questa regione riserba gradevoli sorprese.
Il Museo delle Scienze
Il museo è una struttura museale dipendente dal Consiglio della Comunità di Castilla-La Mancha ed è stato inaugurato il 15 gennaio 1999. La collezione più importante corrisponde ai fossili del sito paleontologico di Las Hoyas, con 14.000 pezzi e 24 olotipi.
Il museo si trova nel centro storico della città. Tra le strutture permanenti c’è il Planetario, per viaggiare attraverso la storia dell’astronomia dall’inizio delle civiltà; nella Sala dei Tesori della Terra si può compiere un viaggio attraverso l’evoluzione geologica del cosmo e della vita delle persone, dalla nascita alla morte.
Gli abitanti di Cuenca sono molto orgogliosi del loro museo e dicono: hemos abierto una puerta en el tiempo. Questo museo è un gioco che varia tra solidità e leggerezza, variabilità e il suo contrario, costruito preesistente e nuovo edificato.
L’intero edificio è la risposta continua e puntigliosa a nuove domande e nuovi problemi, per mezzo dei suoi percorsi: la macchina del tempo, l’astronomia, il planetario, i tesori della terra (cronologia, geologia, stratigrafia, paleontologia) il laboratorio della vita, la storia del futuro. Un antico insediamento, Cuenca, aperto alle meraviglie del passato e a quelle in costante divenire dell’evoluzione umana.
Libertas Dicendi n°395 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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