Un calendario ricco di eventi è stato organizzato a Ostenda e ad Anversa per celebrare la figura di James Ensor, rappresentante del simbolismo belga e uno dei padri del modernismo.

Quasi un anno di grandi eventi culturali si svolgeranno a Ostenda, città fiamminga situata sulle rive del Mare del Nord. Dal prossimo dicembre fino a settembre del 2024 la località celebrerà James Ensor, il più importante rappresentante del simbolismo belga e uno dei padri del modernismo, nel 75esimo anniversario della sua morte.
Un tributo doveroso: il grande artista è nato e vissuto per tutta la sua vita proprio ad Ostenda. Per l’occasione Ensor verrà ricordato con un programma culturale ricco di mostre e iniziative non solo nella sua città ma anche, tra gli altri, al Museo Reale di Belle Arti di Anversa (KMSKA) di Anversa. Il progetto intende far conoscere l’artista anche tra il grande pubblico.
I primi grandi eventi
Sarà quasi un Carnevale fuori stagione quello che si terrà a Ostenda per festeggiare l’avvio della grande manifestazione. Il 12 dicembre di quest’anno sfilate in puro “stile Ensor” faranno da apertura alle varie iniziative: tra queste spiccano le mostre “Rose, Rose, Rose, A mes yeux”, che si terrà dal 16 dicembre al 14 aprile del 2024 al Mu.ZEE di Ostenda, e “In your wildest dreams, Ensor beyond impressionism”, in calendario nell’autunno 2024 presso il KMSKA di Anversa.
La prima mostra pone l’accento sul tema della natura morta. Un tema presente non solo in tutta l’opera pittorica di Ensor ma anche in quella di altri artisti belgi. La seconda rassegna vede il KMSKA confrontare l’opera di Ensor con quella di importanti artisti tra cui Rafaëlli, Monet ed Edvar Munch.
Solo un assaggio. Perché sono previste anche altre esposizioni. Ostenda ospiterà la mostra per famiglie al Fort Napoleon e quella dedicata agli Autoritratti alla Ensorhuis (Casa di Ensor).
Al Museo della Moda di Anversa ci sarà un approfondimento sul make-up e il trasformismo oggi. Nella stessa città il Museo della Fotografia e il Museo Plantin-Moretus forniranno ai visitatori la possibilità di ripercorrere l’eclettica carriera dell’artista.
Ensor e la sua amata Ostenda

Ostenda non è solo uno dei porti più importanti del Belgio ma anche una rinomata località balneare. La città combina la grandezza e l’eleganza della Belle Époque con il fascino artistico regalato da Ensor e dai suoi successori.
Ostenda è una città creativa, vivace e contemporanea che conserva, nonostante lo scorrere del tempo, una deliziosa anima marinaresca. È conosciuta per le numerose attività culturali e la gastronomia. Questa località belga vanta una lunghissima spiaggia di sabbia finissima e un caratteristico lungomare ricco di ristoranti e negozi.
In ogni angolo di questa città si può assaporare la storia e la carriera artistica di James Ensor. Il suo era uno stile provocatorio, decisamente critico nei confronti della società in cui viveva.
Questo suo pensiero gli ha causato non pochi problemi. Non un grande ostacolo per lui. Il padre del simbolismo belga puntava a provocare e a utilizzare le sue opere come veicolo di critica sociale. E questo era più importante che ricevere giudizi negativi.
I suoi capolavori, ricchi di maschere dal sapore carnevalesco e macabri scheletri come “L’entrata di Cristo a Bruxelles”, ai tempi non vennero apprezzati.
L’opera che rivive ai giorni nostri

L’opera che simboleggia il suo legame con Ostenda e, allo stesso tempo, rappresenta una critica nei confronti dei suoi concittadini, è “I bagni di Ostenda”. Si tratta di un disegno del 1890, surreale e caotico, che raffigura la borghesia che affollava la spiaggia locale e che lo stesso Ensor trovava ridicola, quasi un insulto nei confronti del mare.
Un’opera che oggi è stata ripresa, seppur in chiave moderna, dal fotografo e artista Athos Burez. Quest’ultimo, nel 2020, ha voluto ricreare la scena nella vita reale. Per riuscire nel suo intento ha coinvolto gli stessi abitanti di Ostenda. L’opera è divenuta una sorta di diapositiva della società moderna.
Altre opere e la casa di Ensor
Diverse le opere di un certo valore che oggi sono custodite al Mu.Zee, il Museo di arte belga e contemporanea di Ostenda. Tra queste figura l’Autoritratto con cappello fiorito.
Altro luogo che merita una vista è la Ensor House: la casa, formata da 5 stanze tra cui un centro interattivo, è il luogo dove si può cogliere l’essenza della vita dell’artista.
Informazioni utili:
Per saperne di più si può consultare il sito.
Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.