Perché visitare le Seychelles

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Viaggi d’autore è l’appuntamento editoriale, a cura di Anna Maspero e degli autori di guide specializzati nelle diverse destinazioni, che nasce dalla collaborazione di Latitudes con l’editore Polaris, la “stella guida del viaggiatore” dal 1989. Da oltre 20 anni pubblica guide che si leggono come dei veri e propri libri, capaci di raccontare, incuriosire ed emozionare. Polaris è anche narrativa di viaggio e saggistica, con una serie di collane prestigiose per venire incontro a esigenze diverse e specifiche: “Le Stelle”, “Per le Vie del Mondo”, “Percorsi e Culture”, “Libri Fotografici” e “Polaris Romanzi”. Grandi viaggiatori, reporter, giornalisti e scrittori, tutti viaggiatori per vocazione, sono gli autori d’eccezione che vi condurranno su Latitudes alla scoperta di paesi e luoghi straordinari.

di Pier Vincenzo Zoli

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Un’immagine aerea di Anse Lazio a Pralsin, Seychelles ©Shutterstock

Basta leggerne il nome, sentirlo pronunciare, guardare una fotografia qualsiasi e il desiderio esplode anche nell’animo più indifferente. Spiagge bianchissime, grandi palme, acqua azzurra, rocce granitiche che paiono sculture. Poi resort di lusso, aperitivi al tramonto, cene sul mare a lume di candela.

Tutto vero, tutto bellissimo, ma decisamente riduttivo, perché le Seychelles sono molto di più e io l’ho scoperto un poco alla volta, mese dopo mese, anno dopo anno; raccontare queste isole oltre i cliché che le hanno rese giustamente famose è diventato un obbligo morale al quale non ho saputo sottrarmi.

Mahé, Praslin, La Digue e Silhouette hanno itinerari di trekking nella foresta adatti a ogni livello di preparazione, dai principianti agli escursionisti provetti.

Il prodigioso ambiente equatoriale, con una flora e una fauna in tantissimi casi unica sulla Terra, rende ogni camminata un’avventura della conoscenza.

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Panorama su Petit Anse al termine del jungle trek nella foresta di La Digue, Seychelles, ©Lucio Rossi

Il caldo Oceano Indiano nasconde sotto le sue acque fondali affascinanti che invitano a immersioni spettacolari, ma basta anche galleggiare in superficie con la maschera per scoprire un mondo che esplode di vita marina.

Non c’è solo la natura a rendere le Seychelles un raro angolo di mondo.

Modernità e tradizione sono in equilibrio e in tanti continuano caparbiamente a mantenere d’attualità l’artigianato, l’arte, la musica, la cucina e il patrimonio culturale legato alla memoria storica.

C’è chi produce olio di cocco in maniera naturale, artigiani che intarsiano il legno come i loro padri e i loro nonni, giovani che fabbricano profumi usando essenze locali, donne che curano le malattie con erbe medicinali, ranger che vivono solitari nei parchi per preservare un’eredità ambientale dal valore inestimabile; c’è chi si indirizza alla piccola pesca e chi dedica la sua vita alla tutela delle tartarughe marine.

Ma non basta: il passato delle Seychelles ritorna nella musica e nella danza, una ricchezza da non disperdere che si manifesta sia nelle feste dei villaggi che nei resort, dove i gruppi locali si esibiscono per mantenere viva l’attenzione su canti e balli legati ai tempi della schiavitù.

Poi ci sono i pittori e gli scultori. Decine di atelier, alcuni aperti al pubblico, rappresentano un’interessante finestra sulle tendenze artistiche del Paese ed è facile comprendere, dalle opere esposte, quanto forte sia l’influenza dell’ambiente e della natura sulla creatività degli autori.

Chiunque arrivi in queste isole, potrà fare le sue scelte; ubriacarsi di esperienze o, semplicemente, rilassarsi in una spiaggia, chiudere gli occhi e ringraziare il mondo di aver plasmato le Seychelles.

Sei luoghi da non perdere

Victoria: è la capitale delle Seychelles e si trova a Mahé, l’isola maggiore. Il traffico nelle ore di punta non deve scoraggiare la visita al Sir Selwyn Selwyn Clarke Market, all’Indu Temple e alla Clock Tower.

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Il Victoria Clocktower in centro a Victoria, capitale del paese e capoluogo di Mahe, Seychelles ©Lucio Rossi

Parco Nazionale Marino di Sainte Anne: è un favoloso parco che comprende otto isole delle quali almeno quattro dovrebbero essere visitate. Sono Cerf, Île Cachée, Long Island e Moyenne, l’isola del vero Robinson Crosuè.

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Una veduta sulle isole che compongono il Sainte Anne Marine Park dall’isola di Mahé ©Shutterstock

Vallèè de Mai: si trova a Praslin ed è un parco unico al mondo. Solo qui, infatti, si trova il leggendario Coco de Mer, un seme che arriva a pesare 20 kg.

La foresta tropicale delle Seychelles nel Valleé de Mai sull’isola di Praslin ©Shutterstock

Curieuse: in quest’isola protetta vivono centinaia di Aldabrachelys gigantea, enormi e amichevoli tartarughe giganti i cui esemplari maggiori pesano anche 250 kg e, quando si alzano sulle zampe, sfiorano il metro e mezzo.

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©Lucio Rossi

Cousin: isola riserva naturale, paradiso per 300.000 uccelli di varie specie e luogo di nidificazione delle tartarughe di mare.

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Un Fetonte Codabianca in volo (White-tailed Tropicbird – Phaethon lepturus) ©Lucio Rossi

La Digue: terza isola per dimensioni fra quelle abitate, si visita in bicicletta in una giornata. Da vedere la spiaggia più fotografata del mondo, Anse Source d’Argent, e l’Estate Union, dove si può capire come veniva anticamente lavorata la polpa del cocco per produrre la copra.

Una delle spiagge più belle delle Seychelles, Anse Source d’Argent a La Digue, @Lucio Rossi

Itinerari alle Seychelles

Passeggiate e trekking:

Trekking a Mahe, Morne Blanc ©Shutterstock

nelle tre isole principali ce ne sono per tutti i gusti. A Mahé c’è Mare aux Cochons che si sviluppa all’interno del Morne Seychellois National Park ed è indicato per buoni camminatori. Circa sei ore per completarlo. A Praslin l’itinerario più apprezzato conduce dalla spiaggia di Anse Lazio a quella di Anse Georgette. Circa due ore. La Digue offre Nid D’Aigle, tre ore di passeggiata immersi nella foresta dell’omonimo rilievo, alto 333 metri.

Scoprire La Digue:

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La bici è il mezzo più diffuso a La Digue, Seychelles ©Lucio Rossi

La Digue la chiamano l’isola delle biciclette, ma non è obbligatorio usare le due ruote perché l’itinerario si può percorrere anche a piedi, con tempi ovviamente più lunghi.

Da La Passe, unico centro abitato dell’isola, si pedala verso nord per circa cinque chilometri fino ad Anse Fourmis, dove la strada finisce. Sul percorso s’incontrano sei spiagge tutte da godere.

Da La Passe verso sud si arriva alla favolosa Grand Anse Beach, con qualche tratto in salita. Di lì, a piedi, un sentiero non sempre ben segnato conduce a Petit Anse e Anse Cocos.

In bici a Praslin:

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Anse Georgette Praslin, Seychelles ©Shutterstock

fino a pochissimi anni fa era praticamente impossibile incontrare biciclette a Praslin. Ultimamente capita con sempre maggiore frequenza di vedere turisti con le mountain bike arrampicarsi sulle salite dell’isola, alcune piuttosto impegnative.

L’itinerario migliore, di circa ventidue chilometri, parte da Grand Anse e conduce alla bella spiaggia di Anse Lazio. Quasi tutto il percorso è fiancheggiato da spiagge, alcune con i fondali bassissimi, altre adatte anche allo snorkeling.

Island Hopping:

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Aride, Seychelles, il volo delle fregate dell’alto della collina ©Pier Vincenzo Zoli

in un arcipelago di 115 isole ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta, ma molte sono troppo lontane, alcune private e altre ancora non consentono lo sbarco. Ne restano, comunque, a sufficienza per dedicarsi a passeggiate che resteranno nella memoria.

Di Curieuse e Cousin abbiamo già accennato. Aggiungiamo solo che entrambe sono attraversate da un sentiero che consente di scoprire le zone più affascinanti, ricche di vita animale e vegetale.

Aride, a nord di Praslin, è una riserva naturale integrale, dove, da almeno cinquant’anni, nulla viene toccato. Christopher Cadbury l’acquistò nel 1973; dopo l’eliminazione della vegetazione non endemica, lasciò che la natura fosse libera di deciderne le sorti.

Oggi è un santuario ecologico di valore inestimabile. Il sentiero che si inerpica fino alla sommità della collina è una continua scoperta. Dalla cima si gode lo spettacolo delle centinaia di fregate in volo dai loro nidi al mare.

Giant Aldabra tortoise (Aldabrachelys gigantea), Fregate Island Private, Seychelles ©Lucio Rossi

Grand Soeur è un’isola privata, visitabile dietro il pagamento di una tassa d’ingresso. La barriera corallina del settore occidentale è ideale per lo snorkelling e la spiaggia del versante opposto è una delle più affascinanti dell’intero arcipelago. Le sfumature di colore del mare hanno qualcosa di magico.

Moyenne fa parte del Sainte Anne Marine Park. Oggi è parco nazionale, ma dal 1962 fino al 2012 appartenne a Brendon Grimshaw, un editore inglese che, dal 1972 fino alla morte, l’abitò e curò con passione, aiutato solo da un giovane del luogo, René Antoine Lafortune.

Chiunque, prima di visitarla, legga A Grain Of Sand, le vicende della vita di Grimshaw a Moyenne, rivivrà per qualche ora un’emozionante storia d’amore per la natura e di lotta contro le avversità.

Quando andare

Il clima è caldo e piuttosto umido tutto l’anno, con una stagione più piovosa da novembre a marzo (monsone di nord-ovest) e una relativamente più secca da aprile a ottobre (monsone di sud-est).

In genere è così, ma negli ultimi anni anche alle Seychelles il clima è mutato e capita che a novembre il bel tempo sia dominante e a luglio piova più del normale.

Resta indubbio che dicembre, gennaio e almeno la prima parte di febbraio sono i mesi più piovosi. Le temperature oscillano fra i 27 e i 30 gradi e qualche acquazzone giornaliero è normale.

La stagione secca è la più ventosa, con minori probabilità di pioggia, e temperature di qualche grado inferiori. In questo periodo, si può mettere un golf leggero per la sera.

Bibliografia

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La copertina del libro di Brendon Grimshaw

Francesco Barberini, Seychelles travel book. Diario di viaggio di un giovane ornitologo, Pandion Edizioni

Elena Aurora Fantozzi, La felicità dipende da noi, Amazon media, formato Kindle

Danielle Thomas, Voci nel vento, Tea Longanesi (romanzo)

Autori Vari, Outer islands of Seychelles – Seconda Edizione, Adrian Skerry Ed.

Wendy Veevers-Carter, Island home, Random House Ed.

William Trevor, Beyond the reef, The Adventurers Club, Book Club Edition editions

Brendon Grimshaw, A grain of sand, Camerapix Publishers International

Ufficio del Turismo

Ufficio del Turismo delle Seychelles in Italia: Tourism Seychelles c/o ITA Strategy srl, viale Aventino 80 – 00153 ROMA – e-mail: info@seychelles-ita.it – Sito web Ufficio del Turismo delle Seychelles

Ufficio Centrale Tourism Seychelles: Botanical House-Mount Fleuri Rd, PO Box 1262,Victoria (Mahé) – tel.(+248) 4 671300 – mail: info@seychelles.com – Sito web: www.seychelles.com

Per acquistare la guida dal sito dell’Editore Polaris

Biografia

Pier Vincenzo Zoli è iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1991, ma già dal 1989 si è specializzato nei reportage da ogni angolo del mondo. È autore di due libri di viaggi, “Confesso che ho Viaggiato” e “David e Juliet, 22 anni in barca”.

Nel 2010, con il fotografo Mauro Camorani, ha vinto il Premio Stampa Adutei per il miglior articolo pubblicato nel 2009. Da qualche anno si dedica alla redazione di guide turistiche per la casa editrice Polaris; sue sono le guide sul Montenegro, Pirenei, Terranova e Labrador e Seychelles.

È anche documentarista; i suoi filmati sono stati trasmessi da Geo&Geo e da Kilimangiaro. Dal 2019 vive in parte a Forlì e in parte a Praslin, nelle Seychelles.

Testo di Pier Vincenzo Zoli| Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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