Vi raccontiamo le iniziative in corso a Valencia in onore del suo più grande pittore.

Il cuore culturale e turistico della città batte per tutto l’anno al ritmo delle opere di Joaquín Sorolla, il pittore della luce, l’artista più universale di Valencia.
Nell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta nel 1923, la Spagna gli tributa quel valore che finora è toccato a Picasso, Miró e Dalí. E non ancora a Sorolla, nonostante sia stato il primo pittore spagnolo a raggiungere, in vita, la fama su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Valencia lo onora quest’anno con tour, mostre e persino menù a lui dedicati, per mostrarvi la città attraverso i suoi occhi.
I tour sulle orme di Sorolla

Sorolla amava dipingere all’aperto per ritrarre le persone semplici impegnate nel loro lavoro, spesso sul mare, per catturare costumi e tradizioni dei valenciani, dalle spiagge urbane, scenario di molti suoi dipinti, alla famosa “Casa dels bous” (C/ Isabel de Villena, 156), dove erano custoditi gli animali che trascinavano le barche a riva, dalla Loggia della Seta alla Cattedrale alla casa natale di San Vicente Ferrer, al tempietto della Madonna degli Abbandonati sul Ponte del Mare.
Nei luoghi di Sorolla vi condurranno quindi i diversi tour organizzati dalla città per portare ai vostri occhi i paesaggi e la luce che hanno ispirato fortemente i suoi quadri.
Se state pianificando un viaggio, tenete a mente che la prima domenica di ogni mese potete prenotare il tour “Sorolla, il pittore di Valencia“, adatto anche alle famiglie con bambini: si tratta di un percorso nei luoghi della sua infanzia e gioventù, dalla casa natale al civico 8 di Calle de las Mantas – accanto al negozio di tessuti gestito, all’epoca dai suoi genitori (da qui le trame e le mode sempre presenti nei suoi quadri) – alla Scuola degli Artigiani (in Avda. Regne de València, 40), dove si trova un suo dipinto, “Ramillete de mandarinas”, fino alla Reale Accademia delle Belle Arti di San Carlo che il pittore frequentò prima di andare a Roma grazie ad una borsa di studio dalla Diputación de Valencia.
Era infatti questo l’unico modo che aveva per mantenersi negli studi: vincere concorsi. Ecco la genesi dei dipinti della sua prima fase, olio in grandi formati, lontani dal suo interesse per le avanguardie europee e dal personale stile che poi sviluppò, il luminismo, teso a riflettere la luce del Mediterraneo nelle scene quotidiane della sua città.
La svolta arrivò con il Gran Prix all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 quando con l’opera “Triste herencia!” superò artisti come Klimt e Alma-Tadema raccontando i bambini poliomielitici che giocano con le onde.
Conquistò tutti per la sua resa stupefacente della luce mediterranea: “Un giorno stavo lavorando a uno dei miei studi sulla pesca valenciana, quando vidi da lontano alcuni ragazzi nudi dentro e in riva al mare e, a vegliare su di loro, la figura vigorosa di un frate. Sembra che fossero i degenti dell’ospedale di San Juan de Dios, i rifiuti più tristi della società: ciechi, pazzi, storpi e lebbrosi. Non so dire quanto mi colpirono, tanto che non persi tempo per ottenere il permesso di lavorare sul posto e proprio lì, in riva al mare, realizzai il mio dipinto”. Da lì, la fama internazionale e il dono di una via centrale a Valencia intitolata al “Pintor Sorolla”.

Un altro tour molto gettonato è “La Valencia di Sorolla. Una passeggiata culturale”, perfetto per ripercorrere in modo non cronologico rispetto alla vita dell’artista, i luoghi più importanti della sua carriera: tra queste le strade e le spiagge protagoniste della sua pittura di luce come Arenas, Cabanyal, Malvarrosa e Javea, ritratte in celebri dipinti come Passeggiata in riva al mare, Ritorno dalla pesca o Sole del pomeriggio (per prenotare: visitasguiadasyculturales@gmail.com).
Esiste poi anche un itinerario ciclo-turistico dedicato al pittore: si chiama “I luoghi di Sorolla e il Mediterraneo”: attraversa architetture e giardini di Valencia, arrivando fino alla Città delle Arti e delle Scienze ed ai quartieri marinari del Cabanyal e della Malvarrosa che tanto lo ispirarono.
Se volete prepararvi prima di partire, potete anche optare per un tour virtuale di quasi due ore accompagnati da guide locali, tutti i giorni alle 19.
Le mostre

Il Museo di Belle Arti, in collaborazione con il Museo Sorolla di Madrid, per l’anno dedicato al pittore ha riunito dipinti, acquerelli, disegni, fotografie e documenti di un periodo poco conosciuto e poco studiato della produzione di questo artista.
La mostra si chiama “Sorolla Orígenes” e ripercorre, grazie a circa settanta opere, gli anni dal 1878 al 1884, poco prima del suo soggiorno a Roma quando, appena ventunenne, ottenne una borsa di studio grazie al successo della sua opera nota come “El grito del Palleter”.
I capolavori in mostra provengono dall’Amministrazione Provinciale di Valencia, dal Museo Abelló di Mollet del Vallés, dal Museo di Montserrat, dall’Amministrazione Provinciale di Barcelona, dal Museo delle Belle Arti di Murcia, dalla Diocesi di Salamanca e dal Museo Nazionale del Prado, oltre che da numerose collezioni private.
Un’altra mostra che val la pena visitare ripercorre l’amicizia tra Sorolla e lo scultore Mariano Benlliure, coetaneo, anch’egli di Valencia. Erano così tanto amici che Sorolla ritrasse Benlliure insieme alla propria famiglia. Lo scultore, a sua volta, regalò al pittore diverse opere a cui teneva molto.
Ecco il motivo di una visita combinata tra le creazioni dei due artisti: si inizia dalla Casa Museo Benlliure e si conclude nel museo delle Belle Arti di Valencia che espone i lavori di entrambi.
Inoltre, fino all’11 giugno il Palazzo delle Comunicazioni (ex Palazzo delle Poste, nella piazza del Comune) ospita, a ingresso gratuito, la mostra “De la foscor a la llum” con 71 dipinti e due sculture.
Tra le opere – ci sono anche quadri di altri artisti della Comunità Valenciana come Juan de Juanes, José de Ribera, Francisco Zurbarán, José Benlliure o Ignacio Pinazo – le tele del maestro Sorolla “Yo soy el pan de la vida” e “Labradora valenciana”.
Altri lavori sono custoditi nell’Istituto valenciano d’Arte moderna (IVAM), la fondazione Bancaja e nel museo di Belle Arti di Castellón, a nord di Valencia.
Sorolla anche nella gastronomia

Un’esperienza gastronomica unica che unisce mare, campagna, frutteto e montagna: 14 piatti ispirati a 14 opere di Sorolla.
È il “Menú Sorolla, Visione e Sapori della Spagna” creato dallo chef Jorge de Andrés, al Ristorante Vertical, che si è ispirato all’esplorazione gastronomica del territorio vissuta dal pittore nel 1910. Huntington gli commissionò un ciclo pittorico per decorare la biblioteca della Hispanic Society di New York: 14 tele che formano un murale panoramico che raccontano la cultura iberica ed anche i preziosi frutti dell’Huerta di Valencia.
Testo di Anna Maria De Luca|Riproduzione riservata ©Latitudeslife
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