Sole, mare e tanta tranquillità rendono le isole della Grecia mete perfette dove trascorrere vacanze. Ma a rendere speciale Karpathos (e la piccola vicina Kasos) è la sua posizione remota, che permette di mantenere vive antiche tradizioni, usi e costumi.
Testo e foto di Vittorio Sciosia

Ai confini della Grecia insulare, tra le due grandi custodi del passaggio verso Cipro e il Medio Oriente, Creta e Rodi, ci sono due isole, forse tra le meno conosciute dell’arcipelago greco: Karpathos e la piccola Kasos.
Siamo in pieno Dodecaneso. Eppure ci troviamo lontani dalle follie modaiole di Mikonos così come dalle comitive di Santorini. Già all’aeroporto di Karpathos, nell’estremo sud dell’isola, l’aereo che si ferma lontano obbliga a percorrere un tratto di pista a piedi prima di entrare nell’edificio aeroportuale vero e proprio.
La sensazione è che sia stato fatto di proposito per far assaporare l’aria tiepida che accoglie il viaggiatore in un abbraccio che sa già di cedro e salsedine portati dal meltemi.
Karpathos è un terzo più grande dell’isola d’Elba con i suoi 324 km quadrati. La catena montuosa che corre da Nord a Sud raggiunge il picco più elevato di tutto il Dodecanneso con i 1.215 metri del monte Lastos, meglio conosciuto come Kalì Limni.
Questa dorsale gioca un ruolo importante nella vita dell’isola perché da ovest il meltemi soffia forte e rende le coste un paradiso per windsurf e kitesurf mentre a est invece le spiagge sono riparate e ideali per sdraiarsi e godere il mare cristallino.
I trasporti a Karpathos

A Karpathos si può arrivare anche via traghetto dalle vicine isole di Creta e Rodi sicuramente più servite da voli internazionali di quanto non lo sia la stessa Karpathos. L’isola, che in italiano si chiama Scarpanto, ha un’isoletta satellite a Nord separata da un braccio di mare di meno di 200 metri: Saria.
Dal piccolo porto del villaggio di Diafani si trovano imbarcazioni con cui la si può raggiungere. Seppur quasi uniti, i due territori sono completamente diversi. Saria infatti è montuosa e aspra e la vegetazione è pressoché inesistente, quasi come la popolazione.
Pigadia, non solo mare

Sulla costa sud est troviamo Pigadia o Karpathos Town che è il capoluogo dell’isola e sede amministrativa del comune omonimo. Una località che si raggiunge in una ventina di minuti dall’aeroporto.
Questo è il centro del divertimento notturno nei mesi estivi. Per questo, a parte qualche bar e ristorante, non vale la pena restarci troppo: meglio andare alla scoperta delle bellezze dell’isola legate soprattutto al mare.
Nell’estremo sud, a qualche minuto dall’aeroporto, sorge la spiaggia di Diakoftis, un tappeto di sabbia soffice e mare cristallino. Non lontano da qui ecco una pittoresca insenatura: la spiaggia di Agios Theodoros. Da questo punto Kasos dista solo 6 km in linea d’aria.
Ogni sera il sole si immerge in acqua arrossando il cielo e il mare nel quale si staglia la sagoma nera della piccola dirimpettaia in un trionfo di rossi e arancioni sempre diversi.
Risalendo la costa est, nella parte centrale, invece troveremo forse quella che è la spiaggia più bella dell’isola, Apella.
I villaggi più affascinanti

Oltre le spiagge, però, Karpathos ha anche dei villaggi da non perdere. Il più bello è senza dubbio Olympos, nella parte nord ovest, che spicca in mezzo a brulle montagne con le sue casettine chiare addossate le une alle altre in un disegno che sembra casuale ma che dall’alto è incredibilmente armonioso.
Questo centro, che si trova a circa 310 metri di altezza, non è solo un villaggio magnifico, ma anche la più grande attrazione di tutta la parte nord di Karpathos. Olympos era una città dorica chiamata Vrykous e, insieme ad Aperi e Arkasa, faceva parte delle tre antiche città di Karpathos.
La località era posizionata più in basso rispetto ad oggi. A causa dei continui attacchi da parte dei pirati, gli abitanti furono costretti a spingersi nelle zone più montuose per potersi difendere meglio.
La lingua usata anche in epoca moderna è differente dal resto dell’isola, gli abitanti hanno mantenuto il dialetto locale, gli usi e i costumi. Fino al 1980 il villaggio di Olympos era quasi impossibile da raggiungere perché le comunicazioni tra la parte nord e sud dell’isola erano pressoché nulle.
Diciamo anche che gli abitanti stessi non volevano avere a che fare con nessun altro villaggio di Karpathos, soprattutto con Pigadia, la capitale, distante poco più di 40 km. Per tantissimo tempo, fino al 2011, è stato completamente indipendente e provvedeva ai propri bisogni in autonomia, con le proprie risorse agricole.
Gli unici contatti erano con i vicini paesi di Avlona e Diafani. Finalmente, con il completamento nel 2014 della bella strada sinuosa, Olympos esce dal suo isolamento secolare.
Kasos, come in mondo perduto

In 45 minuti di aliscafo siamo a Kasos, l’isola vicina più a ovest. A 400 km dalla costa egiziana si respira quell’aria di un Mediterraneo originale ma ormai rarissimo, dove la globalizzazione non è ancora arrivata e chissà se mai arriverà.
Nessun albergo ha mai ancora aperto davvero, non c’è neanche un negozio cinese, si rimane in piazza insieme ai vecchi dell’isola, nel chiasso o nel silenzio, ci si sente ospiti e non turisti. C’è poco da raccontare su un’isola che è poco più che uno scoglio e che proprio per questo è un pezzo di Grecia, e di mondo, che non si trova più da nessuna parte.
Fri è porto e capoluogo. Qui si trovano anche le principali pensioni o affittacamere dell’isola. Panagìa è, invece, una frazione sulla collina sopra Fri.
Qui sul sagrato parrocchiale si svolge la festa di Ferragosto, rigorosamente con uomini e donne che cantano divisi in due cortili adiacenti, come da tradizione ortodossa. A Panagia si trovano anche le “6 cappelle”, 6 chiese adiacenti una all’altra come sorelle che si tengono per mano in una zona a loro sconosciuta.
Chi viene a Kasos lo fa per ritrovare il filo del tempo e il silenzio del mare. E per chi vuole cercare e sa ascoltare non c’è ricompensa migliore di quest’isola sperduta nel Dodecaneso.
Infoutili:
Informazioni: Ente Ellenico per il Turismo
via S. Sofia 12, 20122 Milano
Quando andare:
Karpathos è una destinazione da vivere tutto l’anno tranne i mesi invernali. Settembre e giugno i mesi più indicati se si vuole evitare la calca dell’alta stagione.
Come arrivare:
Karpathos è raggiungibile dall’Italia dai principali aeroporti italiani con voli della compagnia Neos. In alternativa si può volare su Rodi o Creta, isole raggiunte da un numero maggiore di voli, e poi continuare in traghetto il viaggio verso Karpathos.
Dove dormire:
Aegean Village Beachfront Resort
Ammopi, 85700, Karpathos
Ammopi, 85700, Karpathos
Link utili:
Testo e foto di Vittorio Sciosia|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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