Quasi un’enclave, alle spalle delle spiagge affollate e mondane di Viareggio e Forte dei Marmi, Pietrasanta ospita artisti da tutto il mondo che qui trovano le condizioni ottimali per le loro creazioni e soggiornare in un Paradis, anzi due.

Molti artisti fin dagli anni ’60 ne hanno fatto il loro buen ritiro. Folon vi passava lunghi periodi, Botero ne ha fatto un luogo di elezione. Oggi ancora tanti sono attratti dalla fucina di laboratori e dalle idee che ne impregnano l’aria. Nel piccolo borgo si respira l’arte in tutti i sensi, e dal 17 giugno al 17 settembre 2023 saranno in mostra opere di Bernard Bezzina.

Ma a Pietrasanta si respira anche aria di Francia, di francesi innamorati dell’Italia. Tanto lo scultore Bezzina quanto Alain Cirelli, il patron del Paradis e del Paradis Agricole, due realtà di charme per soggiornare fra sculture, bozzetti, elementi unici, natura e… conchiglie. E approfittarne per conoscere dove e come nascono le sculture e le opere d’arte con visite e incontri alle fonderie, alle cave e con grandi marmisti.
Fonderie, laboratori e artisti

Infatti nella cittadina versiliese sono concentrate fonderie e laboratori del marmo che producono le opere di molti artisti internazionali. Sono artigiani ricercati ovunque: è l’eccellenza italiana.
Scolpire la pietra, modellare la cera e poi la creta, fondere il bronzo sono le specializzazioni artigiane che hanno permesso di superare anche la crisi dovuta alla pandemia. E che ora, con il mercato in ripresa, stimolano commesse da tutto il mondo.
Ed è qui che Alain Cinelli ha aperto a pochi passi dal centro storico il Paradis Hotel e, a un paio di km, un Relais Paradis agricole in una tenuta fra il mare e le Apuane.

Il Paradis Hotel
Affacciato sulla centrale piazza Crispi, il Paradis Hotel è stato inaugurato nel luglio scorso con l’intento, riuscitissimo, di creare un ambiente allo stesso tempo accogliente, conviviale e amichevole. Dove poter godere di tranquillità e di raffinata ospitalità.
Le mura cinquecentesche, l’imponente torrione e i marmi pregiati, che ne decorano gli interni, sono la parte classica e austera. Attenuata e ravvivata dagli arredi di modernariato e di design, dalle opere d’arte disseminate ovunque, dalle stoviglie scovate e selezionate nei mercatini e su internet. Tutto trasmette una cura quasi maniacale del dettaglio, ma in modo leggero, vivace e di buon gusto: il bien vivre.
Un po’ come è il proprietario Alain, anfitrione eccezionale, ospite perfetto, creativo e vulcanico. Che da chef di stellati francesi e italiani, innamorato fin da giovane della Versilia e della sua storia, ha voluto ritornare e dare la sua impronta a questo storico palazzo.

Dalla grande terrazza comune dove si affacciano alcune camere (dodici in totale), si guarda al giardino. Un eden, o meglio, un Paradis pieno di colori e di profumi, di piante e di fiori. Progettato in ogni dettaglio dall’architetto francese Jean Mus, lo stesso del Festival des Jardins. Al centro, in marmo, “la Fontana degli artisti”.
Il ristorante è ospitato nella lunga sala gipsoteca. Accoglie con una cucina all’insegna del territorio e del bio, con un’impronta anche qui italo-francese che intriga. Le materie prime provengono quasi tutte dall’azienda Paradis Agricole, a due chilometri dall’hotel.

L’hotel e la tenuta sono molto più di un semplice investimento. Sono una scelta di vita: ponderata, abbracciata e decisa proprio quando il mondo si è fermato. Alain Cirelli l’ha fatta con il contributo di Laurent Flechet, chef parigino formatosi in Versilia 25 anni prima. Oggi è ritornato, creando luoghi sospesi e un poco al di fuori dell’identità territoriale. Siamo in Toscana certamente, ma l’allure (ci sia permesso il francesismo) è d’Oltralpe.
Paradis agricole, 8 ettari di natura
I due soci osservando i terreni praticamente incolti della tenuta ne colgono il potenziale, e iniziano la progettazione del casale, che diventa il fulcro dell’agriturismo. Nove camere, semplici, chic e raffinate, l’una diversa dall’altra con vere stanze da bagno. Al piano terra la grande cucina a vista, la sala dove ritrovarsi per la colazione, i salotti con vetrate sulla campagna, i morbidi divani davanti ai caminetti. E poi librerie, poltrone dove accodarsi a leggere, un bancone bar e un tavolo da bigliardo. I dettagli delle lampade e dei decori definiscono gli ambienti, e tutto è caloroso e accogliente. C’è anche la “casa delle erbe”, 90 mq di villetta indipendente per chi desidera privacy assoluta.

Da qui si sente il mare, abbastanza vicino da potersi raggiungere anche in bicicletta, ma lontanto anni luce dalla folla. Con alle spalle le Apuane, è una zona ideale per una immersione nella natura. Un ottimo punto di partenza per scoprire questa parte di Toscana, così conosciuta per le località famose, ma molto meno per i tanti borghi e paesini, in particolare dell’interno.
Condivisione e ospitalità natural style

Gli ospiti possono vivere la vita di campagna, raccogliere la frutta dagli alberi e la verdura negli orti, che poi potranno decidere di cucinare o farsi cucinare dallo chef. Colazione, pranzo e cena verranno consumati sul grande tavolo all’esterno, quando il tempo lo permette, e rigorosamente in compagnia. Nella bella stagione si organizzano serate a tema (tradizione toscana, cinema, musica). In più c’è la possibilità di fare lezioni di yoga, risvegli muscolari, sauna, spazi benessere, passeggiate nel verde e nuotate in una piscina a vista situata al primo piano. E assistere a divertenti show cooking.
Giardini, ulivi e cipressi
A firmare i giardini, il parco, i campi e gli ingressi incorniciati fra le piante è sempre Jean Mus. Celebre architetto paesaggista francese, che è riuscito a valorizzare gli esterni del Paradis Agricole, circondato da 900 piante di olivo e 150 cipressi. Con il laghetto, le oche, i maialini, i conigli e la voliera con le quaglie. Notevole la grande serra, in parte gispoteca, dove si possono tenere incontri e organizzare eventi.

C’è tutto, come in paradiso. Anche la possibilità di andare a comprare le verdure e la frutta, il miele e l’olio biologici e godere intanto di una passeggiata nella tenuta. Immersi in questo spazio verde si incontrano pure le opere e i bozzetti di Niccola Giannoni, conosciuto come “Il Pivino”, già collaboratore di Botero e Mitoraj e naturalmente le opere dell’amico artista Bernard Bezzina.

Francesce d’origine e toscano d’adozione, nato nel 1956, Bernard Bezzina esporrà le sue grandi creazioni nei luoghi simbolo della città dal 17 giugno al 17 settembre 23. In Piazza del Duomo, nella Chiesa di Sant’Agostino e nel magnifico Chiostro. Vive nel Var e a Pietrasanta; da oltre 20 anni è legato al territorio toscano, che ha scelto come luogo d’adozione anche per la posizione in prossimità delle cave di marmo di Carrara e delle pluripremiate aziende che lo lavorano e selezionano. E poi laboratori e fonderie che permettono di plasmare nelle creta i modelli e trasformarli in bronzo, o lavorare artisticamente materiali come legno e carta. Infatti nelle ultime opere il marmo ha lasciato il passo ad altra materia che meglio si integra con il simbolismo di Bezzina. Materia frammentata e distrutta. Quindi ricreata.

La “piccola Atene”, come la cittadina versiliese è anche chiamata per il fermento artistico-culturale, le gallerie d’arte, i laboratori artistici, i musei e per la ricchezza di sculture nelle piazze, è molto apprezzata dal turismo internazionale e per la stagione estiva ’23 ha un ricco calendario di mostre e eventi.
paradispietrasantahotel.com/it/
paradispietrasantaagricole.com/it/
Testo di Teresa Scacchi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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