Perché il Messico è nell’immaginario comune un luogo che ha ispirato poeti e scrittori? Forse per la sua aura magica che prende spunto dai luoghi maya e atzechi per finire nelle spiagge assolate e bianchissime dell’Atlantico e del Pacifico. Forse anche per il suo popolo antropologicamente avvezzo allo scambio culturale e all’accoglienza. O forse per il suo cibo, che non a caso viene descritto come cibo degli dei. Ecco come ce l’ha raccontato il Ministro del Turismo del Messico Miguel Torruco Marqués. Testo di Eugenio Bersani.
Abbiamo avuta la possibilità di farci raccontare il paese Nordamericano da un testimone d’eccezione il Ministro del Turismo del Messico Miguel Torruco Marqués durante la sua recente visita ufficiale in Italia.
Intervista al Ministro Miguel Torruco Marqués
1) Signor Ministro, ha incontrato a Roma la Ministra del turismo Daniela Santanchè di cosa avete parlato?
R: Abbiamo siglato un accordo di riferimento denominato Forum bi-national del turismo Messico-Italia per scambio di tecnologia e buone pratiche nello sviluppo dell’industria del turismo.
Nel 2019 sono arrivati in Messico 160.000 turisti italiani, tuttavia con la pandemia c’è stata una contrazione mondiale del turismo. Ma il Messico è stato il paese meno colpito perché il presidente Andrés Manuel López Obrador ha attuato provvedimenti come la non restrizione dei voli internazionali, la messa in atto immediata dei protocolli sanitari e soprattutto la non cancellazione della Fiera del Turismo.
Quello che abbiamo sperimentato è il cambio della percezione del turista: attualmente chi arriva in Messico ha un maggiore livello socio economico e culturale. Un turista a cui piacciono le aree verdi, il contatto con le popolazioni locali, la cultura, l’artigianato e soprattutto la gastronomia che è stata dichiarata Patrimonio intangibile dell’umanità: per esempio i tre migliori ristornati a livello mondiale sono in Messico.
Per favorire la crescita del turismo italiano verso il paese, la compagnia di bandiera Aeromexico ha già iniziato da aprile con 4 voli settimanali da Roma a Città del Messico e l’eccellente notizia è che a partire da giugno opererà un volo quotidiano durante il periodo di alta stagione.
Con lo sviluppo del segmento charter puntiamo ad arrivare a 200.000 presenze così da posizionare l’Italia al quarto posto a livello europeo.
2) Il turismo classico del Messico è “sol y playa”. Attualmente verso quali altri segmenti puntate per lo sviluppo del turismo?
R: Prima della pandemia il 92% del turismo mondiale in arrivo al Messico si concentrava in sei località: Cancun, Città del Messico, Los Cabos, Porto Vallarda, Guadalajara, Monterrey. Parte degli obiettivi del governo Obrador è stato di creare nuovi prodotti nel paese.
Prima di tutti il Treno Maya che è l’importante opera realizzata dall’amministrazione attuale. Il tracciato anulare di ben 1554 km e con 31 stazioni, sarà intorno alla penisola dello Yucatan con una grande stazione centrale nella zona dell’aeroporto di Cancun.
Il treno ad alta velocità passerà per Playa del Carmen, entrerà a Tulum, quindi entrerà nella giungla per toccare due importanti zone archeologiche maya a Escarcega dove ci sarà una ramificazione e per Palenque. La linea prosegue verso nord toccando Campeche e poi Merida, la capitale dello Yucatan, poi Chichén Itzá, una delle 7 meraviglie del mondo, per tornare infine a Cancun. Questo circuito circolare avrà dei treni ad alta velocità con tutte le comodità e collegherà 117 attrazioni di grande impatto turistico ed ogni stazione avrò un tocco maya, ma moderno.
3)Il Presidente Andrés Manuel López Obrador ha dichiarato che il treno Maya è un’occasione storica di sviluppo. Quali saranno i benefici per lo sviluppo del turismo e quale il costo ambientale legato al disboscamento per attuare la grande opera?
Tutto è dovuto alla “mala information”. L’opposizione al governo Obrador si mette di traverso per fermare le opere alimentando le fake news. La cosa che abbiamo fatto è stato di allargare la linea vecchia per adattarla alla nuova struttura del treno ad alta velocità.
Una parte di questa linea prevede un rinnovamento del percorso: la parte che va da Merida a Cancun è nel tracciato stradale esistente. Da Cancun a Tulum procede sulla strada ad un livello più alto (con sopraelevata) per non impedire l’ingresso agli hotel. La parte che entra da Chetumal a Calakmul è giungla però ci sono studi che ne verificano la sostenibilità ambientale. Un grande statista mi ha detto, prima mangiare e poi filosofeggiare.
Un altro progetto per lo sviluppo economico e turistico è quello del treno dell’ Istmo di Tehuantepec che collegherà l’Atlantico col Pacifico: un cosidetto land bridge, che collegherà le molte attrazioni turistiche che ci sono in questa zona.
Inoltre verrà realizzata la settima raffineria a Dos Bocas che favorirà il settore alberghiero degli stati di Campeche e Tabasco e per diminuire l’importazione del greggio dagli USA e dando lavoro a molte persone, come per l’autostrada di Guahaca in fase di completamento.
Gli investimenti del governo non sono solo in Yucatan e attualmente si stanno facendo prodotti di alto livello in altre parte del paese come l’acquario più grande dell’America Latina inaugurato in questo periodo a Sinaloa.
4) I lettori di Latitudes Travel Magazine sono interessati molto alla cultura dei popoli all’architettura e all’arte e al cibo locale. Quali sono secondo Lei le cose da non perdere per un visitatore che arriva per la prima volta in Messico.
Tradizionalmente il Messico ha la sua particolarità nella cultura che è la mescolanza di culture differenti: quella maya, poi la spagnola e poi ancora quella del Messico moderno. Anche la sua diversità territoriale è la sua caratteristica, dato che ognuno dei 32 stati del paese è una realtà differente e specifica. Ciò ha permesso un grande sviluppo turistico grazie al patrimonio storico culturale e gastronomico, l’artigianato che è spettacolare, e soprattutto il servizio, che è il migliore servizio a livello internazionale.
Inoltre il protocollo sanitario ci ha permesso durante il covid e anche dopo di rappresentare una sicurezza per tutti i turisti in arrivo. Senza chiudere al turismo, con responsabilità abbiamo lasciato le porte aperte senza esercitare un controllo eccessivo, ma responsabile, negli aeroporti.
Ecco alcune nuove mete consigliate dal Ministro:
Isla Maria Madre l’Alcatraz del Messico
L’isola Maria Madre nello stato di Nayarit era l’antica prigione come negli USA lo era Alcatraz, però qui c’erano 750 carcerati che vivevano in un paradiso terrestre. L’isola è stata trasformata e dedicata all’accoglienza turistica. Per questo si sta allestendo un molo adeguato all’attracco di traghetti provenienti da San Blas sulla terra ferma, con una percorrenza di 2h 40’.
A Puerto Balleto, il porto principale dell’isola Madre, c’erano le casette dei carcerati meno pericolosi; ora queste case sono state risistemate per accogliere i turisti e far vivere loro un’esperienza unica. Qui c’è anche un piccolo museo dedicato a Josè Revueltas scrittore poeta messicano militante della sinistra che fu carcerato per un lungo periodo sull’isola Madre e dove scrisse uno dei suoi libri più famosi Los muros de agua. Il museo quindi si chiama Muros de agua Jose Revuelta.
Durango il Pueblo di Pancho Villa
A Durango lo stato dove è nato Pancho Villa c’è un villaggio dove si giravano tutte le pellicole anche con John Wayne, e qui sono state restaurate tutte le strutture delle location dei film come il saloon con il can-can e la pianola. Si è realizzata la tematizzazione turistica di un villaggio tipico messicano e dato che era il paese natale di Pancho Villa è diventato il Pueblo di Pancho Villa così da rendere gloria alla storia del rivoluzionario messicano più conosciuto al mondo.
Puerto Vallarta una città due stati tante spiagge
La zona di Puerto Vallarda (stato di Jalisco) ha avuto uno sviluppo notevole con la realizzazione di strutture di accoglienza di lusso e che è praticamente attaccato Nuovo Nayarit che appartiene allo stato di Nayarit, in pratica una città dentro due stati.
Le città magiche
Nello stato di Nayarit c’è Compostela uno dei 132 “Pueblo Magico” del Messico che è in fase di restauro. “Pueblo Mágico” in Messico è un’iniziativa turistica che mira a preservare e promuovere le bellezze culturali, storiche e naturali di determinati villaggi e città in tutto il paese. I Pueblos Mágicos sono comunità che si distinguono per la loro ricchezza storica, autenticità culturale e fascino pittoresco. Questi luoghi vengono selezionati dal governo messicano per il loro patrimonio unico e le loro tradizioni locali.
A Nayarit c’è l’isola di Mexcaltitán de Uribe molto simbolica perché da qui partirono gli atzechi che fondarono la grande Tenochtitlan e che era abbandonata, ma che adesso è diventata la Venezia messicana perché quando piove inonda completamente ed è percorribile solo in barca.
5) Infine un ricordo di suo padre Miguel Torruco e sua madre Maria Elena Marques due attori importanti per la cinematografia Messicana e internazionale.
L’Italia ha sempre avuto un posto importante nella mia vita. Per cominciare perché la bandiera italiana è la prima che ho imparato a riconoscere dato che aveva gli stessi colori della messicana. La seconda è il ricordo di mia madre alla Biennale di Venezia del 1946. Ho ancora un quadro prezioso come un trofeo che tengo nell’ingresso della biblioteca della mia casa che dice: “La Biennale di Venezia Mostra all’attrice Maria Elena Marques per il film La perla 1946” e lo leggo sempre quando entro in casa e sempre mi fa piacere.
Mia madre adorava venire in Italia a Roma Milano e gli piaceva molto Capri, Venezia Firenze erano la sua passione. Mio padre morì molto giovane a 36 anni e ha fatto 22 film e invece mia madre ne fece 60-70. Ma prima che come attore, mio padre è ricordato come pilota di aerei. Fu il primo comandante che ottenne il massimo premio dell’aviazione messicana la medaglia Emilio Carranza al merito.
Il suo lavoro di pilota di linea fu il motivo dell’incontro con mia madre che era già famosa per aver realizzato un film con Clarck Gable “Across the wild Missouri”. In un occasione in cui era a bordo dell’aereo, mio padre fece recapitare dalla hostess di bordo all’attrice un messaggio dicendole che il pilota Miguel Torruco la invita a passare nella cabina.
Mia mamma disse alla hostess: “Dica al capitano, come dice che si chiama? Torruco?..molte grazie, ma conosco già la cabina!” Ma dato che mio padre era un uomo molto affascinante e determinato, trovò uno stratagemma per incontrare la bella attrice che di lì a poco diventò sua moglie. Per me crescere con due genitori entrambi famosi fu un’esperienza positiva.
Testo di Eugenio Bersani|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com