Un fazzoletto di terra che emerge dalle acque dell’arcipelago toscano su cui svetta un faro, ex proprietà della Marina Militare. Aspro, estremo, selvaggio e super esclusivo. Il posto giusto per riconnettersi con la natura e regalarsi un’esperienza indimenticabile.
Testo e foto di Lucio Rossi

Arriviamo al porto di Talamone carichi di aspettative. “Se volete essere sull’isola nel primo pomeriggio dovete farvi trovare qui attorno a mezzogiorno” – aveva detto Fabio – “vi attende un motoscafo per portarvi sull’isola di Formica Grande“. Ci aspetta Massimo, settant’anni portati con eleganza, fisico asciutto e pelle cotta dal sole, a bordo di una pilotina di 25 piedi.
Terminate le operazioni di carico bagagli il “Nibbio” esce dal porto e volge la prua verso ovest, direzione Formiche di Grosseto. Il viaggio non è molto lungo né difficoltoso, con i suoi 300 cavalli la traversata dura circa 40 minuti, anche se il mare a volte può essere un po’ agitato.
L’approdo al Faro

L’arrivo su un’isola deserta non lascia mai indifferenti: l’aria è carica di vento e salsedine, il profumo è quello intenso del Mediterraneo. Il suono dominante sono le grida dei gabbiani. Questo ti puoi aspettare su un fazzoletto di terra perso nel Tirreno e circondato dalle altre isole dell’arcipelago toscano: il Giglio, Montecristo e l’Elba. Selvaggio, remoto, brullo e super esclusivo, dove la natura domina incontrastata.
Appartenente al demanio militare, il faro è indicato nell’elenco Fari e Segnalamenti del Comando Logistico della Marina Militare come Segnalamento 2136, ed èinfunzione ininterrottamente dal 1901.
Nel giugno del 2017, grazie a un bando del 2016, è stato assegnato a una società toscana (Fabio Biagini è uno dei soci) per essere trasformato in un luogo accogliente per gli ospiti, solo quattro per essere precisi.
Poi è arrivato il covid e tutto si è fermato. Solo dall’estate scorsa l’isola è pronta per accogliere i novelli Robinson Crusoe, naufraghi moderni a caccia di esperienze solitarie ed esclusive.
Dal piccolo molo d’approdo un sentiero sale al faro: sono solo 12 metri di dislivello, pochi passi che consentono però una visione d’insieme dell’isola: spoglia e arida si direbbe al primo colpo d’occhio. È davvero così, ma in primavera esplode di fioriture e si copre di colori.
La natura dell’isola di Formica Grande

La vegetazione è bassa e intricata, costituita da arbusti, ginestre, aglio selvatico e finocchio marino. Ricopre le rocce e si spinge fino agli scogli che orlano l’isola. Muretti a secco e sentieri quasi invisibili percorrono la superficie emersa.
L’aria è calda, anche se il vento è sempre fresco, e in alcuni momenti della giornata, quando le raffiche di tramontana o maestrale si fanno insistenti, taglia il viso. Posiamo il bagaglio nelle due suites del faro e decidiamo di esplorare il territorio. Le rocce calcaree che costituiscono la gran parte del suolo sono taglienti e appuntite, meglio indossare scarpe da trekking.
I gabbiani sono i padroni dell’isola

Basta fare un giro dell’isola per rendersi conto che i gabbiani sono i veri padroni della Formica Grande. Arrivano a novembre, quando formano le coppie, a marzo depongono le uova e a luglio, dopo lo svezzamento dei pulcini, riprendono il mare per disperdersi tra le isole toscane, la Corsica e la Sardegna. Nonostante la loro partenza, sull’isola rimane sempre una popolazione stanziale.
Fabio racconta che “dopo qualche giorno sull’isola riesco a capire esattamente ciò che mi dicono“. L’isola è abitata anche da un paio di coppie di volpoche, un tipo di anatra diffusa nel mediterraneo che nidifica nelle buche del terreno, e da una numerosa colonia di lucertole muraiole, endemiche di questo sito (la podarcis sicula roberti).
L’isola di Formica Grande è un sito unico nell’Arcipelago Toscano anche per le esplorazioni subacquee, in particolare per le immersioni profonde (oltre i 70 metri). Le pareti a picco che circondano l’isola si ergono da un fondale profondo oltre 100 metri (gli appassionati non devono perder la secca di Zi Paolo la cui sommità arriva a una profondità di 5 metri) ed è frequente osservare pesci di grandi dimensioni, come dentici, orate e cernie; oltre a foreste di Gerardia Savaglia, noto come falso corallo nero: un polipo che colonizza le gorgonie rendendole di colore bianco. Una simile concentrazione si osserva solo qui.
Cosa fare sull’isola di Formica Grande

Avvisiamo subito che sull’isola di Formica Grande questa è la domanda sbagliata da fare. Qui è lo stesso concetto di tempo a perdere significato, conviene azzerare le proprie abitudini e lasciarsi trasportare dall’atmosfera unica che vi circonda. La giornata è scandita dal ritmo del sole e del vento che spazza questo luogo estremo, curiosando tra i dettagli che nascondono la bellezza dell’isola.
La vera ricchezza consiste infatti nel poter fare assolutamente nulla e, allo stesso tempo, viaggiare sull’onda dei propri cinque sensi: guardando il volo degli uccelli, ascoltando il suono del mare e le grida dei gabbiani, annusando l’aria carica di iodio e il profumo delle onde; toccando le rocce taglienti e la salsedine che si attacca alla pelle, mentre si gusta un bicchiere di vino con lo sguardo volto al blu del mare.
Gli angoli relax sull’isola del faro

E se quattro ospiti vi sembrano troppi potete cercare ancora più privacy isolandovi in uno degli angoli appartati dell’isola. Ce ne sono molti considerato quanto è piccola. C’è la terrazza del faro, strepitosa per un aperitivo al tramonto; il portico che guarda a levante, per colazioni e cene; il gazebo o le piazzole attrezzate a zona relax, con lettini e ombrelloni.
Sarà il vento a guidarvi nella scelta: a seconda che lo amiate o vogliate trovare riparo. Il punto di ritrovo sarà sempre la piscina d’acqua termale.
Già perché un momento decisivo è stato quando sull’isola hanno scoperto una sorgente di acqua termale a 38,7 gradi che sgorga dalla roccia. A dire il vero non è che una piscina sia davvero fondamentale quando ci si trova circondati dal mare, ma in un posto del genere diciamo che ce la si può aspettare.
Ora quell’acqua alimenta una piscina antistante l’ingresso del faro e rappresenta uno dei passatempi più gettonati dagli ospiti dell’isola. Durante le ore calde del giorno immergersi nell’acqua termale è un piacere immenso e rilassante; di notte un lusso irrinunciabile.
Coccole per gli ospiti

Al Faro di Formica Grande potrete vivere un’esperienza unica di soggiorno. Qui, Giacomo, lo chef, si muove in cucina come un’ombra, creando interessanti piatti per colazioni, pranzi e cene. La sua cucina vi offrirà un’esperienza culinaria coinvolgente, basata sull’autenticità, sul gusto e sul benessere. Vi porterà in un vero viaggio sensoriale, attraverso sapori unici, gusti originali e piatti tradizionali preparati con prodotti locali, freschi e genuini.
Lo staff sarà sempre presente, ma allo stesso tempo invisibile, per lasciare agli ospiti dell’isola la libertà di assaporare il lusso di un isola tutta per sé.

La struttura del Faro di Formica Grande offre una suite spaziosa di 80 metri quadrati composta da un accogliente soggiorno con angolo bar, due camere matrimoniali con bagno privato e tutte le comodità moderne, come una smart TV 42 pollici con canali satellitare e wi-fi. Avrete inoltre accesso diretto all’esterno con un’area privata, attrezzata con ombrellone e lettini, dove potrete rilassarvi e godervi la vista panoramica.
Nel comodino accanto al letto, al posto della Bibbia, un binocolo, come a indicare che il divino si cela nei dettagli del piccolo universo che ci circonda. Lontano, c’è il mondo con i suoi rumori e le persone.
Infoutili
Informazioni: per informazioni di ordine generale sul sito del Faro delle Formiche.
Per informazioni su pacchetti e soggiorni conviene rivolgersi al sito di Tuscan Secret Experience
Come arrivare: dal porto di Talamone trasferimenti a bordo di gommone o motoscafo veloce verso l’isola di Formica Grande. Ci vogliono circa 40/45 minuti ma bisogna sempre tenere in conto che l’ultima parola sta al mare e al vento, servono le condizioni giuste per poter navigare e approdare in sicurezza.
Quando andare – Clima: da Pasqua a fine settembre. Se le condizioni meteo marine sono favorevoli è possibile raggiungere l’isola anche a stagione più inoltrata. In effetti è straordinario restare sull’isola anche durante la brutta stagione, magari con il mare in tempesta.
Bibliografia: di seguito una piccola bibliografia sui fari, un tipo di lettura altamente consigliata durante un eventuale soggiorno sull’isola.
Quaderno dei fari, di Jazmina Barrera; Ed. La Nuova Frontiera, 2021
I fari tra storia e leggenda, di Annamaria Lilla Mariotti; Susil Edizioni, 2021
Andare per fari, di Luca Bergamin; Ed. Il Mulino, 2023
Gita al faro, di Virginia Woolf, Garzanti, 1927
Breviario Mediterraneo, di Predrag Matvejević; Garzanti, 1987
Il faro in capo al mondo, di Jules Verne; Ed. Piccoli, 1905
Abbigliamento: vestiti da mare per il giorno e smart casual per la sera. Date le mutevoli condizioni del vento è importante avere con sé un capo antivento. Le coste dell’isola sono costituite da rocce calcaree taglienti e appuntite, per esplorarle in sicurezza è fondamentale indossare delle scarpe da trekking.
Testo e foto di Lucio Rossi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Sfoglia la rivista col reportage fotografico completo:
Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.