Viaggi da paura: ecco alcuni dei luoghi più inquietanti del mondo

Sono numerosi i luoghi nel mondo dove paura, inquietudine e pericoli la fanno da padrone. Brividi garantiti, almeno nelle aree dove si può andare.

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In giro per il mondo esistono non solo luoghi affascinanti e carichi di suggestioni ma anche altri decisamente terrificanti e misteriosi. Luoghi “oscuri” che per la loro inquietante particolarità attirano un gran numero di visitatori incuriositi dall’ignoto.

Eccone alcuni scelti dal sito Condé Nast Traveller. Se amate i brividi scaturiti dalla paura, allora preparate lo zaino: questi sono le località giuste per vivere un’esperienza agghiacciante.

Nagoro, Giappone

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Nagoro, il paese delle bambole, Giappone ©Shutterstock

A rendere speciale, e per certi versi inquietante, il piccolo villaggio giapponese di Nagoro è la popolazione. Qui oltre agli essere umani “vivono” anche tantissime bambole a grandezza naturale. Tali pupazzi superano numericamente la popolazione umana di quasi 10:1 (350 bambole e 27 umani).

Gli speciali residenti sono prodotti dalla Tsukimi Ayano, che ha iniziato a creare bambole dei suoi vicini dopo che sono morti o si sono trasferiti. Le bambole sono sparse per la cittadina e possono essere visti in varie posizioni come, ad esempio, mentre pescano sulla riva del fiume o mentre riposano su panchine fuori dagli edifici.

Isola delle bambole, Xochimilco (Messico)

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Isla de las Munecas a Xochimilco, Messico ©Shutterstock

La località di Xochimilco, inserita nel Patrimonio mondiale dell’Unesco, è conosciuta soprattutto per la sua Isla de las Munecas, o “Isola delle bambole”. Si tratta di una piccola isola nascosta tra i tanti canali dei borghi dove ci sono centinaia di bambole , o parti di esse, appese agli alberi e sparse tra l’erba.

Le insolite presenze sono legate ad una tragedia. Un uomo, Julian Santa Barrera, dopo aver trovato il corpo di una ragazza morta in un canale, raccolse ed espose i giocattoli per allontanare gli spiriti maligni.

Grotte di Gomantong, Sabah (Malesia)

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Le grotte di Gomantong in Malesia ©Shutterstock

Le grotte di Gomantong sono dei veri e propri tesori naturali caratterizzate da pareti calcaree che raggiungono i 90 metri di altezza.

Questo luogo è casa per oltre due milioni di pipistrelli: l’altissima presenza di questi animali crea strati spessi di guano che coprono il terreno. Siamo solo l’inizio di una esperienza inquietante.

Se si ha il coraggio di proseguire nelle tenebre si incontreranno altri animali: stiamo parlando di diversi milioni di scarafaggi malesi che camminano ovunque, magari anche addosso ai visitatori. E non è tutto: perché qui si trovano anche serpenti, scorpioni, granchi d’acqua dolce e i millepiedi giganti scutigera.

Pripyat, Ucraina

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La ruota panoramica nella città fantasma di Pripyat. Conseguenze dell’incidente nella centrale nucleare di Chernobil @Shutterstock

Pripyat è una città fantasma dove il tempo sembra essersi fermato a decenni fa. Il centro urbano, fondato nel 1970, contava quasi 50.000 abitanti quando fu completamente evacuata dopo il disastro di Chernobyl.

Ogni oggetto è rimasto lì dove l’avevano lasciati i suoi ex cittadini: le fotografie nelle loro cornici, i libri esposti alle intemperie e le bambole ormai consumate abbandonate nelle culle. Il sito più famoso è la ruota panoramica del parco divertimenti: la struttura, ormai in stato di assoluto degrado, è solo un ricordo di ciò che era. Un silenzio angosciante domina il tutto.

Sagada, Filippine

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Le bare attaccate alle scogliere di Sagada, Filippine ©Shutterstock

Sagada è famosa per una particolarità legata ai morti. I defunti, secondo una tradizione che risale a migliaia di anni fa, vengono seppelliti in bare non poste sotto terra bensì attaccate alle scogliere.

Molte di esse sono state appositamente realizzate dalla persona che ora riposa al loro interno. La posizione delle bare rendono i paesaggi da brividi.

Derweze, Turkmenistan

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La Porta dell’inferno di Derweze, in Turkmenistan ©Shutterstock

Nel cuore del deserto del Karakum in Turkmenistan vi è un luogo a tratti irreale chiamato “Porta dell’inferno”. Si tratta di un cratere largo circa 70 metri che non smette di bruciare da 40 anni consecutivi.

Dietro allo strano fenomeno vi è una spiegazione precisa. Tutto ha avuto inizio nel 1971 quando scienziati sovietici, cercando petrolio, colpirono accidentalmente una riserva di metano.

La conseguenza fu che la piattaforma di perforazione crollò, formando il cratere e rilasciando gas pericoloso nell’aria. E così gli esperti decisero di incendiare l’area per bruciare il metano. 

Palermo, Italia

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Le catacombe dei Cappuccini a Palermo, uno dei luoghi più “spaventosi” della Sicilia ©Shutterstock

Le Catacombe dei Cappuccini furono realizzate alla fine del XVI secolo quando il cimitero del convento dei religiosi fu invaso. La maggior parte delle salme presenti in questa struttura, circa 8000 divisi in corridoi separati, ha subito un processo di mummificazione naturale.

Visitando le Catacombe si possono scoprire, seppur solo in parte, gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana del periodo che va dal XVII al XIX secolo. Altra particolarità che a qualcuno può mettere i brividi: i cadaveri sono esposti come in un museo e sono vestiti a festa.

Snake Island, San Paolo (Brasile)

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Un ferro di lancia nella Ilha da Queimada Grande, al largo della costa dello stato di San Paolo, in Brasile ©Shutterstock

Non è solo un luogo da incubo per chi ha paura dei serpenti ma un territorio pericoloso per tutti tanto che il governo brasiliano vieta l’accesso, ad eccezione per chi è impegnato in ricerche scientifiche.

Ilha da Queimada Grande, isola situata a circa 90 miglia al largo della costa di San Paolo, è conosciuta come Isola dei Serpenti.

Il nome dice tutto: il territorio ospita un altissimo numero di rettili velenosi. Secondo una stima dello Smithsonian Institute qui ci sono tra i 2.000 e i 4.000 serpenti su una superficie grande poco più di 430.000 metri quadrati. L’isola è l’habitat naturale del ferro di lancia dorato.

Foresta di Aokigahara, prefettura di Yamanashi (Giappone)

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La foresta di Aokigahara, nota come “Foresta dei suicidi” in Giappone ©Shutterstock

Sembra una foresta come un’altra. Ed invece Aokigahara, situata ai piedi del Monte Fuji, ha una storia intrisa di dolore e misteri. L’area è nota come “Foresta dei suicidi”.

Solo nel 2010 ad Aokigahara 247 persone hanno tentato di togliersi la vita: 54 di loro sono riusciti nel loro intento. Per di più la foresta vanta il triste primato di essere il luogo in cui si verifica il numero maggiore di suicidi in Giappone (seconda al mondo dopo il Golden Gate Bridge di San Francisco).

C’è chi sostiene che tutto dipenda dall’associazione della foresta con i demoni della mitologia giapponese. Altri sostengono che il numero di morti dipenda in qualche modo dalla densità degli alberi, che attutisce i suoni e rende molto facile perdersi.

Non sono pochi gli escursionisti che segnano il loro percorso con nastro adesivo o spago per ritrovare più facilmente la via del ritorno. Elementi che conferiscono alla foresta un’atmosfera inquietante.

Taylor Glacier, Antartide

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©Shutterstock

Taylor Glacier è un luogo remoto e carico di suggestioni, si trova in Antartide. Non tutti avranno l’occasione di raggiungerlo. Ma chi vuole provare brividi, e non per il freddo, e restare incantato davanti a uno scenario insolito deve fare un sacrificio.

Qui un insolito colore rosso spicca sul ghiaccio fluisce fino ad arrivare sulla superficie ghiacciata del lago Bonney. La prima impressione è che si tratti di una inquietante cascata di sangue.

Che ci sia qualcosa lì sotto? La scienza spiega che il fenomeno è il risultato della fuoriuscita di un getto di acqua salata ricca di ossido di ferro. Un evento naturale. Eppure l’inquietudine non manca nel vederlo.

Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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