Il Reggio Parma Festival 2023 è dedicato a Maguy Marin

Reggio Emila e Parma, due città a confronto ricche di cultura, tradizioni e buona cucina, e che insieme propongono da molti anni un cartellone artistico importante e interessante.  L’edizione 2023 del Reggio Parma Festival, che durerà fino a dicembre, è dedicata a Maguy Marin, coreografa francese Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia.

La coreografa Maguy Marin in una immagine di Hervé Deroo

Il Reggio Parma Festival 2023 porta in scena grandi capolavori e nuove creazioni della coreografa Maguy Marin, con il progetto “La Passione dei Possibili”. In programma da maggio a dicembre 23 al Teatro Regio e Teatro Due di Parma, al Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto e Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia.

Un palinsesto di spettacoli e iniziative, patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia. Per far conoscere al vasto pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose dell’intero panorama internazionale. Un’artista capace di interpretare, attraverso la danza, il corpo e lo spazio, la complessità dell’uomo contemporaneo e le sue contraddizioni.

Installation view: murale Cadavre Exquis, di Yuval Avital edizione del 2022, al Magazzino Farmacie Riunite, ph. Primo Montanari

Avanguardia nel segno di Samuel Beckett

Dopo il grande successo del festival nel 2022 con “Il bestiario della terra” di Yuval Avital, quest’anno si è aperto con lo spettacolo May B, il capolavoro di Maguy Marin, il 31 maggio al Teatro Regio di Parma. Con oltre 750 rappresentazioni in cinque continenti, May B è un capolavoro contemporaneo ispirato al mondo tragicomico e nichilista del drammaturgo irlandese Samuel Beckett. Proponendo un energico intreccio di danza e teatro, Maguy Marin vuole raccontare il paradosso della condizione umana. L’impossibilità di convivere profondamente con gli altri e nello stesso tempo la difficoltà di rimanere soli.

I dieci danzatori sul palco sono vestiti con abiti laceri e hanno il volto coperto da una coltre di gesso bianco. Si muovono in situazioni grottesche, angoscianti e violente. Ma nello stesso tempo coivolgono lo spettatore in queste esistenze alla deriva. In cui tuttavia ritrovano un senso per soppravvivere.

Una scena di MayB, dal 1981 più di 750 rappresentazioni in tutto il mondo. Al Teatro Regio di Parma ha aperto il Reggio Parma Festival, foto Herve Deroo

Dice la coreografa: “Quando i personaggi di Beckett aspirano solo all’immobilità, in realtà non possono che muoversi. Poco o tanto, ma si muovono. In questo lavoro, che è prima di tutto teatrale, l’interesse per noi è stato non la parola o il verso. Ma il gesto nella sua forma esplosa. Cercando così il punto di incontro fra il movimento applicato al teatro e la danza e il linguaggio coreografico.

L’ anteprima si è tenuta il 30 maggio scorso a Reggio Emilia con la proiezione del film documentario Maguy Marin – L’urgence d’Agir al  Teatro Municipale Valli. Opera del regista David Mambouch, è dedicato alla storia della pièce “May B” e all’esperienza vissuta dai protagonisti che l’hanno interpretata. Maguy Marin è una delle artiste più importanti della danza contemporanea, che innovò con May B nel 1981. Il Reggio Parma Festival dedica un cartellone di appuntamenti – spettacoli, laboratori, incontri, proiezioni – tra maggio e dicembre. Vede coinvolti il Teatro Valli, il Teatro Ariosto e il Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia e il Teatro Regio e il Teatro Due di Parma.

La locandina ddi Peer Gynt di Ibsen rappresentato il 20 e 21 giugno scorsi al Teatro Due di Parma, foto archivio

Il 20 e il 21 giugno all’ Arena Shakespeare, Teatro Due, è andata in secena la prima nazionale  PEER GYNT di Henrik Ibsen con un cast di quindici attori diretti da Daniele Abbado. Le musiche originali vennero composte da Edvard Grieg nel 1875, comprendendo le celeberrime Nell’antro del re della montagna e Il mattino. Ad eseguirle La Fil – Filarmonica di Milano, diretta da Marco Seco. Paola Donati, Direttrice Fondazione Teatro Due afferma: “La nuova produzione , Peer Gynt, si inscrive in un filone di ricerca che il teatro porta avanti da tempo. Puntando sulle musiche di scena eseguite dal vivo, non solo come fatto tecnico, ma come terreno di esplorazione di nuove poetiche.

In autunno il festival entra nel vivo

In autunno, il progetto entra nel vivo con tanti appuntamenti e spettacoli e con il debutto italiano della nuova creazione firmata da Maguy Marin. Per far conoscere al pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose dell’intero panorama internazionale. Singspiele (14 e 15 novembre, Teatro Due, Parma) è una performance del 2014, interpretata da David Mambouch e con la scenografia di Benjamin Lebreton. Tra declinazione del corpo e ricerca gestuale, esprime la cifra più sperimentale della coreografa francese andando oltre i confini della danza tout court.

Interno del Teatro Valli a Reggio Emila, bellissimo da visitare nel bacck stage e scoprire i segreti che nascondono le scenografie. E possibile fare visite accompagnati. @teresascacchi

Il debutto del nuovo spettacolo e il 16 dicembre la chiusura del festival

Il debutto italiano della nuova creazione, il cui titolo sarà svelato quanto prima, è in calendario il 18 e 19 novembre. Sede il Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto. Uno spettacolo co-prodotto dal Reggio Parma Festival in cui la coreografa si interroga su temi attuali, con sguardo ironico. I nostri corpi sono oggetti da sorvegliare. Che possono essere filmati e registrati. Le nostre scelte, apparentemente libere, sono invece omologate. Abituati a seguire l’opinione maggioritaria, ciò che ci viene imposto dalla pubblicità, da media e influencer.

A Parma si prosegue con due spettacoli tra i più rappresentativi del lavoro di Maguy Marin: Nocturnes (25 e 26 novembre, Teatro Due), e Umwelt (15 dicembre, Teatro Regio). Spettacolo questo, del 2004, che ha entusiasmato e fatto discutere. Una performance “di danza senza la danza” che racconta la frenesia della vita.

Il 16 dicembre il progetto si conclude al Teatro Ariosto di Reggio Emilia con due spettacoli interpretati dalla MM Contemporary Dance Company diretta dal coreografo Michele Merola. In Duo d’Eden due danzatori interpretano un uomo e una donna. Sono Adamo ed Eva, immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Attesissima anteprima nazionale per Grosse Fugue. In scena quattro donne e un brano musicale straordinario come Die Grosse Fuge di Ludwig Van Beethoven. Realizzata nel 2001 per la Compagnia Maguy Marin, sarà riproposta in anteprima nazionale per Reggio Parma Festival. Nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company.

Il Reggio Parma Festival: insieme per produrre cultura

Il Teatro Farnese ospitato all’interno del Palazzo della Pilotta a Parma. Interamente in legno è un incanto. foto coutesy Reggio Parma Festival

Fondato nel 2001 da una legge dello Stato con una formula di collaborazione territoriale senza precedenti in Italia, il Reggio Parma Festival è un’associazione composta da cinque soci. Ovvero il Comune di Parma, il Comune di Reggio Emilia, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, la Fondazione Teatro Due di Parma e la Fondazione Teatro Regio di Parma. Obiettivo: un’offerta di alto livello in grado di promuovere le capacità produttive del territorio di Reggio Emilia e Parma in una prospettiva nazionale e internazionale.

Perno dell’offerta culturale del Reggio Parma Festival sono da sempre il Festival Aperto a Reggio Emilia, il Festival Verdi e il Teatro Festival a Parma, ideati e realizzati dalle fondazioni socie.

Nel corso degli anni ai tre festival si sono affiancati numerosi altri progetti. Che hanno coinvolto creatività e professionalità del territorio e artisti di fama internazionale.

Piazza della Pace a Parma con il Palazzo della Pilotta, foto courtesy Reggio Parma Festival

Il Reggio Parma festival, un’occasione per visitare due città a confronto

Il festival è un’occasione per scoprire o rivedere due città che hanno tanto da offrire. Da sempre contrapposte, si sono alleate per fare cultura e aprirsi a un turismo attento.

Già stimolato all’arrivo nell’originale stazione Mediopadana di Reggio Emilia, dell’archistar Calatrava. In una immediata dimensione di modernità. Nel percorso che conduce al centro vale la pena di fermarsi ad ammirare il murale, eredità dell’edizione precedente del festival.

Lungo il muro del Magazzino delle Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia, si sviluppa l’opera, lunga 80 metri. S’intitola “Il bestiario della terra” di Yuval Avital. Il murale realizzato nel 2022 davanti al Padiglione Lombroso dell’ospedale San Lazzaro (un tempo istituto psichiatrico), propone una riflessione attorno al tormento dei corpi e delle menti.

La galleria della Collezione Spallanzani all’interno del palazzo dei musei a Reggio Emilia. Interessante la raccolta e la disposizione. @teresascacchi

A Reggio Emila un sistema museale contemporaneo e interdisciplinare

Una volta in centro è il sistema musei a catturare l’attenzione. Il Palazzo dei Musei, sede dei Musei Civici di Reggio Emilia, ha completato con il piano secondo un complessivo ripensamento delle collezioni. Questo grazie all’idea progettuale di Italo Rota e dei curatori delle raccolte.

Un museo nel museo composto dalla Collezione Lazzaro Spallanzani di storia naturale, dal museo Gaetano Chierici di Paletnologia, dalle collezioni di Archeologia con il Portico dei Marmi. Quindi il Chiostro e l’Atrio dei Mosaici, le raccolte di Zoologia e Anatomia, le collezioni di Etnografia e Botanica, la sezione di Geologia.

ll Museo è diventato più nuovo e più grande, e rappresenta una delle testimonianze museali più antiche d’Italia. L’origine è databile al 1830, e il primo nucleo ha origine nel 1799, e ora assume un ruolo di contemporaneità.

Il Nuovo Museo è uno spazio condiviso del XXI secolo dove storia, cultural heritage, immagini e tecnologia convivono e dialogano. Si rivolge a un visitatore attivo, invitato a immergersi in un grande Archivio dei beni comuni. Un percorso interattivo per farsi catturare e perdersi.

I Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia ospitano diverse mostre per la rassegna Fotografia Europea e altre iniziative. Foto courtesy Reggio Parma Festival

Lasciati i musei, un giro per il centro cittadino porta ai Chiostri di San Pietro, complesso monastico del XVI secolo tra i più affascinanti del rinascimento italiano. Nato come monastero benedettino, nei secoli è stato utilizzato come magazzino militare, sede del tribunale di giustizia, educandato delle fanciulle e caserma.

Nel 2006 diventa proprietà del comune di Reggio Emilia che lo riqualifica, ne riapre i Chiostri e lo trasforma in sede espositiva principale di Fotografia Europea. E di altre iniziative culturali, quali danza e concerti musicali.

Non solo cultura, del resto siamo in Emilia

Una sosta food  per assaggiare l’erbazzone, tipica torta salata, nello spazio Food in Chostri o in una delle pasticcerie lungo il viale. O una pausa pranzo alla Botte Gaia, Piazza Antonio Fontanesi, dove gustare piatti tipici in uno degli angoli più vivi di Reggio Emilia. Da non mancare.

Non si può essere a Reggio Emila e non assaggiare l’erbazzone, @teresascacchi

La visita nel back stage del Teatro Romolo Valli conduce in una dimensione quasi onirica. Dalla sala di spettacolo si va al Ridotto. Quindi passando per il palcoscenico e più su, alle Sale dell’Astrolampo e dei Pittori. Un susseguirsi magico di emozioni. Possibili le visite guidate di piccoli gruppi accompagnati dai dipendenti del teatro. Storia, esperienze, racconti e aneddoti.

Ma torniamo a tavola… La Cena al Ristorante Canossa è un tuffo negli anni ’60, con i piatti più tipici. Buonissimi i Tortelli d’erba alla reggiana e i tagli di bollito al carrello, un vero must. Bell’atmosfera, buona cucina, prezzi contenuti.

E’ la volta di Parma con un appuntamento quasi segreto al Club dei 27. Sono gli appassionati di Verdi che si ritrovano per cantare le arie delle sue opere, e promuovere la cultura verdiana. Solo uomini gaudenti, per ora. Fin dalla nascita del gruppo, nel 1958,  la sede è stata definita “Covo Verdiano”. Perché  gli appartenenti al Club si riuniscono in locali sotterranei.

L’insegna della sede del Club dei 27 associazione che promuove le opere di Giuseppe Verdi. Ogni componente rappresenta un’opera dell’autore.@teresascacchi

A Parma tutto parla di musica

Nella vicina piazza merita una visita la Casa della musica. E all’ Archivio Teatro Regio di Parma si possono ammirare bozzetti e manifesti storici. Ubicato nel rinascimentale Palazzo Cusani, ha lo scopo di conservare e valorizzare i patrimoni documentari.

Nella seicentesca chiesa sconsacrata di Santa Elisabetta è allestita invece la Casa del suono. Qui s’incontra la storia dei suoni riprodotti. Dal fonografo e il grammofono fino all’ipod, con la possibilità di esperienze immersive.

Il Teatro Due e l’Arena Shakespeare sono spazi multifunzionali gestiti dall’eclettica direttrice in modo vivace e innovativo. Ognuno può essere riconsiderato e modificato per accogliere lo spettacolo al meglio.

Perchè no: merita una sosta anche il ristorante e locale con musica dal vivo del teatro. Fra gli angoli nascosti della città, la Camera di San Paolo attualmente in ristrutturazione, ma aperta appositamente per l’occasione, è un gioiello da visitare. In Piazza della Pace si staglia il Complesso Monumentale della Pilotta che ospita al suo interno il Museo Archeologico, oggetto di un importante rifacimento. Ci sono poi la Galleria nazionale, la biblioteca Palatina e il Teatro Farnese. Capolavoro d’architettura interamente in legno che lascia davvero ammirati.

Nell’imponente Teatro Regio di Parma si è tenuto lo spettacola di apertura del festival May B. Preceduto dalla visita alla struttura e aperitivo nella buvette. Per l’occasione un pubblico attento e raffinato, giunto anche da lontano, ha osannato per la 750 volta l’ardita rappresentazione.

Dove dormire

Reggio Emilia

Hotel Posta, Piazza del Monte, 2

In pieno centro, nella zona pedonale, ma vicino a tutti i musei, i teatri, i monumenti, racconta cinquecento anni di storia e ospitalità nel Palazzo del Capitano del Popolo.

Parma

Hotel Torino Borgo Angelo Mazza, 7

In pieno centro a due passi dal Teatro Regio e da tutti i monumenti principali della città, un albergo storico di Parma con stanza con vista sui tetti. Molto accoglienti e cosy le camere nella dipendence adiacente La maison

Info e programma: Reggio Parma Festival

Testo di Teresa Scacchi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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