La Florida lontana dalle aree battute dal turismo di massa, nel fascino selvaggio della natura, l’Alabama estrema della Gulf Coast tra le dune del Gulf Shore State Park e il bird sanctuary di Dauphin Island, la Louisiana lungo l’antico binario dismesso del Tammany Trace. Un viaggio nei grandi spazi americani tra spiagge di conchiglie e foreste di cipressi e magnolie.

Da Tampa alle isole nate dall’uragano

Lo skyline della città di Tampa punto di partenza dell’on the road della Florida ©ph.Shutterstock

Partenza da Tampa, la terza città della Florida dopo Jacksonville, una delle migliori località del Sunshine State. Arrivarci è facile, considerata la quantità di voli dall’Italia, ed orientarsi è ancora più facile: due sono infatti le aree principali, la verde Riverwalk, con il Florida Aquarium, i musei, le gallerie e i locali ed il quartiere Ybor City dove tra le vie acciottolate, l’odore dei sigari e le case in mattoni coi balconi in ferro battuto, pulsa l’anima spagnola e cubana.

In due ore e mezzo si arriva alle bianche spiagge di Annamaria Island, la propaggine più settentrionale delle keys. Qui, sul mare limpido, il desiderio di un pranzo a base di pesce spinge verso Bradenton Beach, il centro più popoloso dell’isola, e poi via lungo lo scenografico Sunshine Skyway Bridge fino al Fort de Soto Park, parco naturale formato da cinque keys interconnessi.

Uno spettacolare tramonto ad Annamaria Island in Florida ©ph.Shutterstock

Un poco di birdwatching e poi dritti in acqua sull’idilliaca spiaggia di conchiglie Pass-à-Grille, lembo meridionale di St Pete Beach, dove ci sono locali con musica dallo stile upscale e sofisticato, ma rilassato e rilassante. Da St Pete iniziano 45 km di spiaggia fino a Clearwater, da dove sarà poi facile raggiungere, poco più a nord, Honeymoon e Caladesi Islands. Fino al 1921 erano un’unica isola: fu un uragano a dividerla in due paradisi naturalistici (e infatti il tratto di mare che le divide si chiama Hurricane Pass).

Tra le spugne naturali e lamantini

Le famose spugne naturali si trovano nel porto di Tarpon Spring ©ph.Shutterstock

Salendo verso il nord della Florida, l’ellenismo esplode nella cittadina di Tarpon Springs, famosa per le spugne perché qui migrarono molti pescatori greci del Dodecanneso attratti dal fatto che le acque calde della Florida siano migliori di quelle temperate del Mar Egeo per la produzione delle spugne naturali.

E infatti Tarpon Springs è, negli Stati Uniti, il luogo che ne produce di più. Un giro food tra taverne greche e poi via alla scoperta di alcune delle sorgenti più belle della zona dove vivono i lamantini, mammiferi tozzi e dall’aspetto simpatico: da Weeki Wachee, un giro in battello a Homosassa Springs, parco statale con passarelle in legno nella foresta ed un osservatorio sottomarino.

A Three Sisters Spring si può nuotare insieme ai Lamantini ©ph.Shutterstock

E’persino possibile nuotare con i lamantini: basta andare alle Three Sisters Spring di Crystal River dove guide esperte sono a disposizione per accompagnare i turisti in un indimenticabile tête-à-tête. Da Crystal River vale sicuramente la pena di arrivare a Florida Panhandle, letteralmente “manico di padella” per la sua forma: è poco conosciuta dal pubblico internazionale, ma molto amata dai local per le sue spiagge bianche e la sua cucina.

Le bianche sabbie delle spiagge della Florida ©ph.Shutterstock

Ecco quindi i confini con l’Alabama e la Georgia. Sosta a Wakulla Springs in un ambiente silenzioso e selvaggio per una bella crociera lungo il Wakulla River, alla ricerca della sorgente antichissima, oppure si può prendere una barca dal molo del lodge, anni 30, per entrare in una giungla sperduta nel silenzio. La sensazione non è casuale: negli anni 40 proprio qui vennero girati diversi film di Tarzan.

Tra le palafitte e le key della Costa dimenticata

Un tratto della Forgotten Coast in Florida ©ph.Shutterstock

Andando verso sud, seguendo la 98 litoranea, si arriva nella parte più selvaggia della costa Panhandle, la “Forgotten Coast” (la costa dimenticata), appunto, tra le palafitte dei marinai e le grandi lagune formate dalle keys.

E’ la cosiddetta Apalachicola Bay, all’estuario dell’Apalachicola River, tra le ostriche di St George Sound, ad est, East Bay e St Vincent Sound. Una sosta all’iconico faro di Eastpoint, incantevole al tramonto, e poi via all’esplorazione di St Vincent Island, National Refugee raggiungibile solo via mare, regno protetto (qui non ci sono locali) per uccelli e anfibi, cervi, volpi rosse, alligatori e serpenti, ma anche tartarughe marine, delfini e lamantini.

Apalachicola è una piccola comunità costiera nel Panhandle della Florida ©ph.Shutterstock

Per una cena a base di ostriche ci si può spostare ad Apalachicola, cittadina graziosa sorta nel 1831, prima di lasciare la Florida. L’ultima tratta di costa fino a Panama City, amata per le immersioni tra i relitti e le belle barriere coralline, è fiabesca: seguendo paesaggi ampi e selvaggi lungo la Florida Scenic Highway 30 si arriva sulla “Emerald Coast”, circa 30 chilometri di dune di sabbia bianca, acque smeraldo, natura intatta, locali, bar e ristoranti.

Le migliori ostriche degli Stati Uniti sono ad Apalachicola ©ph.Shutterstock

La cittadina color pastello di “The Truman Show” è proprio qui, si chiama Seaside ed è una delle tappe da non perdere, insieme a Destin, famosa come la ”World’s luckiest fishing village” ed alla Navarre Beach Marine Park, meglio conosciuta come “Florida’s most relaxing place”.

Sulle spiagge bianche dell’Alabama

Le bianche spiagge della costa dell’Alabama ©ph.Shutterstock

Da Pensacola si arriva alle grandi spiagge di sabbia bianca dell’Alabama, per il 95% in quarzo. Su un mare verde blu, con alle spalle l’ambiente di dune del Gulf Shore State Park, ecco nove diversi ecosistemi e tre laghetti (ci sono 45 km di passerelle in legno da percorrere in piedi o in bici) per arrivare al bird sanctuary di Dauphin Island.

Si prosegue in direzione Mississippi con una sosta nella cittadina di Mobile che si trova sul delta del fiume Mobile-Tensaw, uno dei più grandi ecosistemi tipici del sud degli USA: un labirinto di fiumi, baie, torrenti, laghi e zone umide che pullulano di piante e animali.

Una delle attività più amate dai visitatori è l’emozionante giro con le airboat ©ph.Shutterstock

Mobile offre molte attività outdoor, dal kayak ai giri in airboat, oltre ai giardini Bellingrath Gardens, proprietà del fondatore della Coca Cola. Per gli amanti del casino, nella cittadina costiera di Biloxi, centro principale dei circa 150 km di Gulf Coast del Mississippi, ce ne sono diversi, ricostruiti dopo l’uragano Katrina.

Lungo l’antico binario dismesso in Louisiana

Un vecchio ponte ferroviario è riutilizzato come percorso multiuso lungo Tammany Trace della Louisiana ©ph.Shutterstock

Lasciando il Mississippi si entra in Louisiana raggiungendo New Orleans dalla costa nord, dal Northshore del Lake Pontchartrain. Seguendo il Tammany Trace, un antico binario dismesso, camminiamo a piedi, in bici o a cavallo tra i villaggi adagiati sulle coste lacustri del Lake Pontchartrain, case in legno, grandi giardini e baracche dove si suona il miglior jazz della zona.

Una palude bayou tipica del sud degli Stati Uniti ©ph.Shutterstock

Si arriva quindi a New Orleans. L’attrazione principale in città resta il centralissimo French Quarter, decadente e un po’ turistico ma ancora molto affascinante – ma interessanti sono anche il Central Business District, l’Arts e WareHouse District con tutti i più bei musei a sud, il Faubourg Marigny, intorno alla vivace Frenchmen Street, leggermente più spostato a nord e il Garden District – e, fuori dalla città gli swamp e i bayou tipici della Louisiana, con le foreste di cipressi e magnolie che cullano la corrente lenta dove abitano una infinita varietà di piante e animali acquatici.

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Testo Anna Maria De Luca |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com